La guerra contro i vaccini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-11-26

La sentenza del tribunale di Milano che stabilisce una correlazione tra vaccini e autismo rischia di fare molto male alla salute degli italiani. Ma sul calo della copertura vaccinale i numeri dicono qualcosa di più. E il calo potrebbe non essere dovuto allo scetticismo antiscienza

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Due giorni fa il tribunale di Milano ha stabilito che l’autismo è provocato dalle vaccinazioni in età pediatrica condannando il ministero della Salute a versare un vitalizio al bambino malato. La sentenza (che è la seconda in Italia a mettere in correlazione autismo e vaccini) non è definitiva perché il Ministero ha annunciato di voler ricorrere in appello. Nel frattempo un’altra inchiesta del genere è ancora aperta a Trani e la procura ha scelto di nominare un pool di medici che sarà incaricato di fare le valutazioni scientifiche.
 
VACCINI E AUTISMO
È fatta! Finalmente è arrivata la prova provata della correlazione tra le vaccinazioni (specialmente quella contro il morbillo) e l’autismo. Ora tutti quelli che sostengono che i vaccini causano l’autismo potranno andare in giro a sbattere in faccia agli scettici la sentenza di un giudice. Il problema, è bene ribadirlo, è che la decisione di un tribunale non ha niente a che fare con il procedimento di ricerca che conduce al raggiungimento della verità scientifica. Nel caso dell’autismo lo spazio per una polemica del genere rimane aperto perché non si è ancora arrivati a scoprire quale sia la causa dell’autismo. Per questo motivo coloro che, su nessuna base scientifica e senza competenze mediche, hanno la possibilità di inventare la storia della correlazione tra vaccini e autismo. Sono molti, specialmente su Internet, i gruppi di persone impegnate nell’opera di propaganda contro i vaccini: ci sono le associazioni di “genitori preoccupati” per la libertà di coscienza in campo vaccinale come Comilva, Condav e Assis. Salvo alcuni eccessi queste associazioni hanno lo scopo di difendere i diritti di coloro la cui salute è stata compromessa in seguito alla reazione avversa ad un vaccino. Non si tratta necessariamente di genitori di figli autistici ma anche bambini che hanno contratto una malattia (ad esempio la poliomielite) dopo essere state vaccinate. Come ha detto Nadia Gatti, la presidente del Condav a Repubblica:

Non siamo contro le vaccinazioni, ne riconosciamo il ruolo, siamo contro una medicina ortodossa tutta difensiva che nega, si appella e in alcuni casi compie scorrettezze per il timore di discutere dei nostri drammi e del fatto che un vaccino, per quanto testato, ha effetti collaterali a volte devastanti. Alcuni bambini, semplicemente, non sono in grado di sopportarlo

E poi ci sono i complottisti, quelli disposti a credere a qualsiasi cosa contraria a ciò che dice “la scienza ufficiale”, quelli che su Internet fanno più rumore di tutti e che per le tesi che portano avanti sono anche i più “pericolosi”. C’è Mednat il sito del “Dottor” Gianpaolo Vanoli (in realtà è un giornalista pubblicista) che sostiene che l’AIDS non esiste e che i vaccini, tra le altre cose, causano anche l’omosessualità. Poi ci sono quelli di Lo Sai, spalleggiati spesso dal sito in “controinformazione” Informare X Resistere, per loro il complotto dei vaccini è orchestrato da Big Pharma, e può succedere anche che un vaccino causi il cancro. E infine c’è lui, in gran visir di tutti coloro che sono contrari ai vaccini: Beppe Grillo che nel suo spettacolo Apocalisse Morbida denunciava i crimini delle vaccinazioni obbligatorie al grido: PER UN NUOVO MEDIOEVO!1

Anche Beppe naturalmente sostiene che è tutta colpa di Big Pharma, ma sentiamo la spiegazione del semplice portavoce del MoVimento, pubblicata sul Blog di Grillo:

Un bambino su 150 soffre di autismo. Venti anni fa solo uno su 2.000. Gli scienziati attribuiscono la crescita all’inquinamento ambientale, alimentare e da vaccini e farmaci.

Ma di cosa stiamo parlando? Grillo è quello che dice che il cancro si cura con il metodo di Bella, che gli screening e gli esami per la diagnosi precoce dei tumori non servono (e che anzi sono dannosi) e che l’AIDS non esiste. OH WAIT, è il capo del partito che ha vinto le elezioni del 2012 (solo che poi i massoni hanno falsato i voti).
 
IL CALO DELLA COPERTURA VACCINALE
Quali sono gli effetti della battaglia sulle vaccinazioni? Secondo i dati riportati da Repubblica oggi stiamo assistendo ad un calo della percentuale della copertura vaccinale:

vaccini autismo calo vaccinazioni
L’infografica sul calo delle vaccinazioni in Italia (La Repubblica, 26 novembre 2014)

Se andiamo a guardare gli ultimi dati disponibili su Epicentro, quelli per l’anno 2013 (che fanno riferimento alla coorte vaccinale del 2011) vediamo che la situazione della diminuzione della copertura vaccinale è seria, ma non drammatica:
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Insomma in Italia, dove però le vaccinazioni in età pediatrica sono ancora obbligatorie quasi ovunque, il fenomeno non è così preoccupante come negli Stati Uniti (soprattutto in California). Non c’è però da stare molto allegri, come riferisce in una nota il Ministero:

Dai dati emerge una preoccupante una flessione delle coperture medie nazionali per quasi tutte le vaccinazioni, con valori che raggiungono il livello più basso degli ultimi 10 anni.

Le coperture vaccinali su base nazionale contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B e pertosse superano di poco il 95% che, come spiega una nota pubblicata su Epicentro costituisce l’obbiettivo minimo per il piano di vaccinazioni 2012-2014. Decisamente più grave la situazione per quanto riguarda le vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia, la cui copertura è scesa dal 90% del 2012 al 88% del 2013. Questo probabilmente impedirà di raggiungere l’obbiettivo fissato dal Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia entro il 2015:

Alla luce di questi dati è evidente che l’obiettivo di eliminazione non potrà essere conseguito nei tempi previsti, poiché per interrompere la circolazione del morbillo è necessario raggiungere coperture vaccinali del 95% sia a livello nazionale che regionale e di Asl.

 
NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA
Ma è proprio vero che la “diminuzione delle vaccinazioni” è causata unicamente dalle campagne anti-vaccinazione di coloro che sostengono la bufala che il vaccino contro il morbillo causa l’autismo? Ci sono altri fattori che influenzano la percentuale della copertura vaccinale? Una spiegazione parziale del fenomeno sembra darla un recente articolo a cura di due medici dell’Ulss 20 di Verona (Massimo Valsecchi e Giambattista Zivelonghi) mostra che la diminuzione della copertura vaccinale per il morbillo sembra dovuta essere alla scelta dei genitori di ritardare di qualche tempo la vaccinazione e non ad un abbandono definitivo del sistema di immunizzazione fornito dai vaccini. Scrivono i due medici:

Nel corso della nostra indagine si è verificato anche se le scadenti coperture vaccinali contro il morbillo evidenziate dai report ufficiali non fossero, in realtà, non tanto un rifiuto vaccinale ma una ritardata adesione all’offerta vaccinale causata dalla diffusa (ed errata) convinzione che all’età “canonica” di vaccinazione definita dal calendario vaccinale, i bambini fossero ancora troppo piccoli per essere vaccinati.
E in effetti, prolungando il periodo di osservazione (grafico 3) dai 24 mesi del grafico n.2 abbiamo notato un incremento a tre anni ed un aumento ancora più marcato a 5 anni e mezzo.

Tenendo presente che il Veneto ha tolto l’obbligo di vaccinazione obbligatoria nel 2008 dai dati analizzati da Valsecchi e Zivelonghi emerge che ci sono quindi genitori che, pur avendo alcuni dubbi sulla pericolosità dei vaccini, non rinunciano a vaccinare i propri figli ma preferiscono rimandare la vaccinazione di qualche anno. Se questa tendenza venisse confermata e si dimostrasse valida anche su scala nazionale probabilmente allora la situazione non sarebbe così grave come sembra oggi. Una percentuale di coloro che risultano non vaccinati oggi potrebbero venire vaccinati da qui ai prossimi 3 anni. L’importante è naturalmente continuare a fare buona informazione sui rischi e sui vantaggi delle vaccinazioni in età pediatrica, in modo da non lasciare campo libero ai soliti ciarlatani del Web.

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