“Non andrò a correre in Russia. È sbagliato. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita, vengono uccise per ragioni stupide”: Sebastian Vettel prende una posizione ferma dopo l’attacco di Putin in Ucraina. Il pilota tedesco della Aston Martin, 4 volte iridato, non ha intenzione di correre il Gp di Russia programmato a Sochi il prossimo 25 settembre. Intanto la F1 ha annunciato che sta seguendo da vicino la situazione.
“Stiamo monitorando da vicino – come molti altri – gli sviluppi della vicenda e in questa fase non abbiamo ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo a monitorare la situazione molto da vicino”. La guerra in Ucraina sta investendo in pieno dunque il mondo dello sport. La Federcalcio del Paese ha diffuso una nota per informare tutti della sospensione “per almeno 30 giorni” del campionato di calcio, che sarebbe dovuto ripartire domani “a causa dell’imposizione della legge marziale”. E mentre si discute se questo possa coinvolgere anche il playoff della nazionale contro la Scozia del 24 marzo per i mondiali in Qatar (che però si giocherà a Glasgow, ndr), si fa largo sempre più la possibilità che la Uefa revochi la decisione di disputare la finale di Champions League a San Pietroburgo. Il 24 marzo si dovrebbe giocare a Mosca la partita tra Russia e Polonia: la Federcalcio di Varsavia ha sollevato la questione della location dell’incontro in una nota pubblica, come riporta il Corriere dello Sport. Sotto attenzione – fa notare Sky – anche il mondiale di pallavolo maschile: la Fivb, federazione internazionale del volley, prevede l’avvio della competizione il 26 agosto proprio in Russia.