Il gioco furbo di Virginia Raggi e del M5S Roma sugli stipendi dello staff

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-10-17

Un anno fa il M5S “faceva chiarezza” spiegando che Marino e Alemanno spendevano per lo staff circa 6 milioni di euro ciascuno. Ieri la sindaca ha raccontato che Alemanno ne spendeva 12 e Marino 7. E ha dimenticato di spiegare come mai una sua ordinanza di qualche mese fa autorizza la nomina di 102 collaboratori

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Virginia Raggi ha già chiesto al suo avvocato di presentare querela contro l’Espresso colpevole di aver parlato di “casta del Campidoglio” in relazione ai nominati dalla giunta. A riferirlo è la stessa sindaca nei commenti al suo post di ieri sera dove ha voluto rimarcare la differenza tra la sua e le precedenti amministrazioni sia per quanto riguarda il numero dei nominati sia per quanto riguarda il costo complessivo dell’esercito dei collaboratori. Secondo la Raggi non sono 102, come sostiene l’Espresso, ma solo 54.

I collaboratori della Raggi costano di più di quelli di Marino?

Su Facebook la Raggi definisce “indegno” l’ultimo numero dell’Espresso anzi «degno del peggior giornalismo. Quello che non racconta la verità dei fatti ma getta solo fango per screditare a fini politici l’Amministrazione di Roma». Secondo la sindaca i numeri e le cifre sono sballati e l’articolo sui miracolati dell’Amministrazione a 5 Stelle di distingue per una diffusa disonestà intellettuale. Virginia Raggi non ha gradito la copertina del settimanale “al limite della blasfemia” che la ritrae come una Madonna dei Miracoli e fa sapere che è assolutamente falsa l’affermazione secondo la quale “Raggi fa il pieno di collaboratori: 102 in 16 mesi”.  I collaboratori della Giunta – ribadisce la Raggi sono la metà, 54 in tutto. L’ammontare totale dei compensi si aggira intorno ai 3,8 milioni di euro e non 5 milioni come riportato dall’Espresso.

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La copertina dell’Espresso secondo la “rilettura” proposta da Virginia Raggi

La sindaca poi ci tiene a rimarcare la differenza con i suoi predecessori: Ignazio Marino in due anni e mezzo di mandato ha nominato 154 collaboratori per un costo complessivo pari a 7 milioni di euro. La Raggi insomma non solo ha ridotto il numero dei nominati ma ha pure risparmiato. In proporzione però – basandoci unicamente sui dati forniti dalla sindaca – la Raggi spende di più per lo staff rispetto a Marino. Con appena un terzo dei collaboratori rispetto al suo predecessore la Raggi spende più della metà di quello che spendeva Marino. Insomma, anche solo guardando quello che dice la sindaca i suoi collaboratori saranno anche meno ma per i loro stipendi pesano di più sul bilancio rispetto a quelli di Marino.

Quanti sono i nominati dalla giunta Raggi?

Come ristabilire la verità? Chi ha ragione, la Sindaca o l’Espresso? Per ristabilire la verità è possibile andare a leggere il testo dell’ordinanza numero 84 del 12 giugno 2017 con la quale la sindaca ha stabilito la “Disciplina per la costituzione degli uffici di diretta collaborazione del Sindaco, del Vice Sindaco e degli Assessori“. Vale a dire il tetto e il numero dei collaboratori che ogni assessore può assumere. Dal documento emerge che dei 34 membri dello staff della Raggi 18 sono interni (ovvero già dipendenti comunali) e 16 sono esterni a chiamata. Al vicesindaco Luca Bergamo ne spettano 22, di cui nove assunti a tempo determinato. Per fare un confronto Marino aveva fissato a 11 il tetto dei collaboratori esterni del suo ufficio e a 7 quello per l’ufficio del Vice Sindaco.
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Altri trenta collaboratori esterni potranno essere assunti dagli Assessori Luca Bergamo, dal dimissionario Massimo Colomban (sostituito da Alessandro Gennaro), Daniele Frongia, Flavia Marzano e Pinuccia Montanari cui ne spettano sei ciascuno. L’Assessore al bilancio (all’epoca Andrea Mazzillo ora Gianni Lemmetti) potrà assumere 11 collaboratori esterni mentre nove ciascuno spettano agli assessori Luca Montuori, Laura Baldassarre, Adriano Meloni e Linda Meleo. Si arriva così al numero di 102 assunti con contratto a tempo determinato. La giunta di Ignazio Marino si era fermata a 90.
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Attualmente sono stati nominati solo la metà dei collaboratori previsti, 54 appunto il cui costo è pari a 3.8 milioni di euro. Siamo quindi ben al di sopra del milione di cui la sindaca parlava qualche tempo fa. Ed è possibile che una volta ultimate le nomine possa essere superato anche il tetto massimo dei cinque milioni di euro l’anno. Si vedrà eventualmente quando tutte le nomine saranno ultimate.

Il gioco delle tre carte del M5S sugli stipendi dello staff dei sindaci di Roma

Ad agosto del 2016, a due mesi dalle elezioni, la Raggi faceva sapere che non aveva ancora completato le nomine e che “non arrivava al milione di euro“. La sindaca prometteva che la sua Amministrazione aveva fissato l’obiettivo di spendere meno di cinque milioni di euro l’anno per lo staff. Ovvero appena trecentomila euro in meno di quanto faceva Marino.
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Ora la sindaca “scopre” che Marino spendeva addirittura sette milioni di euro e Alemanno 12 milioni di euro. A pensar male si potrebbe dire che nel M5S si sono accorti che l’operazione risparmio non sta funzionando e quindi per far credere ai romani di aver abbassato i costi della politica hanno pensato bene di “far lievitare” i costi sostenuti dalle amministrazioni precedenti.
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Fare come ha fatto la sindaca ieri, che ha rivendicato il “successo” di aver nominato meno collaboratori esterni rispetto a Marino quando deve ancora finire di fare tutte le nomine è un’operazione intellettualmente disonesta. Anche perché c’è un documento firmato dalla stessa sindaca dove viene stabilito che la giunta potrà nominare 102 collaboratori.
EDIT: L’Espresso ha pubblicato una risposta alle accuse di Virginia Raggi dove spiega che la fonte dei calcoli sono le numerose delibere di giunta con la quale sono stati nominati i collaboratori e i membri dello Staff. È tutto pubblico quindi. Il settimanale ha pubblicato anche un foglio di calcolo con i nomi degli incaricati dal quale si evince che attualmente i nominati dalla giunta sono 85 e non 54, certo, è possibile che qualcuno si sia perso o che qualche delibera di nomina sia stata annullata. Nella lista «non ci sono Alfredo Tranfaglia, Mauro Frai, Monica Rossi e Giuseppe Recchia, che al momento delle dimissioni dell’ex assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, risultavano lavorare per lui e in seguito non risultano essere passati ad altri colleghi». Anche per il numero di nominati da Marino ci sarebbe per l’Espresso una spiegazione: «al numero di 153 collaboratori assunti dalla giunta Marino citato da Virginia Raggi a noi pare si giunga contando i dirigenti nominati nelle varie direzioni dei dipartimenti e dei municipi, a cui l’attuale amministrazione ha messo mano finora in maniera molto limitata».

Leggi sull’argomento: La carica dei 102 nello staff della Giunta Raggi (ma la sindaca smentisce)

 

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