Berlusconi e il ritorno alla lira «inevitabile»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-25

L’ex premier fulminato sulla via di Salvini? Non proprio, a leggere bene la sua dichiarazione. E a leggere anche quello che ha detto Renzi oggi si scopre una certa comunità di argomenti

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L’Europa “deve cambiare strada” perché “così come è non ha futuro”. E “se l’Europa continuerà ad agire come ha fatto in questi anni di crisi, ponendo comportamenti e regole che hanno aggravato la situazione di paesi come l’Italia, il ritorno alla lira sara’ inevitabile”. Lo ha affermato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in una intervista al Giornale dell’Umbria. “L’euro – ha detto fra l’altro l’ex premier- è un’idea giusta” ma “nata e gestita in modo sbagliato”. Mentre “devo dare atto che negli ultimi mesi qualcosa sta cambiando grazie a Mario Draghi che, è bene ricordalo, sono stato io ad imporre alla guida della Bce, bloccando il candidato della signora Merkel, il presidente della Bundeskank. Draghi da solo non può fare miracoli, anche se ha compiuto scelte importanti: svalutare l’Euro favorendo le esportazioni e immettere liquidità nei mercati”.
 
BERLUSCONI E IL RITORNO ALLA LIRA «INEVITABILE»
L’addio alla moneta unica è stato uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini. E il leader di Noi con Salvini aveva sempre spiegato che uno degli ostacoli insormontabili per un accordo alle prossime elezioni politiche tra Lega e Forza Italia era rappresentato proprio dalla posizione di Berlusconi “eurista”, come ribadito anche ieri nell’intervista rilasciata a Lucia Annunziata e andata in onda su Raitre. Ora Berlusconi cerca quindi di salire sul carro di Salvini? Non proprio. L’ex Cavaliere sembra invece utilizzare l’argomento della lira e dell’euro per criticare le politiche di austerity dell’Unione Europea, e paventando una rottura dell’euro in caso si continuassero a perseguire. Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, intanto gli risponde su Twitter:


RENZI E L’EUROPA CHE DEVE CAMBIARE
Una posizione, quella di Berlusconi, che sembra essere condivisa anche da Matteo Renzi. “Il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l’Europa deve cambiare”, ha detto oggi il premier Matteo Renzi commentando i risultati di Podemos e quelli polacchi in un’intervista rilasciata all’emittente toscana Rtv38. “Spero -ha aggiunto Renzi- che l’Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell’Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. E anche Renzi ha infatti puntato il dito sulla moneta unica. “L’euro serve ma serve anche l’Europa e perché perché l’Europa ci sia c’è bisogno di cambiare la politica economica e c’è bisogno anche di un po’ più di umanità”, ha detto. “Ho detto alla Merkel, a Hollande, a Cameron, anche con un po’ di commozione, fate quello che vi pare ma noi quel barcone con 800 morti lo riportiamo su, perché vogliamo dare sepoltura” ai morti e perché “tutta L’Europa deve rendersi conto che quello che sta avvenendo nel Mediterraneo è qualcosa che riguarda il nostro essere cittadini europei. Insomma – ha proseguito – il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l’Europa deve cambiare e io spero che l’Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell’Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
Foto copertina da Deviantart

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