Chi ha ragione tra Valentino Rossi e Marquez?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-26

Qualche elemento a discolpa del dottore: nella relazione la commissione di gara non parla di calcio a Marquez, che è già in caduta prima del colpo di Rossi. E le MotoGP non cadono con una pedata. Quali speranze per il Mondiale?

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Chi ha ragione tra Valentino Rossi e Marquez? Il contatto che l’esasperato Valentino Rossi ha avuto con Marc Marquez, mettendo fine al Gp della Malesia dello spagnolo, caduto e ritiratosi, ha rovinato il Mondiale del ‘Dottore’, fin qui il più appassionante della sua lunga carriera. Quel calcetto è costato al pesarese tre punti di penalità sulla licenza. Sommati a quello ricevuto a Misano, hanno fatto scattare la sanzione dell’ultimo posto in griglia a Valencia, gara che chiuderà la stagione, l’8 novembre. La Yamaha ha presentato appello, ma è stato respinto. Rossi arriverà in Spagna con appena 7 punti di vantaggio. A Valencia Valentino troverà un clima incandescente, non bastasse la sanzione.

Chi ha ragione tra Valentino Rossi e Marquez?

Naturalmente subito dopo i fatti si è scatenato il dibattito. Per la race direction e obiettivamente non solo per loro, non ci sono dubbi sulle responsabilita’ nel contatto Rossi-Marquez avvenuto al sesto giro. La gamba larga di Rossi (che il calcetto alla moto di Marquez sia andato a buon fine o meno) ha causato la caduta dello spagnolo, gesto punito con tre punti di penalita’ sul patentino che aggiunti a quello che aveva preso a Misano costringeranno Valentino a partire in ultima posizione nella gara decisiva di Valencia. Un vero e proprio fallo di reazione, tanto per usare un gergo tanto noto nel mondo del pallone. Pochi secondi che sono stati descritti in maniera diametralmente opposta dai due protagonisti: Rossi sostiene di non avere dato un calcio a Marquez, pur ammettendo di volerlo mandare fuori traiettoria, e’ avvenuto un contatto manubrio-gamba e quando gli e’ scivolato il piede dalla pedana Marquez era gia’ caduto. Lo spagnolo invece sostiene di essere caduto proprio a causa del calcio di Rossi, un gesto da cartellino rosso.

Valentino Rossi contro Marquez, la ricostruzione del Corriere della Sera


Ma c’è chi non è per niente d’accordo. Ad esempio Vito Lops sul Sole 24 Ore ha pubblicato i quattro indizi che scagionano Valentino:

1) Nella sanzione comminata a Rossi la commissione di gara non fa riferimento esplicito a un calcetto indicando però che Rossi «ha deliberatamente portato l’avversario fuori traiettoria». La commissione dà quindi la colpa a Rossi ma non parla di calci, quindi i toni sono vaghi.
2) Le immagini osservate con più attenzione e da una diversa prospettiva, dalla ripresa dall’alto con l’elicottero, mostrano che prima dell’eventuale “calcetto” Marquez ha toccato la gamba di Rossi piegandosi. E, soprattutto, che Marquez è già in caduta prima che Rossi muova la gamba, come evidenzia questa foto.
3) Per chi vuole credere alla buona fede di Rossi ci sono anche le sue parole: «Marc mi colpisce alla coscia sinistra con il manubrio destro e comincia a scivolare, solo dopo io perdo il piede sinistro dalla pedana. Io volevo solo rallentarlo, non è stato un fallo di reazione.Non volevo farlo cadere. Se gli avessi voluto tirare un calcio l’avrei fatto 40 metri prima quando eravamo attaccati». Mentre Marquez è stato chiaro: «A farmi cadere è stato un calcio».
4) Lo stesso Rossi continua. «E poi le MotoGp sono troppo pesanti per essere buttate giù con una pedata». Molti addetti ai lavori la pensano come Rossi, cioè sul fatto che per una questione di pesi sia obiettivamente complicato far cadere una MotoGp con una pedata.
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La Gazzetta dello Sport non sembra invece avere molti dubbi sulle responsabilità di Rossi, anche se in prima pagina sottolinea che “Ha iniziato Marquez”:

Ingiustificabile la manovra che porta alla caduta di Marquez, per la prima volta mostra di soffrire la pressione e in una curva rovina una stagione favolosa EPA

L’intervista di Valentino Rossi dopo lo scontro con Marquez

Valentino Rossi, Marquez e il Mondiale da vincere

Insomma, sarà un miracolo se Valentino Rossi riuscirà a vincere il decimo titolo mondiale della sua straordinaria carriera. Il pilota marchigiano della Yamaha, dopo la sanzione rimediata oggi nel gran premio di Malesia, sarà costretto a partire dall’ultima fila nel gp di Valencia l’8 novembre prossimo, che chiude la stagione. La sua sarà dunque una lotta impari con l’unico rivale nella corsa al titolo iridato, lo spagnolo Jorge Lorenzo suo compagno alla Yamaha. In classifica, Rossi ha 312 punti, contro i 305 del rivale spagnolo. Per far suo il Mondiale dunque il Dottore a Valencia non ha molte alternative: la prima opzione è naturalmente quella di vincere o comunque arrivare davanti allo spagnolo. Per Rossi c’è poi una seconda opzione obbligatoria per conquistare il titolo: chiudere la classifica almeno un punto sopra Jorge Lorenzo. Il pari fra i due concorrenti infatti non basta all’italiano perché lo spagnolo ha vinto 6 gp, contro i 4 di Rossi, e quindi a parità di punti il titolo va a Lorenzo. Fatte queste due premesse, si aprono per Rossi una serie di variabili: se Lorenzo vince a Valencia, Rossi deve arrivare secondo per far suo il Mondiale; se Lorenzo e’ secondo, Rossi deve arrivare terzo; se Lorenzo è terzo, il dottore basta che arrivi sesto per vincere il titolo. Se lo spagnolo è quarto all’arrivo, al Dottore basta il nono posto per restare in vetta alla classifica. Se Lorenzo è quinto, a Rossi è sufficiente arrivare anche 11mo e portare a casa il titolo Mondiale. Altre varianti: se Lorenzo arriva sesto, a Rossi basta il 12mo posto; se, Lorenzo è settimo, Rossi si pò accontentare del 13mo; se Lorenzo giunge ottavo, Rossi vince il titolo anche se arriva 14mo. E così via. Questi i punteggi attribuiti in base all’ordine d’arrivo dei piloti: al vincitore 25 punti, al 2° vanno 20 punti; al terzo 16 punti; al 4° vanno 13 punti; al 5° 11 punti; al sesto, 10 punti; al 7°, 9 punti; e così via, uno in meno per ogni posizione fino al 15° posto.

Il calcio di Valentino Rossi a Marquez visto dall’alto

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