Tutto quello che volevate sapere sulla teoria del Gender (e non avete mai osato chiedere)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-06-23

La difficoltà dell’essere genitori all’epoca del terrorismo bigotto: sull’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole e perché le Sentinelle in Piedi continuano a fare riferimento ad una teoria, quella del Gender, che non esiste

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Qualche giorno fa ho scritto un pezzo in cui spiegavo che la famosa “direttiva dell’OMS” sull’educazione sessuale nelle scuole non solo non è una direttiva, ma soprattutto che non dice quello che è scritto nel famigerato volantino fatto circolare da sentinelle in piedi e altro ciarpame cattolico in questi ultimi tempi. Se fossimo in un paese normale probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno di dire che è una bufala, basterebbe consigliarne la lettura. Ma siccome ci sono persone che sono accecate dall’odio e traggono vantaggio dal terrorizzare i genitori ho fornito – gratuitamente – un corso di lettura della circolare dell’OMS. Naturalmente non è stato sufficiente, perché la comprensione del testo è un’abilità che va coltivata fin dalla più tenera età, attività faticosa e salutare che però viene abbandonata per allenare il pregiudizio. In ogni caso, qui c’è un’analisi approfondita del testo dell’OMS.

La Reductio ad Hitlerum più veloce del West
La Reductio ad Hitlerum più veloce del West

 
CHI CONTESTA LE SENTINELLE IN PIEDI NON È CONTRO LA FAMIGLIA
Il volantino è un’accozzaglia di libere interpretazioni scritte da persone che sembrano profondamente spaventate da qualsiasi cosa abbia a che fare con la sessualità: sono così preoccupati che nessuno nomini il sesso che loro ci pensano costantemente. Il primo punto interessante è quello secondo cui gli autori del volantino suggeriscono l’idea che l’OMS voglia insegnare la masturbazione ai bambini. Fantastici! A parte che costoro sono evidentemente ignari (o deneganti) del fatto che i bambini si masturbano già da molto piccoli, e senza nessun training specifico, la cosa più spassosa è vedere come davvero questi genitori (o sedicenti tali) credano al fatto che qualcuno insegni ai bambini dell’asilo l’arte della magica sfregata. Probabilmente stanno lì, trasognati e ansimanti di ardente sdegno, ad immaginarsi intere classi di bambini che imparano questa o quella tecnica di stimolazione. Maiali! Basta pensare a queste cose! se un bambino si tocca, ed è la natura amici cari, non è utile ne punirli ne stare lì a fissarli con orrore: questo li farà crescere repressi e feroci come voi. Oh wait…era questo il piano?
Riguardo poi la realtà dei fatti non mi resta che ripetere quanto scritto da Alberto Pellai su Facebook e chiedere

Ora, se ciò che ho scritto ha un senso ed è condivisibile, io invito chi afferma che le linee guida OMS incitano a insegnare la masturbazione ai bambini della materne a dirmi:
– dove legge questa affermazione all’interno del documento
– in quali scuole del mondo questa cosa è stata fatta in ottemperanza alle linee guida
– quali casi concreti conoscete di educatori sessuali che negli ultimi 30 anni hanno insegnato, all’interno della scuola dell’infanzia, la masturbazione ai bambini della materna.

Un’altra questione molto interessante è che i fautori del volantino, Sentinelle in Piedi e coloro che sono scesi in piazza a manifestare sabato scorso, vogliono far passare che chi non la pensa come loro è automaticamente  contro la famiglia naturale. Le cose non stanno così, in primo luogo, perché le Sentinelle in Piedi non sono rappresentative di tutte le famiglie tradizionali e, in secondo luogo, perché essere contrari ad un’argomentazione non significa “essere contro” la famiglia. Io ad esempio non sono contro la famiglia tradizionale, sono stato cresciuto (come tutti coloro che hanno avuto la fortuna di avere due genitori) in una famiglia “normale” (qualsiasi cosa voglia dire): sono felice che mi sia toccata in sorte la mia famiglia e, in effetti, la consiglio vivamente anche ad altri. Nella mia famiglia si sta molto assieme, si discute di tutto liberamente e le punizioni a cui sono stato, magari giustamente, esposto non hanno mai implicato l’andare all’inferno. Perchè dovrei essere contro la famiglia tradizionale dunque?
Mi trovo invece facilmente contrariato quando qualcuno parla in termini capziosi, mistificando i fatti, pur di generare panico e raccogliere sconcerto. E’ quantomeno seccante osservare questi terroristi organizzati che prima inventano un complotto omosessuale (la teoria del Gender), poi svalutano tutta l’educazione sessuale fatta da chi non è sessuofobo come loro ed infine dicono che “certe teorie” sono come le “leggi ariane” del 1938. Ma questi si ricordano che i nazisti mandarono nei campi anche gli omosessuali?  E’ un carpiato del non senso!  Eppure c’è pure gente che gli va dietro.
Ma se l’OMS non sta dicendo quanto riferiscono le Sentinelle in Piedi e i vari movimenti di genitori cattolici, e se la teoria del Gender (come spiegherò qui sotto) è tutta una montatura qual è lo scopo di tutto questo movimentismo pro famiglia tradizionale? Alla fine le cosiddette “linee guida dell’OMS” e il Gender non sono altro che un pretesto, un artificio retorico per attaccare gli interessi delle fantomatiche “lobby omosessuali” senza dover attaccare gli omosessuali. Dal momento che in gioco non ci sono queste inesistenti questioni fondamentali ma l’unica attualmente sul tappeto ovvero il DDL per estendere i diritti delle coppie eterosessuali a quelle omosessuali. Le farneticazioni sul Gender, sull’OMS sono solo una cortina fumogena per  poter sferrare l’attacco finale al DDL Cirinnà. Che non lede i diritti delle famiglie tradizionali ma mette in discussione la radice dei loro pregiudizi. Oppure, come spiega la sociologa Chiara Saraceno in questa intervista, che l’eterosessualità è molto meno forte di quello che vorrebbero farci credere.

 
COS’È LA TEORIA DEL GENDER
Ho scritto che la Teoria del Gender non esiste, come non esiste un’ideologia del Gender. Non esiste una teoria usata dalle “Lobby Gay” per scardinare l’istituto della famiglia e insegnare l’omosessualità nelle scuole. Esistono invece i Gender Studies ovvero quelli che in italiano vengono chiamati studi di genere. Questi studi  mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui ad un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti dei ruoli specifici non strettamente legati alle caratteristiche sessuali (ad esempio perché le donne guadagnano meno degli uomini). Questi studi non hanno prodotto una “teoria unificata” ma assomigliano più ad una costellazione di singole ricerche e modelli scientifici; poi, recentissimamente, qualcuno ha cominciato a dire che invece ci sarebbe stata una teoria unitaria, di cui però gli studiosi non sanno nulla. Una spiegazione ce la dà l’Ordine degli Psicologi del Lazio in questo articolo. L’ideologia del Gender è una teoria costruita dalle stesse persone che la criticano che hanno l’hanno inventata per avere uno strumento per attaccare le legittime richieste delle persone omosessuali:

Esistono molteplici studi di genere che analizzano come i ruoli attribuiti all’uno o all’altro sesso (maschio/femmina) siano sociali e strettamente legati alla cultura di appartenenza. Altrove, nel mondo, ci sono dipartimenti interi.
Quindi possono variare da paese in paese e anche nello stesso paese nel tempo.
NON esiste teoria che rifiuti la differenza biologica tra maschi e femmine (e non uomini e donne, concetto di genere, non biologico sebbene in parte legato anche a questo ambito).
Né esistono le fantasiose varianti « ideologia del genere », « teoria del genere sessuale », « teoria del genere queer », « ideologia delle femministe del gender ».

Insomma, lo dice Chiara Saraceno e lo scrive l’Ordine degli Psicologi del Lazio: nessuno vuole insegnare la Teoria del Gender nelle scuole, per il semplice motivo che non esiste. Esiste solo nel modo di comodo in cui è stata inventata proprio da coloro che si oppongono all’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole. Quello che esiste è invece un Disegno di Legge (DDL 1680) presentato dalla Senatrice Valeria Fedeli che però non è ancora stato discusso in Aula e quindi non può certo riguardare la materia del contendere visto che “i genitori” sostengono che il rischio è imminente anzi, che il Gender viene già insegnato nelle scuole. Il DDL Fedeli propone l’introduzione “dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università“. Per la precisione gli obbiettivi sono due.

La prima, fissare tra gli obiettivi nazionali dell’insegnamento e delle linee generali dei curricoli scolastici la cultura della parità di genere e il superamento degli stereotipi; la seconda, l’intervento sui libri di testo, riconosciuti in tutte le sedi internazionali, come un’area particolarmente sensibile per le politiche delle pari opportunità.

Insomma si tratta di insegnare il rispetto delle diversità (non di inculcare la voglia di essere diversi) per garantire a tutti pari opportunità. Quindi non si tratta di negare le differenze tra uomo e donna. Può davvero essere una cosa così brutta? Andiamo a leggere il testo, Art. 1 Comma 2:

i piani dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado adottano misure educative volte alla promozione di cambiamenti nei modelli comportamentali al fine di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza e sopprimere gli ostacoli che limitano di fatto la complementarità tra i sessi nella società.

omofobia educazione sessuale copertina
 
L’ironia sta anche nell’uso delle parole. “Insegnare il gender” significa letteralmente insegnare che esistono i generi (che esistono i maschi ed esistono le femmine) e questo dovrebbe essere uno dei punti di maggiore interesse per i fautori dell’eterosessualità obbligatoria. invece, con una contorsione teorica e linguistica tutta loro, i family-day-troupers pensano che il gender sia una specie di entità anti-genere. Confondono il discorso sul genere con il discorso sui ruoli sociali e attaccano un po’ a casaccio tutto, mescolando i discorsi, fino a spaventare i genitori meno accorti ed informati. C’è anche da dire che questi sono gli stessi che si passano le copie del libro “sposati e sii sottomessa”, per cui c’è anche da capire che non gli piaccia un discorso in cui maschi e femmine possano godere di uguale rispetto e dignità.
A me, che sono un normale fruitore della famiglia tradizionale, piacerebbe invece che mia figlia potesse un giorno guadagnare quanto suo fratello, se lo merita, senza che debba mascolinizzarsi o senza rinunciare ad essere una donna. E altrettanto vorrei che mio figlio potesse avere una compagna intelligente e al suo livello, senza doverla sottomettere per sentirsi uomo. e vorrei che entrambi crescessero sani e felici, senza il bisogno di nascondersi o di umiliare chi non è come loro. Ma pare che queste mie speranze abbiano a che fare la teoria del gender e dunque io devo passare dalla parte dei cattivi e finirò all’inferno… secondo quelli del family day.

Via Facebook.com/linus
https://www.facebook.com/colpadelgender/

 
IN DIFESA DELL’EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE
L’OMS scrive che è necessario un nuovo approccio all’educazione sessuale nelle scuole, perché, nel caso i genitori non se ne fossero accorti l’educazione sessuale viene già insegnata nelle scuole. Ma l’insegnamento (che anche io ho ricevuto) è orientato alla trasmissione di conoscenze volte ad evitare i pericoli della vita sessuale (malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate). Non viene toccato invece l’aspetto positivo della sessualità e dell’affettività che viene invece negato e nascosto. Qualcuno pensa che in quelle lezioni di qualche decina di anni fa le professoresse ci denudassero per insegnarci a usare il preservativo? Non credo, e nessuno ci ha nemmeno obbligato ad usarlo solo per averci fornito informazioni sulla sua esistenza e circa la sua funzione. Questo perché informare ed educare non significa imporre le proprie scelte sull’alunno. Questo succede al di fuori dell’istituzione scolastica, nelle Istituzioni che non seguono programmi ministeriali. Perché è importante educare alla sessualità? Non solo perché è uno degli aspetti fondamentali della vita umana e quindi del vivere ma perché imparando a conoscere il proprio corpo (non mi stancherò di ripeterlo: non si tratta di fare lezioni pratiche) lo si rispetta e si impara a riconoscere che anche quello degli altri ha una sua specifica dignità (anche se diverso da noi) a non trattarlo come un oggetto. Che danni ha prodotto il nuovo modello di educazione sessuale che si vorrebbe introdurre nelle scuole: al momento nessuno. Cosa ha prodotto la mancanza di una forma diffusa di educazione alla sessualità? Senza dubbio i numerosi episodi di ragazzine che vendono i loro video in cambio di una ricarica telefonica o quello delle baby doccia, le ragazze che si concedono ai compagni nei bagni delle scuole durante l’orario di lezione. Gli adulti danno la colpa ai telefonini e a whatsapp (oppure all’Interwebs) ma questi sono solo mezzi. La diffusione di una sessualità banalizzata e senza altro significato che il darsi al maschio di turno (quella delle baby doccia) o comportamenti più rischiosi (i video “hot” delle coetanee scambiati su whatsapp) che sottopongono le vittime – una volta messe alla berlina – all’umiliazione di sentirsi chiamate “troie” o “puttane” da una città intera che le ha riconosciute nel video (perché poi il video lo vedono in molti, anche adulti) è il sintomo di una mancanza di educazione nelle famiglie. Ancora una volta, non in tutte le famiglie naturalmente, ma cosa può fare un genitore di fronte alla pressione sociale dei coetanei sul figlio o sulla figlia? Ecco. Lasciare che la sessualità rimanga un mistero possibilmente fino al momento del matrimonio non è un modello educativo, è una resa. E questa, inutile negarlo, è l’educazione della famiglia tradizionale che non vuole delegare a insegnanti e psicologi (“cosa ne sanno i professoroni”) ma delega tranquillamente al Catechismo e ai preti (notoriamente unici esperti di sessualità). La famiglia è uno dei nuclei fondamentali dell’educazione sessuale, e deve essere coinvolta nelle scelte educative, ma la famiglia non è la società (no, non lo è nemmeno in miniatura) e i figli sono quella particolare categoria di persona che abita sia la famiglia che la società. La famiglia ha tutto il diritto di insegnare i propri Valori con la V maiuscola ma al tempo stesso il solo fatto di essere genitori (è dura ammetterlo) non rende super-esperti di educazione. Quanti genitori vorrebbero che a scuola non si insegnasse che il fascismo è stata una crudele dittatura e che i Valori democratici del nostro Paese sono scaturiti dalla lotta di Liberazione e dalla Resistenza? Non credo che questo li renda esperti di storia contemporanea. Che dire di quelli che non vorrebbero fosse insegnata la teoria dell’Evoluzione? Abbiamo visto di recente che i genitori non sono nemmeno esperti di salute del bambino (andate a parlare con quelli che credono che il vaccino fa diventare autistici). Insomma essere genitori è terribilmente difficile (e non da oggi), il terrorismo delle Sentinelle in Piedi e degli Adinolfi di turno che dicono che l’educazione sessuale ci fa diventare tutti omosessuali non aiuta proprio quelle famiglie che vorrebbe difendere dalle fantomatiche Lobby Gay. Dimenticando magari che la quasi totalità degli omosessuali generalmente è cresciuta in una famiglia “tradizionale”.
I sentinelli da giardino (via I sentinelli di Milan/Facebook.com)
I sentinelli da giardino (via I sentinelli di Milan/Facebook.com)

 
E PER FINIRE UN SAGGIO DI DELIRI
Nei commenti su Nextquotidiano ha imperversato Toni, un infervorato e sgrammaticato sostenitore di tutte le bufale possibili e immaginabili circa gli omosessuali e la -sigh- Teoria del Gender. Toni non rappresenta nessuno, forse non rappresenta nemmeno sé stesso e quindi non dirò che tutte le persone che sono scese in piazza sabato la pensano così. Però ascoltare come si svolgono le sue argomentazioni è un esercizio utile e al giorno d’oggi di persone così non se ne trovano molti.
Iniziamo:

A parte che di capisca subito come lei sia di parte. Non si è resi conto che col suo discorsi ha confermato quello che descrivono i volantini. Cioè spacconi ai bimbi in età precoce come interagire col proprio corpo ecc impostare ad interagire anche con compagni dello stessi sesso.
In Germania hanno arrestato genitori perché non volevano che i propri figli assistessero alle educazioni sessuali volute dalla Teoria Gender, che esiste, si documenti, e dal’OMS, come lei stesso ha confermato. Certo che non si tratta di obbligare a fare sessi fra di loro, ma li si obbliga, secondo le direttive appunto, ad assistere a documentari ed immagini fortemente esplicite. Con rapporti anche omosessuali comprese di penetra zombi annali e rapporti orali omosessuale completi e vomitevoli. (Quello che per voi omosessuali e’ eccitante, per un etero fa vomitare. Forse per voi è troppo difficile da capire. Siete abituati a credere di avere sempre e solo ragione) infatti più di un bambino ha vomitato, alcuni sono svenuti.
Ed i genitori che non volevano giustamente che assistettero queste schifezze sono stati arrestati. Fino a 40 gg i carcere. Alcuni più di una volta. Ed anche li sono nati comitati per dire basta a questa teoria che fa dell’educazione sessuale un modo per tentare di omosessualizzarei bambini. Non si capisce altrimenti questa insistenza nelle lezioni Gender di spiegazione di quanto sia bello e dolce fatte l’amore con persone dello stesso sesso. Un bambino assprbe come una spiga. Questo voi lo sapete. E i state lavorando.
Vedere che vi fermeremo.
Che ha ideato questa teoria, che voi fatte passare come un modo per eliminare l’intolleranza ed il bullismo sessuale, sicuramente non era etero e, quasi sicuramente, era un pedofilo.

Questo commento fa confusione su due punti: il primo riporta erronamente fatti avvenuti in Germania (come il video dell’Onorevole Roccella che parla di uno spot francese) dimenticando che qui siamo in Italia. Quello che succede in Germania riguarda i tedeschi. Se in Germania c’è una legge che prevede l’arresto per coloro che non mandano i figli a scuola (indipendentemente dalla materia) la cosa non riguarda l’Italia. Il secondo punto è quello circa i bambini che avrebbero vomitato dopo aver visto video con rapporto omosessuali. In quel caso (giugno 2013) sei ragazzi sono svenuti durante una lezione nella quale era stato chiesto loro di disegnare gli organi genitali. Non dopo aver visto un film porno omosessuale. La notizia è comparsa solo il 23 giugno 2013 e non ha avuto seguito né strascichi. Inoltre le varie testate giornalistiche tedesche riportano che agli alunni è stato fatto un prelievo del sangue per delle analisi. Sicuramente non stavano cercando tracce di omosessualità ma di un’intossicazione.

Un tipico padre tradizionale
Un tipico padre tradizionale

Ma è in un commento successivo che “Toni” dà il meglio di sè, dicendo che alla fin fine lui i nazisti li capisce (toh, fa quasi eco al tweet de La Croce)

In questi giorni sto capendo del perchè a suo tempo l’Hitler promulgò le leggi raziali: gli Ebrei, una strettissima minoranza della popolazione Tedesca aveva occupato le posizioni apicali e dettava regole e leggi per tutti.
Voi avete fatto la stessa cosa di nascosto. Siete stati bravi.
Ma desso verrà la reazione.
Annienteremo l’UNAR, o meglio faremo rimuovere i Vertici che sono in mano Vostra.
Faremo annullare dal basso la legge che obbliga l’introduzione Gender nella scuole sin dall’asilo (fdove rovinerà dei bambini) e la sudicia educazione sessuale che invece di basarsi sul rapporto di sesso normale insegna a dei poco più che bambini su come incularsi e fare pompini in sicurezza. Ma siamo fuori???
E faremo anche approvare una Legge apposita che vieterà l’applicazione della Teoria Gender nelle scuole.

Per concludere con la minaccia del Padre infuriato

Avete sbagliato.
Col finto intento di combattere l’omofobia scatenerete una reazione spaventosa.
Non dovevate mettere le mani sui nostri figli.
I padri uccidono per i figli.
Accadrà. Statene certi.

famiglia tradizionale
Disposti ad uccidere per i figli dicevamo?

 

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