Vaccini per tutti dal 3 giugno

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Giugno sarà il mese della svolta per la campagna vaccinale: dal 3 del mese infatti sarà possibile somministrare vaccini a tutta la popolazione a partire dai 16 anni

Giugno sarà il mese della svolta per la campagna vaccinale: dal 3 del mese infatti sarà possibile somministrare vaccini a tutta la popolazione a partire dai 16 anni, senza più dover rispettare il criterio delle fasce di età



Vaccini per tutti dal 3 giugno

Il piano è illustrato in una circolare della struttura Commissariale per l’Emergenza di Francesco Paolo Figliuolo, non ancora diffusa, secondo quanto scrive Ansa:”Dal 3 giugno si darà la possibilità alle Regioni e alle province autonome, a breve partirà una lettera, di aprire su tutte le classi seguendo il piano, utilizzando tutti i punti di somministrazione anche quelli aziendali”, ha spiegato il commissario straordinario all’emergenza coronavirus nel corso della visita al centro vaccinale di Umbria Fiere. “Le dosi a disposizione saranno 20 milioni”, ha precisato Figliuolo, e ogni regione dovrà regolarsi sul numero di dosi ma quello che bisogna “evitare è la rincorsa tra Regioni per avere più vaccini”. In discussione infatti è anche il via libera per la somministrazione  agli under 16 che secondo Figliuolo potrebbe arrivare già la prossima settimana: “È molto probabile che dagli inizi della settimana prossima anche l’Aifa darà il via libera al vaccino per il target dai 12 anni ai 15 anni, parliamo di circa due milioni e 300mila ragazzi. Nel piano li avevo già previsti a marzo e quindi siamo in grado di procedere anche su questa classe”. Il generale ha fatto anche il punto sulle dosi già somministrate: “Ad oggi noi abbiamo somministrato quasi 33 milioni di dosi, di cui 21 milioni e 800mila prima dose e il restante, circa 11 milioni e 200mila, persone vaccinate. Sugli over 80 abbiamo superato il 90%, e l’Umbria è sul target, sugli over 70 siamo sopra l’80 per cento, e l’Umbria è sul target, sugli over 60 a livello nazionale dobbiamo crescere tutti perché siamo intorno al 62-63%. Con procedure di chiamata attiva dobbiamo andare a intercettare la restante parte di popolazione che ci manca”