Zuccatelli: il nuovo commissario alla sanità in Calabria e le mascherine che non servono a un c…

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Dopo la figuraccia epocale del commissario alla sanità calabrese Cotticelli che non sapeva di dover preparare il piano COVID, e la sua conseguente defenestrazione, il governo ha nominato come suo successore Giuseppe Zuccatelli. É stata una buona idea?

Dopo la figuraccia epocale del commissario alla sanità calabrese Cotticelli che non sapeva di dover preparare il piano COVID, e la sua conseguente defenestrazione, il governo ha nominato come suo successore Giuseppe Zuccatelli. É stata una buona idea? In questo video Zuccatelli che è attualmente il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e del Policlinico universitario Mater Domini, sempre nel capoluogo calabrese, spiega che le mascherine non servono e che per farsi contagiare servono 15-20 minuti di contatto ravvicinato: “le mascherine non servono a un c…, ve lo dico io. Sai cos’è che serve? La distanza. Perché per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo prendi il virus. Il virus si becca se tu stai in una frequentazione in cui le gocce di saliva ti arrivano minimo per 15-20 minuti”



Zuccatelli deve aver baciato qualcuno a lungo perché è positivo e si trova in quarantena, come ha spiegato all’ANSA: “Guardi, sono risultato positivo e sto finendo la quarantena, ci sentiamo nei prossimi giorni”. Zuccatelli sembra aver cambiato idea: “Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico”. Lo afferma, in una nota, il nuovo Commissario ad acta per il piano di rientro della sanità in Calabria, Giuseppe Zuccatelli, “in relazione – riferisce – alle notizie di stampa diffuse”. “Nella prima fase dell’epidemia – aggiunge Zuccatelli – la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti”. “Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata – conclude il Commissario – risalgono al primo periodo della diffusione del contagio”