E Virginia Raggi dà buca alle aziende per il libro di Di Battista

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-12-01

Giovanna Vitale su Repubblica oggi racconta una storia che riguarda Virginia Raggi, attesa giovedì scorso all’incontro convocato dal ministro Carlo Calenda – con il quale, come sappiamo, non corre buon sangue – insieme alle aziende romane (Eni, Enel, Leonardo, Ferrovie, Autostrade, ADR, Vodafone, Telecom, Wind, Sky Mediaset più Sanofi, Merck, Alfasigma) ma che non si …

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Giovanna Vitale su Repubblica oggi racconta una storia che riguarda Virginia Raggi, attesa giovedì scorso all’incontro convocato dal ministro Carlo Calenda – con il quale, come sappiamo, non corre buon sangue – insieme alle aziende romane (Eni, Enel, Leonardo, Ferrovie, Autostrade, ADR, Vodafone, Telecom, Wind, Sky Mediaset più Sanofi, Merck, Alfasigma) ma che non si è presentata a causa di un impegno inderogabile: la presentazione di “Meglio liberi”, il libro di Alessandro Di Battista pubblicato con l’editrice di Berlusconi. La Raggi, dopo il Tavolo per Roma, è andata via:

Forfait che ha scatenato l’ira di Calenda, obbligato invece a disertare il consiglio dei ministri per dare precedenza al vertice. «Ho chiamato oltre cento aziende e la sindaca non si è presentata», s’è tolto ieri il sassolino dalla scarpa ministeriale. «In questo paese c’è un problema di fuga di responsabilità. È ora di dire basta», ha aggiunto stizzito.
Eppure, se una settimana fa l’inquilina del Campidoglio fosse rimasta in Via Veneto, avrebbe ascoltato cosa pensano i famosi stakeholders — evocati dal candidato premier a 5S Di Maio come interlocutori privilegiati — della città eterna e del suo funzionamento. Avrebbe potuto individuare, attraverso la testimonianza diretta di chi a Roma fa impresa e crea ricchezza, quel che non va e dove intervenire: per migliorarla e impedire la fuga di intelligenze, lavoro, capitali.

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La foto pubblicata sulla pagina fan di Alessandro Di Battista

Dal questionario inviato ai 100 big player con sede nell’Urbe è infatti emerso che, per il 30%, la criticità principale sono i trasporti urbani: la scarsità di mezzi pubblici e collegamenti esterni alle zone centrali, i ritardi, l’inaffidabilità negli orari. Per il 26% il fastidio maggiore è invece riconducibile alla vetustà e all’inadeguatezza delle infrastrutture, prive per di più di un piano di sviluppo: assenza di parcheggi e di un sistema logistico efficiente, traffico caotico e manto stradale sconnesso, mancata urbanizzazione industriale del territorio, che permetterebbe alle imprese di godere a basso costo dei servizi comuni. Mentre il 25% pensa che la vera piaga sia la lentezza e l’inadeguatezza del rapporto con gli uffici comunali

Ma d’altro canto, visto che ha raccontato come si è deciso il no alle Olimpiadi, l’appuntamento con il libro di Di Battista era assolutamente imperdibile. “Evitiamo le polemiche”, ha intanto affermato oggi la Raggi, interpellata sul rapporto presentato dal ministro dello Sviluppo economico sul calo del Pil a Roma. “Eventi come questo – ha detto a margine del Maker Faire – mostrano come la produttività, il cuore pulsante sia qui”. “Siamo tutti impegnati a rilanciare non solo la regione, ma la città”, ha concluso Raggi.

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