M5S, il disastro annunciato al canile della Muratella

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-01-19

L’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari e il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco assicurano che la nuova gestione – affidata alla società Rifugio Agro Aversano – risponde alla necessità di tutelare il benessere degli animali ma ieri è morto il primo cane alla Muratella. E fra tre mesi forse ci sarà un nuovo bando per la gestione del più tormentato dei canili romani

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Continua la storia infinita del canile municipale romano della Muratella. La gestione della struttura è stata assegnata a “Rifugio agro aversano”, la SRL campana “Rifugio agro aversano” che, secondo quanto stabilito dalla determinazione dirigenziale 891 del 20 dicembre 2016 ha vinto la gara con un’offerta pari a 1 milione e 478mila euro, con un ribasso pari al 5% dell’importo iniziale, il bando era stato pubblicato ad aprile 2016 quando la Capitale era amministrata dal Commissario Paolo Tronca. In via della Magliana 856 le cose però non sono cambiate, anzi, stando alle denunce degli ex-lavoratori del canile la nuova gestione sarebbe inadeguata e già un cane sarebbe morto per l’incuria degli addetti che – non essendo un numero sufficiente –
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I lavoratori di “Io me ne occupo” contro la nuova gestione (di nuovo)

Come abbiamo già avuto modo di raccontare la travagliata e drammatica vicenda del canile della Muratella si è complicata quando dopo un decennio di gestione da parte di AVCPP (associazione volontari
canile Porta Portese) una Onlus che aveva ottenuto l’incarico a gestire il canile per affidamento diretto l’Amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di indire (così come prevede la legge) un bando di gara europeo per la scelta del nuovo gestore. Inizialmente era stato previsto un bando ponte che avrebbe dovuto traghettare la struttura verso il bando vero e proprio. Quel primo bando, indetto nel 2015, era stato vinto dalla società Mapia S.r.l. i cui addetti non hanno mai preso davvero in carico gli ospiti (600 cani e 90 gatti) della Muratella. A maggio del 2016 un’altra associazione romana che da tempo gestisce altre strutture di ricovero per animali abbandonati – Impronta Onlus – avrebbe dovuto assumere la gestione del canile della Muratella, gestito dal 2003 dall’Avcpp in un costante regime di proroga e senza bando pubblico, ma anche in quel caso gli operatori non hanno preso in carico la struttura. Impronta ha denunciato che non è stato possibile a causa dell’opposizione dei lavoratori ex Avcpp che dal maggio del 2016 si sono associati e hanno dato vita all’associazione “Io me ne occupo“. A sua volta i lavoratori di Io me ne occupo denunciano come Impronta non abbia mai avviato la gestione del servizio che le era stato affidato dal Comune. A complicare ulteriormente la questione ci sono due fattori da tenere in considerazione: il primo è politico e riguarda la posizione della senatrice Dem Monica Cirinnà che da sempre è considerata vicina ad Avcpp al punto che in certi ambienti la Muratella viene definito sarcasticamente “il canile della Cirinnà”, il secondo invece riguarda le indagini dell’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione che ha avviato un’inchiesta dalla quale è emerso che per 15 anni il settore era stato dominato da un sistema di proroghe automatiche senza l’ombra di una gara, e grosse somme erano state assegnate a pochi gestori: somme arrivate a 12,3 milioni di euro nel triennio 2013-2015, per una quota giornaliera assegnata per la cura di ogni singolo cane che ha sfiorato i 13 euro al giorno (gli indicatori del Ministero della Salute parlano di 3,50-4,50 euro al giorno). In mezzo infine ci sono state le elezioni amministrative, il PD ha perso Virginia Raggi è diventata sindaca e ad occuparsi della questione aveva iniziato l’assessora all’ambiente Paola Muraro che però si è dovuta dimettere dopo essere stata raggiunta da un avviso di garanzia per la vicenda AMA. Due giorni fa infine la Polizia Municipale aveva iniziato lo sgombero della Muratella per poter consentire agli operatori della “Rifugio agro aversano”  di poter iniziare la loro gestione. Sgombero che ovviamente è avvenuto tra le proteste degli ex lavoratori Avcpp.

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Lo status degli occupanti del Canile della Muratella su Facebook

Arriviamo quindi ad oggi, la nuova assessora all’ambiente Pinuccia Montanari che durante un’audizione dell’ANAC ieri ha ribadito che il Comune sta lavorando per il ripristino della legalità alla Muratella. L’assessora ha dichiarato che nel corso dell’incontro «abbiamo spiegato che la società aggiudicataria del bando europeo, indetto lo scorso aprile dalla gestione commissariale di Francesco Paolo Tronca, ha preso regolarmente possesso della struttura».
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La morte di un cane alla Muratella diventa un caso politico

Un concetto ribadito anche dal Presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio, il consigliere Cinque Stelle Daniele Diaco che ha ribadito quali siano le priorità dell’amministrazione comunale: «le nostre priorità, come da programma elettorale, sono il massimo livello di benessere degli animali e il rispetto dei principi del corretto rapporto uomo-animale. Si tratta di un percorso articolato che rappresenta un obiettivo prioritario di questa amministrazione». Diaco, che come aveva scritto in un post precedente, è appena tornato dall’India e subito alcuni operatori della Muratella si sono precipitati a informarlo di quello che è successo. Ad esempio la morte di un cane, Lupa, sopraggiunta in seguito ad una torsione allo stomaco che non è stata adeguatamente trattata. Anzi, come denuncia Martina Liberti, l’animale sarebbe stato lasciato “agonizzante per ore in gabbia senza che nessuno se ne accorgesse” perché non c’era nessun operatore (della società vincitrice del bando) a sorvegliare le gabbie.
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Questo il racconto , non privo di notazioni polemiche, della morte di Lupa:

Il tutto si è verificato in un contesto di caos e abbandono creatosi in seguito all’entrata in canile del nuovo gestore, il Rifugio Agroaversano e alla mancanza di vigilanza da parte dell’amministrazione comunale.
Oggi alle 15.40 circa alcune volontarie passando davanti al box di Lupa si sono accorte che era riversa sul pavimento immobile ed in stato catatonico, a quel punto hanno subito provveduto a chiamare la terapista di turno della Associazione Agroaversano. La risposta che hanno ricevuto è stata che lei non poteva intervenire perchè troppo oberata in altre faccende (fumarsi una sigaretta e parlare con i suoi colleghi) e che se il cane stava davvero male lo dovevano portare a visita i volontari. Le volontarie a quel punto hanno fatto presente al nuovo gestore che un cane stava male chiedendogli di intervenire dato che la sua dipendente si era rifiutata di farlo. A quel punto il gestore è salito ai box e si è reso conto della gravità della situazione e ha chiesto aiuto alle volontarie per trasportare il cane dal box fino agli ambulatori Asl, cosa che è stata effettuata mettendo il cane in una cariola in quanto non deambulava.
Lupa non si muoveva, era in ipotermia ed in stato di grave dilatazione; è stata messa in flebo dai veterinari della Asl e solo a quel punto la terapista di Agroaversano ha chiesto se ci fosse bisogno di lei. Un pò troppo tardi a nostro avviso!!! Ma probabilmente i nuovi lavoratori di Agroaversano oggi erano troppo indaffarati a nascondersi ed a scappare fuori dal canile (dove sono rimasti per circa 2 ore abbandonando i cani nelle loro deiezioni) quando nella struttura si è presentato l’ispettorato del lavoro e loro erano privi di ogni presidio. Il cane è stato immediatamente portato in sala raggi dove è morto prima di essere operato. Torsione allo stomaco. Una lenta agonia probabilmente dalla mattina di oggi, dove gli ausiliari di Agroaversano privi di qualsiasi professionalità non sono stati in grado di riconoscere. Una morte che si sarebbe potuta evitare somministrando cibo in modo corretto e monitorando i cani cosa che purtroppo non è stata fatta per mancata professionalità nei servizi. Se questa amministrazione non fermerà questo scempio Lupa sarà solo il primo di una lunga serie di cani che moriranno per l’incompetenza dei lavoratori di Agroaversano non in grado di riconoscere un cane in torsione.

Diaco da parte sua ha risposto alle accuse annunciando l’intenzione di verificare “in questi 15 anni di gestione avcpp quanti cani sono morti”, un commento che ha ovviamente scatenato un’altra salva di accuse e rimostranze da parte dei sostenitori della gestione Avcpp a loro volta rintuzzati dai “nemici” dell’associazione che per 15 anni ha avuto in affidamento diretto il bando milionario per la gestione della Muratella.
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In una nota pubblicata sulla pagina Facebook di Io me ne occupo gli ormai ex addetti della Muratella denunciano inoltre come il personale alle dipendenze della Rifugio Agro Aversano non sia in numero per farsi carico di tutte le attività necessarie al benessere degli animali. Inoltre viene fatto notare come alcuni operatori della società alla vista degli ufficiali dell’Ispettorato del Lavoro giunti nella mattinata di ieri alla Muratella per verificare le condizioni di salute degli animali si siano prontamente dileguati, perché non assunti regolarmente è la tesi di fondo. Per quanto riguarda il numero di operatori non adeguato Diaco fa sapere che presto verranno assunti altri trenta lavoratori per un totale di circa 43 addetti (attualmente sono 90 le persone che lavorano alla Muratella). Ma anche su questo punto chi ha gestito il canile fino ad ora ha da recriminare perché – denunciano – le selezioni per il momento si svolgerebbero inviando una mail con il curriculum alla società, in modo assolutamente poco trasparente.
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Nel frattempo sempre su Facebook il consigliere Diaco continuava a criticare la gestione di Avcpp, in particolare puntando il dito contro gli affidamenti diretti da 4,5 milioni di euro oggetto dell’indagine di ANAC e annunciava che “fra tre mesi” sarà pronto un nuovo bando. La storia infinita della Muratella continua: alcuni attivisti M5S si schierano contro le decisioni della giunta Raggi, ci sarà un nuovo bando che probabilmente arriverà una volta che l’ANAC avrà finito di fare chiarezza sulla vicenda e che il M5S avrà regolato i conti con un’associazione – la Avcpp – considerata “amica del Partito Democratico”. Nel frattempo le centinaia di cani della Muratella rimangono in quel limbo nel quale quindici anni di gestione politica dei canili romani e sei mesi di giunta M5S li continuano a tenere.

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