Come hanno preso i "free vax" la decisione della Corte Costituzionale sul ricorso del Veneto

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-22

Le pacate (non pakate) reazioni di tutti coloro che speravano che la Corte Costituzionale desse ragione a Zaia e alle associazioni “free vax” e che ora non sanno se emigrare o continuare la lotta contro i vaccini in altre sedi

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Alla fine la Corte Costituzionale ha rigettato il ricorso avanzato dalla Regione Veneto contro la Legge Lorenzin dichiarando “non fondate tutte le questioni prospettate”. Il Presidente del Veneto Luca Zaia è il primo vero sconfitto della battaglia – sostenuta da molte associazioni anti-vax – contro l’obbligatorietà delle vaccinazioni pediatriche. Nella giornata di ieri invece la prima batosta l’avevano presa le associazioni come Amev, Codacons e Aggregazione Veneta che con i loro avvocati avevano presentato un ricorso risultato inammissibile perché per la Corte solo chi ha facoltà legislativa (ovvero la Regione Veneto) aveva il diritto di presentarlo.

L’avvocato che festeggia perché ora “si va a Strasburgo”

Cosa cambia a questo punto per i no&free vax? Sostanzialmente nulla perché come si è affrettato ad annunciare l’avvocato Marcello Stanca su Facebook ora “si potrà andare a Strasburgo” a discutere del caso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ma per i no-vax c’è davvero poco da festeggiare, perché la sentenza ribadisce quello che per tutti era ovvio: la legge no viola alcun principio costituzionale perché la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell`obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati. Asilo nido e scuola dell’infanzia invece non sono scuola dell’obbligo e quindi per la fascia 0-6 anni rimane l’alternativa prospettata dalla legge: o vaccinazione o esclusione.
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Eppure i free vax avevano riposto grandi speranze nella decisione della Corte Costituzionale al punto da ritenere che avrebbe segnato un punto di svolta risolutivo nella loro battaglia contro la scienza a favore della diffusione delle malattie esantematiche (e non). Ieri il popolo antivaccinista si è radunato a Roma, tra loro anche la senatrice Paola De Pin che alla luce della sentenza di oggi dice di essere “particolarmente furente”. Eppure ieri nei gruppi free vax per “la libertà di scelta” (ovvero libertà di non vaccinare) ieri erano tutti galvanizzati perché oggi sarebbe stata cancellata “questa legge infame” e finalmente saremmo tornati tutti liberi.

Zaia proclama la fine del modello Veneto (finalmente)

Così non è stato, evidentemente perché il legislatore non ha fatto le cose del tutto a casaccio e sapeva quali sarebbero stati i problemi – dal punto di vista costituzionale – di una legge del genere. Il grande trionfo freevax non c’è stato e i più fiduciosi si mettono in paziente attesa dell’intervento salvifico della Corte Europea di Strasburgo. Per tutti gli altri in verità la pronuncia della Corte Costituzionale non fa nessuna differenza. Continueranno a non vaccinare ed anzi lo faranno ancora più convintamente ora che hanno la prova che nemmeno i giudici della Corte Costituzionale conoscono la legge e la Costituzione (la più bella del Mondo!).
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Luca Zaia ha dichiarato che con la sentenza “scriviamo la parola fine su un modello su cui ci siamo spesi, anche culturalmente, con un dialogo con le famiglie, e si passa alla coercizione”. Certo il fatto che l’assessore regionale alla Sanità del Veneto nel luglio del 2016 parlasse di “un calo delle adesioni” dovuto al fatto che “le campagne contrarie, soprattutto sul web, si sono moltiplicate, accompagnate anche da una serie infinita di vere e proprie bufale” fa pensare che il modello Veneto stesse iniziando a perdere colpi come il resto d’Italia. Il fatto poi che la Corte abbia scritto che “il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali” non fa altro che confermare le paure dell’assessore veneto.
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Di tutt’altro tono le dichiarazioni del deputato “free vax” Adriano Zaccagnini di MdP che parla di un “giorno buio per la democrazia” in cui “il battage mediatico di questi mesi sponsorizzato dalle case farmaceutiche ha avuto la meglio anche su coloro che dovrebbero puntualmente affrontare le questioni di legittimità costituzionale”. Zaccagnini accusa in sostanza i giudici di essersi fatti influenzare dalla propaganda di Big Pharma. Accuse fortemente diffamatorie e, come sempre, senza alcuna prova.
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Eppure anche associazioni “free vax” come Corvelva hanno tentato in queste ultime settimane di influenzare l’opinione pubblica – facendo una vera e propria azione di lobbying- con informazioni false sui pericoli dei vaccini. Infine ritiene che la Corte Costituzionale abbia preso  “una decisione politica e cerca di porre in secondo piano le questioni di legittimità costituzionale”.

Free Vax: giudici corrotti, governo abusivo!!1

Lo sconforto è grande tra i free vax e nei gruppi si parla di “fine della democrazia” e di vergogna per l’Italia. La tentazione di emigrare è forte in un paese dove le malattie e le epidemie sono libere di circolare nella popolazione ma poi basta un bagno di realtà – c’è chi ha il mutuo da pagare, chi la nonna da accudire, chi proprio non può lasciare il lavoro e chi ha judo e il corso di zumba – che l’unica soluzione alla fine è rimanere e “lottare”.
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Cosa significhi nel concreto nessuno lo sa ancora. Per il momento lo stupore per aver scoperto che anche i giudici della Corte Costituzionale sono corrotti la fa da padrone. Una reazione interessante se si pensa che secondo il popolo arancione free vax sostiene che sono corrotti: i medici, i pediatri, i politici, i tribunali che non riconoscono i danni da vaccini e i giornalisti. Insomma non si capisce proprio come mai fino ad ora la Corte Costituzionale si sia salvata. Captatio benevolentiae? A questo punto è possibile.
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In molti ora si interrogano se sia proprio un “legislatore abusivo non votato dal popolo” a poter decidere se una legge è legittima o meno.
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Nel frattempo ci si organizza come si può: con dichiarazioni spontanee di contrarietà alle vaccinazioni e al governo, cercando foto e nomi dei giudici della Corte, oppure – per i solutori più abili – nell’analisi della sentenza. I soliti laureati in legge via Internet infatti hanno già trovato che qualcosa non va nella decisione della Corte. Quando hanno letto la Costituzione su Wikipedia infatti le cose sembravano completamente diverse. Un po’ come quando hanno seguito il corso YouTube su come trovare nanometalli nei vaccini. A volte la realtà è traditrice, ma basta far finta che non esista e tutto torna a posto.
 
 

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