Il ritorno di Ignazio Marino

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-19

L’ex sindaco lancia una petizione di sostegno al DDL Cirinnà. Ma sullo sfondo rimane ancora lo scontro con il PD. Intanto Giachetti lo invita a partecipare alle primarie. Ma lui potrebbe pensare a una candidatura indipendente

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Ignazio Marino batte un colpo. L’ex sindaco di Roma lancia una petizione su Change.org per chiedere l’approvazione senza modifiche del DDL Cirinnà sulle Unioni Civili. L’ex Marziano a Roma non ne fa alcun cenno, ma è chiaro che la mossa non può non essere messa in correlazione con la candidatura annunciata da Roberto Giachetti alle primarie del Partito Democratico per il sindaco della Capitale.
ignazio marino

Perchè questo tema mi sta tanto a cuore? Il 18 ottobre 2014 trascrissi nel registro capitolino i matrimoni celebrati da cittadini romani in altri Paesi dell’Unione Europea e del Nord-America. Registrando le prime coppie abbiamo semplicemente riconosciuto l’amore e i diritti. Quel giorno lo ricordo ancora con emozione. A Roma abbiamo semplicemente affermato che “l’amore conta”.
Registrando le prime coppie celebrammo l’amore e i diritti e lo ricordo ancora con emozione. A Roma abbiamo semplicemente affermato che “l’amore conta”.

Il ritorno di Ignazio Marino

Non può infatti passare inosservato che il tema delle Unioni Civili, oltre ad essere un cavallo di battaglia di Marino, è anche stato un bersaglio polemico di Roberto Giachetti nelle interviste rilasciate dopo l’annuncio della candidatura. A Otto e Mezzo su La7, alla domanda se lui avrebbe trascritto le nozze gay come ha fatto il sindaco Marino, Giachetti ha risposto che sarebbe stato felice di farlo se ci fosse stata una legge che lo avrebbe permesso. Un modo per criticare quanto deciso di fare proprio da Marino in occasione del registro delle unioni civili, poi bocciato dalla magistratura. Senza contare che lo stesso Giachetti gli ha chiesto di candidarsi alle primarie: «Se si candida, ci saranno delle primarie in cui ci sta Marino che avrà un suo programma e che porterà quelli che ritiene essere i lati positivi del suo mandato; ci sarà un candidato che rappresenterà una visione diversa di Roma». E, piccolo dettaglio che Giachetti non ha aggiunto ma che viene in mente lo stesso, questo porterebbe all’esclusione di una candidatura diretta a primo cittadino, che potrebbe dare molto fastidio allo stesso Giachetti. Che invece in caso contrario potrebbe subire un travaso di voti tra l’elettorato democratico che rimpiange l’ex sindaco e le modalità con cui Matteo Renzi ha deciso di farlo cacciare dal Campidoglio.

Due strade e due candidati

D’altro canto questo Ignazio Marino lo sa benissimo. In questi giorni ha rinnovato l’iscrizione al Partito Democratico ma non è uscita una sola parola riguardo le sue intenzioni future. Comprensibile che voglia tenersi le carte in mano in attesa di conoscere ad esempio chi altri si candiderà alle primarie. E anche come finiranno le tante guerre che Matteo Orfini sta portando avanti, non ultima quella di Donna Olimpia. Con l’idea magari di candidarsi, sì, ma direttamente alle elezioni. Senza passare per le primarie di un partito che lo ha trattato come lo ha trattato. E con un orizzonte politico che ripartirebbe dal consiglio comunale di Roma. Ma senza la struttura del PD, potrebbe farcela lo stesso?

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