Virginia Raggi cerca due assessori per Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-20

Il M5S vuole spacchettare le deleghe tra Bilancio e Partecipate: la sindaca fa sapere che sta «esaminando i curriculum». Ma questo significa che i tempi si allungano

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«Ho avviato una ricerca per due nuovi assessori, perché le deleghe che inizialmente erano previste in funzione di Bilancio e Patrimonio, e un’altra separata per le Partecipate, ritorneranno a essere separate. Nel più breve tempo possibile procederemo alla nomina di queste due figure»: Virginia Raggi ha ufficializzato quello che già si sussurrava da qualche tempo: la sindaca è alla ricerca di due figure per le deleghe di Bilancio, Patrimonio e per la gestione delle società partecipate del Comune di Roma. «Sto guardando i curriculum», ha poi aggiunto la Raggi, ammettendo così implicitamente che il “casting” è ancora in alto mare.

La Raggi cerca due assessori per Roma

Dalle dimissioni di Marcello Minenna il posto è infatti vacante, dopo il flop della nomina di De Dominicis. E inoltre nei giorni scorsi si era parlato di un tecnico proveniente dalla Corte dei Conti, che era stato proposto da Andrea Mazzillo. Si trattava però di un revisore dei conti e non di un magistrato, e a quanto pare dopo molti tentennamenti ha detto no. E tra i motivi per il diniego c’è anche il fatto che avere il bilancio senza le partecipate o senza il patrimonio è un modo per rendere più difficoltosa la ricerca, visto che le deleghe si sovrappongono. In pratica il M5S sta cercando due figure che collaborino tra di loro e che quindi si devono fidare l’uno dell’altro per poter operare insieme. Auguri. Intanto Raffaele De Dominicis, a cui del resto le deleghe non erano state ancora date, non è stato ancora formalmente revocato.
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Intanto oggi si vota la “ratifica” del provvedimento che avrebbe dovuto dare i famosi 18 milioni all’ATAC. Ovvero si dimostra quello che tutti, tranne l’assessora Linda Meleo, avevano capito: ovvero che quei soldi non erano ancora nella disponibilità dell’azienda di mobilità, come aveva spiegato Rettighieri. La trasparenza, sai, è come il vento.

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