Digital Champions, la polemica tra la Lega e Riccardo Luna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-18

Davide Caparini accusa in un’interrogazione l’organizzazione creata da Luna di conflitto di interessi. La risposta arriva, ma…

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Davide Caparini della Lega Nord ha presentato ieri al ministro dello Sviluppo Federica Guidi un’interrogazione sui digital champions, ovvero sugli ottomila “campioni” digitali chiamati da Riccardo Luna in qualità di Digital Champion scelto dal governo Renzi per promuovere la diffusione delle tecnologie nei comuni italiani. Il sistema è stato inaugurato da Luna qualche tempo fa, e prevede che in un sito internet vengano raccolti gli ottomila volontari; la particolarità, come dice Caparini nella sua interrogazion, è che l’associazione fa riferimento a Luna, che ha utilizzato domini internet propri per creare l’anagrafica e il portale di raccordo tra i Digital Champions e il territorio, secondo uno schema che giuridicamente con il governo non c’entra nulla.
 
DIGITAL CHAMPIONS, LA POLEMICA TRA LA LEGA E RICCARDO LUNA

Di qui l’interrogazione di Caparini, dove si contestano le modalità di selezione dei Digital Champion, l’impostazione del loro operato e si domanda se il governo, oltre che del Digital Champion Riccardo Luna, intenda “assumersi la responsabilità” anche di coloro che sono stati nominati da Luna. Chiedendo, alla fine, se non sia il caso di interrompere la loro attività finché non verranno “garantiti all’intero progetto requisiti minimi di trasparenza, competenza, equità, selezione e controllo”.

l’Unione europea ha indicato per ciascun Paese membro la possibilità di nominare un solo digital champion con il compito di promuovere i benefici della società digitale;
la Presidenza del Consiglio dei ministri ha indicato il dottor Riccardo Luna (giornalista e scrittore) che è succeduto al Roberto Sambuco, in carica dal 2009 al 2010; Agostino Ragosa, in carica dal 2010 al 2012; Francesco Caio, in carica dal 2012 al 2014;
il dottor Luna due mesi dopo la sua nomina ha costituito l’Associazione «Digital Champion(s)» e, successivamente alla sua nomina a Digital Champion, ha annunciato la nomina di un centinaio di collaboratori, con l’obiettivo, come si evince dal sito www.digitalchampions.it di individuare oltre 8.000 Digital Champion(s) (uno per ogni comune italiano), nominati personalmente da Luna sulla base di criteri non precisati;
il www.digitalchampions.it non è un dominio della pubblica amministrazione, ma un dominio registrato dallo stesso dottor Luna ben due mesi prima della sua nomina;
questa iniziativa è stata sostenuta e avallata dal Governo in diverse forme: Renzi e Madia hanno partecipato alla presentazione del progetto, l’emittente televisiva pubblica (RAI) ha mandato in onda ripetutamente lo spot nel quale si parla dei 110 digital champion(s) (si badi bene non del Digital Champion ma dei Digital Champion(s)) che saranno ospitati da 110 province italiane per «spiegare» la fatturazione elettronica. Tali Digital Champion(s), nella loro qualità di semplici membri di un’associazione privata vengono in tal modo imposti come consulenti alle singole pubbliche amministrazioni locali, senza predisporre opportuni avvisi di selezione o, comunque, idonee e trasparenti procedure amministrative, finalizzati a verificare il possesso da parte di tali soggetti di competenze adeguate, a nulla valendo le precisazioni sulla gratuità (relativa) della loro opera

L’accusa di Caparini è chiara e per niente velata: conflitto d’interessi.

tra gli aderenti all’associazione come Digital Champion(s) e nello stesso direttivo sono presenti anche soggetti e professionisti che operano nel mercato come fornitori di beni e di servizi alle pubbliche amministrazioni proprio nel settore digitale, che in questo modo usufruiscono ingiustamente di un canale preferenziale (agevolato e istituzionalizzato) per entrare in contatto con le pubbliche amministrazioni stesse; in effetti, risulta evidente che – sebbene siano cariche formalmente gratuite – tali soggetti conseguano un indebito vantaggio economico e commerciale, in quanto godono di un canale preferenziale e istituzionale nel «contatto» con le pubbliche amministrazioni, alterando di fatto il mercato;

LA RISPOSTA DI RICCARDO LUNA
Riccardo Luna ha risposto sul sito dei digital champions alle obiezioni di Caparini:

Non mi nascondo dietro al fatto che molte delle domande che lei pone sono già state sollevate da alcuni fin dai primi istanti del progetto e che ad esse ho dato risposta con svariati post, con una serie di faq che può trovare sul sito, con interventi pubblici e dibattiti su radio e tv, con un codice etico redatto da tre personalità indipendenti di specchiata moralità.[…]
Mi lasci dire che per la prima volta forse questo ruolo non è solo una coccarda da esibire o un titolo per partecipare ad una tavola rotonda parlando da un podio: è uno strumento di cambiamento reale. Come il suo partito sa bene, sono le persone, sul territorio, quelle a determinare i cambiamenti più profondi. E creando una rete di attivisti digitali, non al servizio del governo ma del futuro del paese, io non sto semplicemente aggiungendo energie e competenze. Le sto moltiplicando.

Evitando accuratamente il problema sollevato sul conflitto d’interessi, come spiega un commentatore proprio da Luna:

L’on. Caparini non mette becco principalmente in quello che vuoi fare con i DC ma in quello che i DC possono combinare a livello di danni sul territorio o a livello di farsi i loro interessi. Ne conosco diversi di DC locali che si sono fatti nominare solo per farsi i pifferi loro. Sai che si potrebbe anche configurare qualche reato laddove qualcuno dei tuoi DC operi un poco troppo con propri interessi? Te ne prendi tu la responsabilità? Ma qui siamo su tematiche tecnico-politiche che alla fine non mi interessano più di tanto. Il secondo punto dal quale non posso esimermi è che ho avuto la prova, da nomi che ho letto, che hai preso – almeno in alcuni casi di persone che conosco – degli emeriti cretini, della gente che è rinomata per non saper fare il proprio e che ha tentato di riciclarsi, senza successo, in altri. Allora si che inizio a mettere in dubbio la tua rete quando vedo tali cretini pubblicati nella mappa dei DC. Ora ho letto che tu li selezioni ad uno ad uno garantendo per loro, siccome non ti reputo un cretino vuol dire che, di nuovo, hai sbagliato in qualcosa. E sti sbagli iniziano a diventare un poco troppo frequenti, umani ma frequenti. Non è forse il caso di concentrarti sul tuo lavoro di giornalista che è quello dove eccelli? Torneremo ad avere il Riccardo Luna dei bei tempi, con meno sbagli e meno cretini intorno. Cari saluti dall’estero.

Non tarda ad arrivare intanto la controreplica di Caparini:

Gentile Dott. Luna,
La ringrazio per la cortese quanto sollecita risposta che purtroppo non fuga i miei dubbi, e nemmeno potrebbe, dato che l’interlocutore è evidentemente un altro. L’atto ispettivo è rivolto al Governo ed, in particolar modo, al Ministro competente.
Sostanzialmente voglio capire se il Governo:
1) si assume la responsabilità dell’operato del Digital Champion nazionale e di tutti i soggetti nominati Digital Champion(s);
2) ritiene che l’attività dell’Associazione è conforme alle regole della libera concorrenza e di selezione amministrativa;
3) considera idonea la selezione dei Digital Champions ovvero che è basata su principi di trasparenza e competenza.
Colgo l’occasione per porLe i miei migliori auguri di buon lavoro.
Cordialmente.

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