Una meravigliosa figura di emme: come i giornali stranieri raccontano l'uscita di Brugnaro sul Gay Pride

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-08-27

Il Gay Pride è troppo kitsch per Venezia che, come ricorda il Time, è la città del carnevale più kitsch del Mondo

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Luigi Brugnaro, il sindaco di Venezia, ha deciso di combattere la battaglia contro l’omofobia a modo suo. Prima fa ritirare i famigerati libri gender, poi polemizza con Elton John invitandolo a “fare di più per Venezia” e oggi, dopo aver detto che lui omofobo non è ha affermato che non ci sarà mai un Gay Pride a Venezia, perché è troppo kitsch, perché è una buffonata. Ma non è una dichiarazione omofoba perché in fondo lui ha anche amici gay e, c’è da scommettersi, neri, rom, etc. Ma cosa ne pensa la stampa straniera della nuova uscita di Brugnaro?
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Il Time mette subito le cose nella giusta prospettiva e ci ricorda che Venezia oltre a essere una delle città più belle del Mondo è anche una delle città più kitsch. Lo è grazie al suo famosissimo Carnevale (quella festa del travesitismo e del travisamento che esteticamente sembra tantissimo un Gay Pride), alle provocazioni scontate di certe edizioni della Biennale d’Arte o ai gondolieri che cantano canzoni romantiche alle turiste giapponesi. Ma nonostante questo il Gay Pride rimane una buffonata eccessiva per la città di Venezia. Il Guardian invece punta il dito sul fatto che per Brugnaro lo spettacolo indecente delle grandi navi da crociera che passano a poche decine di metri dalla Basilica di San Marco non è un problema, come non è kitsch una città frequentata da orde di turisti vestiti spesso come se fossero in spiaggia:

It will gladly play host to giant cruise ships on its canals and hordes of tourists along its narrow, winding streets. But the city of Venice will not see fit to hold a gay pride parade as long as the current rightwing mayor is in charge, the politician has reportedly said.

Ma i veneziani, si sa, hanno un atteggiamento insopportabile nei confronti dei turisti dai quali si sento “invasi” ma senza i quali la città morirebbe in pochi mesi. La BBC ricorda tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato il rapporto controverso di Brugnaro con i gay, e lo stesso fa anche The Times. Chissà cosa succederà quando Brugnaro scoprirà che uno dei racconti più famosi di Thomas Mann, La Morte a Venezia, parla proprio di un amore omosessuale, probabilmente lo farà togliere dalle biblioteche. Oppure del film di Ang Lee I segreti di Brockeback Mountain che fu presentato in anteprima nel 2005 al Festival del Cinema di Venezia dove vinse pure il Leone d’Oro. Magari riesumerà questa vecchia legge emanata dal Consiglio dei Dieci sul finire del Quattrocento che vietava la sodomia nella città lagunare? Speriamo che “gli amici omosessuali” di Brugnaro sappiano ben consigliarlo.
Foto copertina via Flickr.com

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