Vincenzo Paduano usava un’app di geolocalizzazione come quella che si trova negli iPhone, «Trova il mio iPhone» per spiare i movimenti di Sara Di Pietrantonio, la ragazza che ha ucciso in via della Magliana. Il medesimo servizio è disponibile per Android. Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Martina Pennisi, racconta cosa è accaduto e come avrebbe potuto essere attivato:
La localizzazione, appunto: «Trova il mio iPhone» o la gestione di Android consentono a chiunque conosca la nostra password di iCloud o Gmail di seguire ogni nostro movimento. Capita in casa di condividere le credenziali di accesso o addirittura l’account in fase di configurazione, e in questo secondo caso iCloud spalanca le porte anche alle fotografie e alle chat di iMessage. Comodo per sincronizzare i dati, pericolosissimo se la situazione è ambigua. Come lasciare le chiavi di casa a un ex che non ha accettato la separazione, per capirci.
Che fare? Ricordarselo, innanzitutto. Cambiare le credenziali, disattivare funzioni e app specifiche ed, extrema ratio, «spegnere il Gps e la connessione dati», spiega l’esperto di sicurezza informatica Andrea Zapparoli Manzoni. Il problema non è però relativo solo a partner o ex partner accecati dalla gelosia. Siamo così inebriati da social network, navigatori satellitari gratuiti, prenotazioni e acquisti online da dimenticarci delle tracce che lasciamo in Rete. «Siamo come pollicino, disperdiamo briciole: basti pensare a chi dà il nome al suo iPhone. Se cerco un Federico in una stanza, e lui ha l’hotspot aperto, mi basta aprire il wi-fi per essere sicuro che si trova nelle vicinanze», afferma Zapparoli Manzoni.
L’app serve per trovare la posizione approssimativa dei dispositivi MAC. La stessa Apple avverte che «Le mappe e le informazioni sulla posizione dipendono da servizi di raccolta dati forniti da terzi. Tali servizi sono soggetti a variazioni e potrebbero non essere disponibili in tutte le aree geografiche, per cui a volte le mappe o le informazioni sul luogo potrebbero essere inaccurate o incomplete».