FAQ
Tutti gli scontrini contestati a Marino
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-10-08
I giustificativi di spesa del sindaco di Roma sotto la lente: sei casi contestati più uno
L’ultima polemica che coinvolge il sindaco di Roma Ignazio Marino è sulle spese non giustificate per cene e missioni, costate in tutto oltre 27 mila euro. Ieri il primo cittadino ha dichiarato di voler restituire “ai romani” tutti i soldi delle spese di rappresentanza, per placare la polemica che è montata dopo alcune smentite riguardo le note spese delle cene. In particolare ci sono sei casi di scontrini contestati a Marino riepilogati nell’infografica pubblicata oggi dal Corriere della Sera: c’è la cena al Girarrosto Toscano, registrata per motivi istituzionali ma a quanto pare si trattava di una cena di famiglia; la cena da Archimede Sant’Eustachio, offerta a un rappresentante dell’azienda ospedaliera San Filippo Neri (ma Lorenzo Sommella, all’epoca commissario straordinario, smentisce), della cena ai Tre Galli di Torino con Don Damiano Modena (smentita dall’interessato), di un’altra cena da Archimede (sempre smentita da Don Damiano), della cena al Sapore di Mare con la comunità di Sant’Egidio (smentita), e dell’ultima alla Taverna degli Amici, dove, secondo il ristoratore, Marino era solo con la moglie.
Non è compresa nell’infografica del Corriere della Sera invece la colazione offerta ad un reduce dell’Olocausto, sempre dal sindaco:
In questo caso non c’è nessuna contestazione dal punto di vista formale, ma colpisce che il sindaco abbia sentito il bisogno di farsi restituire otto euro per una colazione offerta ad un reduce dell’Olocausto in viaggio con gli studenti e la rappresentanza istituzionale…