Il dato più chiaro del referendum: Vincenzo De Luca non conta nulla

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-12-05

Le fritture hanno convinto gli elettori a votare no. Nemmeno il migliore dei “suoi” è riuscito a far superare al Sì il 40%. E nella sua Salerno i Sì alla riforma costituzionale si fermano al 35%, cinque punti al di sotto del dato nazionale.

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Qualche settimana fa il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha riunito trecento amministratori locali a lui vicini per spiegare l’importanza del voto sulla riforma costituzionale. In particolare De Luca in quell’incontro avvenuto all’hotel Ramada si era rivolto a Franco Alfieri sindaco di Agropoli, una cittadina a di ventimila abitanti in provincia di Salerno (città dove De Luca è stato sindaco) e consigliere dello stesso De Luca in Regione in materia di Agricoltura e Pesca scherzando sul fatto che Alfieri sarebbe stato in grado di “organizzare la sua clientela” in modo da portare quanti più elettori alle urne.
agropoli de luca alfieri frittura referendum 4 dicembre

Le fritture che hanno convinto gli elettori a votare No

La battuta di De Luca è stata ricordata anche ieri da Enrico Mentana durante lo speciale dedicato al referendum mano a mano che arrivavano i dati dalle sezioni campane. Ad Alfieri De Luca aveva chiesto di fare tutto il possibile per portare alle urne almeno il 50% degli aventi diritto al voto di Agropoli, ovvero quattromila elettori, anche a patto di offrire una frittura di pesce.

Bene, l’impegno che assume formalmente qui davanti a voi Franco Alfieri è di portare a votare quattromila cittadini di Agropoli in blocco, armati, con le bandiere, entusiasti. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, le barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma tu devi portare quattromila persone a votare, se ne porti di meno, di fronte al popolo, sei condannato.

Naturalmente De Luca scherzava e quello era solo un modo per caricare “i suoi” in vista della consultazione elettorale. In realtà gli aventi diritto ad Agropoli sono quasi diciassettemila e ieri il 64% di loro si è recato alle urne. Il problema è che poco meno di tremilacinquecento persone hanno votato Sì (il 32%), il restante 67% ha invece votato No. Qualcosa quindi non ha funzionato ad Agropoli e secondo il sindaco Alfieri la colpa è anche di quella battutina di De Luca sulle fritture elettorali che avrebbe “mortificato” gli elettori che quindi avrebbero votato in massa per il No. Alfieri ha dichiarato che “il Governatore poteva risparmiarsela” aggiungendo che “è stato un errore personalizzare il voto“.
agropoli de luca alfieri frittura referendum 4 dicembre
 
Poi c’è da dire che né in Campania, Regione governata dal Partito Democratico né a Salerno il Sì è riuscito a sfondare. Anzi, proprio nella città dove De Luca è stato sindaco per quattro mandati dal 1993 al 2001 e poi dal 2006 al 2015 il No ha preso quasi il doppio delle preferenze del Sì.
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Emerge quindi il dato che Vincenzo De Luca, considerato da molti persona molto influente in Campania (e non solo) non è riuscito a spostare di una virgola il risultato della consultazione referendaria. Anzi, a Salerno e in Campania il Sì ha preso cinque punti in meno che il No. Non c’è che dire, un risultato davvero eccellente.

 

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