Chi vince e chi perde con i dazi di Trump

Categorie: Economia, FAQ

Gli effetti dei dazi di Donald sulla Cina e sull'Unione Europea. La risposta di Pechino e quella di Bruxelles

Repubblica oggi pubblica un’infografica sui dazi di Donald Trump e sulla situazione del commercio mondiale dopo la risposta minacciata dalla Cina. Tra i beni nel mirino carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo per 3 miliardi di dollari ai valori del 2017. I prodotti scelti sono divisi in due gruppi di cui uno a dazi del 10%, come per quelli Usa sull’import di alluminio, e un secondo destinato all’aliquota al 25%, come per le misure americane sull’acciaio. L’approccio di Pechino appare al momento conciliante. Ma in gioco, con un inasprimento della tensione, l’attenzione finirebbe sui settori chiave come quello agricolo e delle auto: nel 2017 gli Usa hanno spedito il 60% della soia prodotta verso la Cina per 14,6 miliardi di dollari e auto e componenti per 14,2 miliardi. Colossi della Corporate America come Caterpillar e Boeing hanno ricavi legati al Dragone rispettivamente del 9 e dell’11%.



Chi vince e chi perde con i dazi di Trump (La Repubblica, 24 marzo 2018)

La vera arma nucleare però, secondo gli analisti, più che la vendita dei bond del Tesoro Usa – evocata oggi in un’intervista a Bloomberg dall’ambasciatore cinese a Washington – potrebbe essere in ultima ratio la svalutazione dello yuan. Mossa che rischierebbe al contempo di essere un boomerang per la stesa economia cinese. Pechino ha riportato nel 2017 un surplus commerciale record di 275,8 miliardi verso gli Usa, pari al 65% dell’attivo globale, mentre nei dati del Census Bureau risulta addirittura di 375,2 miliardi. Trump ha accusato il Dragone di pratiche scorrette e di furto di proprietà intellettuale e tecnologia. Nell’auto, ad esempio, l’omologazione dei veicoli comporta il deposito delle caratteristiche tecniche dettagliate di motori e altro. Il presidente Xi Jinping, appena consolidatosi per un secondo mandato al vertice dello Stato, punta alla stabilità economica per la costruzione di “una società moderatamente prospera” con una vita “confortevole” diffusa. Il vicepresidente Wang Qishan, tornato in servizio dal pensionamento dal Pcc di ottobre, fa parte del team economico col vice premier Liu He. I due avranno incontri informali con controparti Usa al China Development Forum dedicato alla “Cina nella nuova era”, a Pechino da domani a lunedì. Un’occasione per provare a disinnescare la guerra commerciale.