La lucida analisi del voto in Sicilia dei grillini che se la prendono con i siciliani

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-06

Il solito spettacolo dei 5 Stelle alle prese con la democrazia fuori dai click del Blog. Prima gli appelli disperati a “presidiare i seggi durante la notte” perché questa cosa che lo spoglio si fa il giorno dopo ovviamente “è strana”. Poi i sospetti di brogli, avallati nientemeno da Manlio Di Stefano che punta il dito (senza prove) direttamente contro Francantonio Genovese e le accuse a quei mafiosi dei siciliani

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Non sono bastati i mesi di tour incessante di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista per convincere la maggioranza dei siciliani ad andare a votare per Giancarlo Cancelleri. La sempre lucida e pacata analisi del voto degli elettori del MoVimento 5 Stelle conferma che la Sicilia è ancora acerba e che non si merita il governo degli onesti a 5 Stelle. Già ieri – con la diffusione dei primi exit poll – i pentastellati hanno iniziato a lamentarsi e lanciare l’allarme su possibili complotti ai loro danni.

I grillini sentono odore di broglio e temono le schede false con i voti per Musumeci

Questa volta non c’erano matite da ciucciare ma seggi da presidiare durante la notte. In Sicilia infatti – in virtù di una legge del 2012 – lo spoglio delle schede elettorali non è iniziato dopo la chiusura dei seggi ma solo questa mattina alle otto. Ed è anche per questo motivo che oggi, lunedì pomeriggio, non sappiamo ancora chi ha vinto. Sulla pagina di Cancelleri, tra mille speranze ed anatemi contro gli astenuti si faceva ieri strada la preoccupazione che qualcuno nottetempo mettesse “innumerevoli schede false e crocette su Musumeci“.
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Qualcuno ha chiesto a Manlio Di Stefano come mai nessuno ha organizzato i presidi dei seggi durante la notte. I 5 Stelle sono troppo tranquilli, stanno nascondendo qualcosa? Perché fidarsi della Polizia e delle Forze dell’Ordine quando c’è Berlusconi a piede libero? Tutto può succedere e c’è chi parla apertamente di “odore di broglio”. Si potrebbe tranquillamente scaricare la colpa di queste affermazioni sui singoli attivisti, ma faremmo un torto ai vertici del MoVimento che nelle scorse settimane sono arrivati a chiedere l’invio degli osservatori dell’OSCE per sorvegliare lo svolgimento delle operazioni di voto. Quasi fossimo in Nigeria, a Lagos, e non in Sicilia.
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Altri, improvvisamente esperti di come si svolgono le operazioni di voto e si allestisce un seggio notavano particolari inquietanti: perché le cabine del seggio dove ha votato Cancelleri erano confinati? Qualcuno potrebbe sfruttarle per scambiare le schede. In che modo no è chiaro perché se due elettori entrano con una scheda ciascuno per forza di cose devono uscire con una scheda ciascuno. Il timore è che qualcuno possa utilizzare la contiguità per “controllare” se l’elettore ha votato nel modo “corretto”. Ma generalmente è più semplice attendere lo spoglio e guardare quanti voti ha ottenuto ciascun candidato. O davvero pensate che “il cattivo di turno” accompagni ogni singolo elettore al seggio?
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La situazione e i commenti fanno sorridere, visto che nessuno dei pentastellati sembra essersi posto il problema della trasparenza nelle varie cliccarie del Blog, alcune annullate d’imperio da Grillo in contrasto con la volontà popolare.

Il complotto della scarsa affluenza e gli insulti contro i siciliani che non hanno votato Cancelleri

Ma una volta chiariti questi problemi “procedurali” si può passare all’analisi dei risultati propriamente detta. E se il verdetto delle urne tarda ad arrivare l’analisi pentastellata non si fa certo attendere. Sono infatti sufficienti gli exit poll e i dati sull’affluenza per iniziare a dare addosso a quei mafiosi dei siciliani. È giù successo altrove: quando il risultato delle urne (ma qui non stiamo parlando nemmeno di quello) non è sorride ai 5 Stelle allora anathema sit. I siciliani non meritano di essere “salvati” da Cancelleri o dal M5S, hanno deciso di non cambiare e di dare fiducia ai soliti noti.
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I siciliani sono “un popolo di coglioni” che preferisce la solita minestra al vento del cambiamento che spira impetuoso su Roma, Torino, Livorno e tante altre città a 5 Stelle. Città dove i cittadini sono finalmente contenti dell’operato della loro amministrazione, anche se non fa niente, anche se fa quello che facevano “quelli di prima”. È la logica della tifoseria applicata alla politica e ai beni comuni.
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Anzi, visto che “delinquenti, mafiosi e tutti i privilegiati d’oro vanno sempre a votare” se Cancelleri ha perso la colpa è tutta di chi si è astenuto. E Manlio Di Stefano sembra essere d’accordo quando dice che “lo scarto dei voti reali al momento è di circa 20mila voti, guarda caso i voti che potrebbe portare Francantonio Genovese (padre di Luigi, candidato della coalizione di Musumeci, ndr). Siamo preoccupati dal fatto che questo voti possa essere ricordato come quello dei grandi brogli”. Insomma le ipotesi di complotto non sono appannaggio degli attivisti ma vengono fatte proprie anche dai vertici. I dati reali invece parlano di oltre la metà delle sezioni scrutinate, (3.207 su 5.300) con Nello Musumec al 39,2% e Giancarlo Cancelleri al 34,9%. Seguono Fabrizio Micari con il 18,9%, Claudio Fava con il 6,2 e Salvo La Rosa, con lo 0,72 %.
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Ma c’è di peggio, non solo i brogli paventati da Di Stefano direttamente dalla sede del comitato elettorale di Cancelleri. C’è chi ritiene che gli onesti si siano astenuti o non siano andati a votare “perché minacciati”.
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I pentastellati sentono ovunque puzza di broglio. Non è possibile che la democrazia, quel concetto così malamente applicato sul Blog con mille correttivi (occulti e non), fallisca quando c’è da far vincere davvero il MoVimento in una regione importante come la Sicilia. Qualcosa deve essere andato storto, ma cosa?
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È tutta colpa del siciliano medio, quello che ci gode a stare “nella merda” e non si sa perché invece che votare chi potrebbe aiutarlo preferisce votare altro. Il dubbio a questo punto è che anche se il M5S fosse il partito unico non riuscirebbe a conquistare la maggioranza dei voti.

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