Gianfranco Mazzoni e il complotto contro la Ferrari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-26

Il telecronista Rai durante il Gran Premio d’Ungheria dice che la Ferrari prima non viene inquadrata per un ordine di Ecclestone, che ha litigato con Arrivabene, team principal delle Rosse, e vuole vendicarsi. Anatomia di un complottone

article-post

Gianfranco Mazzoni è probabilmente entrato nella storia delle telecronache durante il Gran Premio d’Ungheria di Formula Uno, per aver esposto, durante il suo lavoro, una mirabolante teoria del complotto per spiegare perché la regia internazionale non avrebbe inquadrato, secondo lui, di proposito le Rosse, e di conseguenza la vittoria di Vettel e la prova di Raikkonen fino al ritiro di quest’ultimo a causa di una decisione di Bernie Ecclestone. Il patron della Formula Uno avrebbe litigato con Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, e per questo avrebbe ordinato alla regia dell’Hungaroring di inquadrare le Ferrari il meno possibile, e proprio nella gara in cui ha dominato una Rossa. «Tutto questo è vergognoso», ha concluso Mazzoni dichiarandosi indignato per l’accaduto.
 
GIANFRANCO MAZZONI, MAURIZIO ARRIVABENE E IL COMPLOTTO DELLA FERRARI
Di litigi tra Arrivabene ed Ecclestone le cronache dei mesi scorsi erano piene. Sul sito ufficiale della Formula Uno alla fine di maggio erano uscite delle pesanti critiche di Ecclestona al pilota Rosberg, considerato troppo “bravo ragazzo” per il circuito. Ecclestone aveva espresso le sue preferenze per Hamilton e criticato anche Vettel prima di attaccare Arrivabene:

Ecclestone ha espresso le sue riserve anche su Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari. Quando gli hanno chiesto se il carattere e la presenza di Arrivabene secondo lui sono valide, ha risposto: “Per lui si ma non per la F1”.
Arrivabene però l’ha presa in modo meno diplomatico: “Se la pensa davvero così, può anche togliermi il pass di accesso al paddock domattina stessa. Io non cambio certo atteggiamento perché lui si aspetta qualcosa di diverso”.

Nell’intervista Ecclestone aveva criticato con gli stessi toni anche altri. “Mi piacciono di più le persone che si occupano di corse rispetto a quelli che stanno sul red carpet di Hollywood ma grazie a Dio questo non è il mio lavoro. Però è vero che i responsabili delle squadre dovrebbero essere più carismatici. Se Toto Wolff non avesse la camicia della Mercedes nessuno lo riconoscerebbe per strada”. Il Fatto Quotidiano riferisce quindi la tesi di Mazzoni, telecronista Rai:

Il motivo di questo diktat? A quanto riferisce Mazzoni ci sarebbe stato uno screzio tra i vertici Ferrari e Ecclestone. Da qui l’ordine alla regia internazionale. In effetti oltre all’inizio gara e alle immancabili inquadrature dai box durante i pit stop, la Ferrari di Vettel in prima posizione la si è vista solo per qualche secondo dopo la metà del gran premio gara. Di Raikkonen, invece, nessuna traccia, nonostante fosse al secondo posto dietro il compagno di squadra tedesco.
L’apice della situazione kafkiana quando ha smesso di funzionare la camera car sulla monoposto del pilota finlandese: “Tanto era inutile” ha commentato il telecronista Rai, a sottolineare come le immagine dall’abitacolo di Raikkonen non erano mai state utilizzate dalla regia internazionale. Mazzoni, alla fine, ha deciso di passare idealmente dalle parole ai fatti: prima si è scusato con i telespettatori per il cattivo servizio offerto, poi ha invitato chi era davanti alla tv a lamentarsi direttamente con il capo del circus: “Scrivete alla FOM” (Formula One management di cui il direttore appunto è Bernie Ecclestone).

Blogmotori riporta le parole di Arrivabene alla fine della gara di oggi: “A me non piacciono gli spaghetti. Per questo ho chiesto ai ragazzi di caricarci con una bella pizza all’arrabbiata. Dieci gare con due vittorie, otto podi. Un successo dedicato a chi i conti non li sa fare e dice stupidaggini. La splendida partenza? le gare ce le studiamo e sapevamo che la partenza era fondamentale”. “Ci sono delle gare – continua il team principal Ferrari – dove potremo fare bene ed altre meno bene. Qui avevamo capito quanto la partenza fosse fondamentale e i ragazzi l’hanno fatto. Fatemi spendere due parole per Kimi. E’ stato bravissimo e sfortunato. Il giorno in cui potremo scegliere noi le gomme sarà dura per tutti. Ad un certo punto avevo creduto al podio con due ferraristi. Ma va bene. Proseguiamo con umiltà e piedi per terra”.
 
IL MIO COMPLOTTO QUOTIDIANO
C’è da ricordare però che tutto questo è accaduto il 25 maggio scorso, e che la punizione sia arrivata alla fine di luglio potrebbe essere una prova a discarico dell’onnipotenza di Ecclestone. Su Twitter c’è chi l’ha presa molto sul serio (vignetta di @tuistone):
gianfranco mazzoni ferrari ecclestone
Ma mai, mai, mai come la serietà della stampa italiana:


Immagine di copertina da Bluelake76

Potrebbe interessarti anche