Tutte le bufale su Virginia Raggi e i campi Rom

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-06-06

Ovvero come spendere quasi quattro milioni di euro per far uscire da due campi della Capitale appena sessanta persone. Il tutto senza nemmeno ricorrere agli alloggi popolari perché sennò i Cittadini Preoccupati si sentono discriminati

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«Applausi per Virginia Raggi e l’amministrazione 5 Stelle di Roma». Così Beppe Grillo sul Blog introduce il “capolavoro” della giunta Raggi. Quale? Il piano elaborato per il “superamento dei Campi Rom”. Scrive ancora Grillo: «Quella dei campi rom era una questione che nessuno aveva mai chiuso, forse neppure affrontato, ma sulla quale tanti (troppi) hanno magnato. Da adesso si inizia a chiuderli, per sempre. E i soldi per farlo ce li facciamo dare dall’Unione Europea, nessun costo extra per i romani». Ma le cose non stanno davvero così.

Cosa prevede il piano Rom di Virginia Raggi

Il piano per il superamento dei Campi Rom è contenuto nel Piano Operativo di Roma Capitale per il 2014-2020 pubblicato nell’aprile 2017. Raggi e l’assessora al sociale Laura Baldassarre a fine maggio hanno annunciato che sta per iniziare la fine dell’era dei Campi. Una vergogna romana che dura da decenni. Come ha scritto Ginevra Nozzoli su Roma Today però durante la presentazione del piano in conferenza stampa non sono stati forniti molti dettagli su come – nei fatti – l’Amministrazione intende procedere. Ci sono invece delle linee guida, assai generali, che prevedono di “favorire l’uscita dai campi” e di “mettere fine all’assistenzialismo”.  In che modo? Baldassarre ha parlato di “misure temporanee di sostegno ai percorsi dell’abitare”, ma nel concreto non è stato detto quale sarà la platea di beneficiari. Si sa invece da dove si partirà: dai campi di  La Barbuta e La Monachina. Due campi che ospitano oltre 700 persone.

 

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Altro punto dolente: chi paga? Dopo le inchieste di Mafia Capitale sulle cooperative di Buzzi far pagare ai cittadini non è un’opzione percorribile. Pagherà l’Europa, scrivono Grillo e la Raggi. Peccato però che come fa notare il Presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla sul Fatto Quotidiano, i 3,8 milioni di euro di fondi europei sono il frutto dell’ultima delibera della Giunta Marino (datata 28 ottobre 2015).

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Fonte: Piano Operativo di Roma Capitale, Asse 3, pagina 75

Si tratta di denaro che la Comunità Europa ha destinato ai progetti di inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti. Soldi che le amministrazioni pubbliche non possono usare per altri scopi.

Il “fake plan” della giunta Raggi secondo l’Associazione 21 luglio

L’Associazione 21 luglio definisce quello della Raggi un “fake plan” che stima che solo un 10% dei Rom presenti nei campi de “La Barbuta” e de “La Monachina” sottoscriveranno il Patto di Responsabilità Solidale e che quindi usciranno dai campi. I conti sono facili da fare: per l’Associazione entro la Primavera del 2020 dai due campi usciranno 11 famiglie (circa 60 persone) per una spesa a famiglia pari a 345.454 euro ed una spesa procapite superiore ai 63.000 euro. A Roma nei campi vivono 6.000 persone (1.500 nuclei familiari).

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Fonte: Piano Operativo di Roma Capitale, Asse 3, pagina 85

Quindi nel 2023, se tutto andrà come previsto, i due campi (due degli 8 insediamenti della Capitale) saranno ancora lì. Con sessanta persone in meno. Ma che fine faranno quei Rom che decideranno di abbandonare i campi? Finiranno nelle case popolari, qualora ne abbiano diritto?
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Fonte: Piano Operativo di Roma Capitale, Asse 3, pagina 86

Nel piano è scritto tutt’altro. Si parla di “reperimento attraverso il mercato immobiliare privato” di abitazioni per chi può sostenere le spese. Oppure di “reperimento di alloggi attraverso l’Associazionismo” per i nuclei familiari in situazione di particolare fragilità. Questi ultimi però dovrebbero avere diritto di accedere alle graduatorie per gli alloggi popolari. Nella Comunicazione n.173 del 4 aprile 201 della Commissione Europea recante il quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020 si parla di “promuovere un accesso non discriminatorio all’alloggio, incluse le abitazioni sociali“. Rimane infine in sospeso la questione del “superamento” del Camping River di via della Tenuta Piccirilli nel Municipio XV.

Gli italiani preoccupati per i soldi che il Comune vuole destinare ai Rom

Nei commenti al post dove Virginia Raggi annuncia trionfante il superamento dei Campi Rom molti cittadini manifestano la loro preoccupazione per le “corsie preferenziali” ai Rom. Perché la Giunta pensa solo ai Rom e non ai romani che muoiono di fame e non hanno una casa?
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Perché spendere tutti quei milioni della Comunità Europea per i Rom? Non facciamo anche noi parte della UE e non potremmo usarli per aiutare gli italiani? Ovviamente è difficile comprendere che ci sono alcune voci di bilancio che sono specificamente destinate a certi capitoli di spesa. Chissà come mai nessuno chiede che vengano utilizzati i fondi UE per l’agricoltura.
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Sarà mica per via di qualche pregiudizio nei confronti dei Rom “che devono essere girovaghi” e non sono stanziali?
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C’è anche l’utente certificato del Blog che si pone il problema di come con questa mossa “a favore dei Rom” il M5S si sia giocato “almeno il 20% dei consensi”.
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Perché tra gli elettori del M5S c’è gente che ha addirittura litigato in famiglia pur di difendere le posizioni del MoVimento che ora regala voti a Salvini. Perché il punto non è risolvere i problemi, è avere più voti. Per farci cosa però? Probabilmente nulla, perché appena fai qualcosa rischi “di perdere voti”. Allora meglio non fare niente. O magari spendere 3,8 milioni di euro per far uscire 60 persone da due campi. Soldi che – nel caso non si fosse capito – non vanno ai Rom ma anche a coloro che forniranno servizi, abitazioni, consulenze per “risolvere il problema”. La Mafia a Roma non mangia più, scrive Grillo. Chissà chi ci mangerà ora.

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