Il dipendente del Comune che urlava: «Abbiamo vinto» dopo il trionfo della Raggi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-19

Si scoprono ulteriori interessanti altarini su Salvatore Romeo dopo le dimissioni. Bella la classe dirigente a 5 Stelle, eh?

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Salvatore Romeo, il dipendente grillino al Comune messosi in aspettativa e riassunto come dirigente con stipendio triplicato – probabilmente in omaggio ai principi profondi del MoVimento 5 Stelle – non è soltanto quel gran genio dall’alta professionalità che diceva che il M5S aveva sbagliato le nomine perché «era agosto, faceva caldo». No, il volontariamente dimissionario Romeo è anche uno che quando il Movimento ha vinto le elezioni andava in giro per le stanze del Comune e gridava “abbiamo vinto, abbiamo vinto”. L’aneddoto lo ha raccontato una persona degna di fiducia: Rodolfo Murra, capo dell’avvocatura capitolina fino al settembre scorso, prima di essere giubilato per iniziativa di Raffaele Marra, oggi in carcere con l’accusa di essersi fatto comprare casa da Scarpellini e la contestazione del reato di corruzione. Murra è stato cacciato perché i suoi pareri confliggevano con quelli dei noti espertoni di cui ama circondarsi la sindaca; la Procura l’ha convocato per farsi spiegare cosa successe all’epoca delle dimissioni di Carla Romana Raineri. La vicenda potrebbe costare un avviso di garanzia alla Raggi.

Ora è in carcere, sarà questa l’occasione per parlare?
«Può darsi. Lui sicuramente aveva rapporti a vari livelli. Era interlocutore dei costruttori e aveva legami con la destra romana. È stato collaboratore di Gianni Alemanno e in un’intervista ha detto che Franco Panzironi (ex di Ama imputato in Mafia Capitale ndr) è una brava persona. Non so se abbia garantito alla Raggi un pacchetto di quei voti. Diceva che loro lo avevano reclutato per scegliere le persone giuste in Comune e perché esperto di pratiche amministrative».
Perché lo riferiva a lei?
«Lo conosco sin da quando era alle Politiche abitative del Comune, nel 2012. È sempre stato un tipo losco e arrogante. Poi ha preso l’aspettativa e quando è tornato con questa giunta era addirittura peggiorato».
Lo dice perché è arrabbiato per essere stato rimosso?
«Sono arrabbiato, ma non per la rimozione. Ce l’ho con loro per la macchinazione sulla richiesta di parere all’Anac sulla nomina a capo di gabinetto di Carla Raineri. A Marra l’ho detto chiaro: con me avete chiuso. Avete strumentalizzato Cantone per cacciare Raineri. E avete distrutto il mio lavoro».

salvatore romeo virginia raggi

Si può dire che in Campidoglio c’era una faida?
«Si può dire che nella stanza della sindaca c’erano sempre Marra e Romeo. E naturalmente Frongia. Loro contro tutti. Frongia è il migliore perché comunque ha metodi civili e dedica ascolto alle persone. Gli altri due sono arroganti e volgari, ma la sindaca li ha sempre appoggiati. Parlare da soli con lei non era possibile. Se le chiedevo chiarimenti oppure opinioni sulle questioni mi rispondeva: “Ne parli con Marra, si rivolga a Marra”».
E Romeo?
«Lui impartiva ordini. La premessa era sempre: “Vengo a nome di Virginia”».
Secondo lei perché aveva tanta influenza su Raggi?
«Lui è un grillino da tanto tempo. Quando il Movimento ha vinto le elezioni andava in giro per le stanze del Comune e gridava “abbiamo vinto, abbiamo vinto”».
Beppe Grillo ha preteso che lui e Frongia vengano ridimensionati. Secondo lei sarà così?
«È una farsa. Senza di loro la sindaca non può far niente».

Leggi sull’argomento: Salvatore Romeo: il dipendente grillino con stipendio triplicato

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