Chi è Inés Arrimadas Garcìa

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-29

Ha condotto Ciudadanos alla conquista di 25 seggi e l’ha fatto diventare il secondo partito della Catalogna, ma per i giornali è solo un’avvocatessa sexy

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Non ha vinto le elezioni in Catalogna, ma è diventata lo stesso una star dell’Interwebs. Inés Arrimadas Garcìa è tra le artefici dell’exploit del partito di Albert Rivera (anche lui belloccio), i moderati anti-indipendentisti di Ciudadanos, che grazie alle 720mila preferenze ottenute (pari al 15,4%) ha conquistato 25 seggi ed è l’unico partito che può dire di aver “vinto” davvero le elezioni catalane.

Inés Arrimadas Garcìa, l’avvocato che ha condotto Ciudadanos alla vittoria

Ed è così che Inés è diventata il volto di questa vittoria diventando di fatto il leader di Cidudadanos. E non difficile capirne il motivo, la trentaquattrenne avvocatessa andalusa (è originaria di Jerez de la Frontera) entrata a far parte del partito nel 2011 dopo aver assistito ad un comizio assieme ad una collega di lavoro, buca letteralmente lo schermo. Secondo il Fatto il motivo è perché è l’unica donna del panorama politico catalano, ma ovviamente le cose stanno così. 


E se agli spagnoli piace per quello che ha da dire sulla nuova Spagna da creare tutti assieme ai giornali italiani piace principalmente perché è bella, anzi come titola il Giornale perché è sexy. Ma ora che Ciudadanos è diventata la seconda forza politica catalana probabilmente anche i giornali dovranno smettere di raccogliere le scemenze (ad esempio quale sia il suo passatempo preferito) e cercare di capire come si muoverà la Arrimadas Garcìa durante il suo secondo mandato al Parlamento della Catalogna (è stata eletta per la prima volta nel 2012). Ad esempio la Arrimadas ha già detto che dopo il risultato deludente Artur Mas – il leader degli indipendentisti che si aspettavano un plebiscito – ha un’unica possibilità: dimettersi.

La rivoluzione arancione di Ciudadanos

Il movimento dei cittadini fondato da Rivera nel 2005 come partito anti-separatista non è proprio un “nuovo” partito spagnolo ma rischia di diventare la terza forza politica del paese se le cose andranno come in Catalogna. Moderatamente a destra ma convintamente europeista e liberista il Ciudadanos vuole, come Podemos, spezzare l’egemonia e il bipolarismo di PSOE e PP. Ma a parte questo Ciudadanos ha poco a che vedere con Podemos. Rivera stesso si proclama catalano, spagnolo ed europeo tanto per far capire che va bene la difesa dell’identità ma non a discapito di una visione più ampia e comunitaria. La sua strategia è di partire dalla Catalogna per proporre un’alternativa valida al governo. Tra le proposte del partito una riforma della legge elettorale, la difesa del sistema delle autonomie su cui si fonda la Spagna e dell’unità nazionale del paese. Ciudadanos è una formazione politica centrista, e per questo è vista come la risposta di centro a Podemos, ma non è un partito di destra. Rivera infatti dà molta enfasi alla difesa diritti sociali degli spagnoli e al tempo stesso è alla ricerca di un equilibrio con le politiche liberiste di cui è sostenitore. Fino ad ora si può dire che Ciudadanos ha vinto la sua scommessa di porsi come alternativa ai due partiti principali, ai nazionalisti e a Podemos che invece critica le istituzioni democratiche del Paese. Il partito sa essere al tempo stesso rassicurante (non vuole togliere nulla a nessuno) e proiettato nel futuro (sogna una Spagna moderna e più dinamica) anche grazie alla sua leadership giovane. C’è da vedere se la proposta alternativa saprà trasformarsi in una vera forza di governo.

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