“L’università fa il suo mestiere, fa convegni scientifici. Solo nei paesi totalitari la politica giudica la scienza”: il rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, replica così all’Adnkronos alle accuse ricevute per aver organizzato il convegno intitolato “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi dei Giorno del Ricordo” alla vigilia del giorno in cui si commemorano le vittime delle foibe. Polemiche alle quali si è aggiunta l’accusa di negazionismo, che Montanari ha derubricato.
“Non c’era nemmeno un partecipante che non avesse un piano accreditamento nella comunità scientifica – ha aggiunto – e le uniche critiche accettabili sono sul piano scientifico“. Il convegno, spiega il rettore, è visibile sul sito: “Sono tre ore. Chi ha la pazienza di vederselo può dare un giudizio. Ci sono i nomi e le istituzioni a cui appartengono i relatori che hanno tutti una cospicua bibliografia. Viene in mente a qualcuno che un convegno di astronomia sia criticabile da parte di un partito politico? È la stessa cosa”.
Contro il seminario di ieri – riporta il Corriere della Sera – alcuni esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega avevano chiesto l’intervento del ministro dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa accusando Montanari di diffondere “pericolose teorie negazioniste sulle foibe”. “Un’iniziativa scientifica e non politica” ha spiegato ieri il rettore, “Sono convinto – ha aggiunto – che i morti delle foibe, una pagina tragica della nostra storia, sia stata strumentalizzata da qualcuno, e questo qualcuno sono i fascisti. E allora mi domando: è normale che una festa dello Stato venga celebrata da associazioni neofasciste e neonaziste?”.
Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), si è schierato contro il rettore: “Sono state diverse centinaia i colleghi della Polizia di Stato infoibati dai partigiani titini. Un orrore storico che fa male ancora oggi e che non si può dimenticare. In un giorno come questo è importante trasmettere alle nuove generazioni un messaggio che sicuramente non è quello di Tommaso Montanari, ma è quello delle istituzioni che ogni anno commemorano le vittime innocenti di atrocità ideologiche. Politicizzare un dramma che ha sconvolto il nostro Paese e per il quale italiani e Polizia di Stato hanno pagato un tributo di sangue importante, è davvero disgustoso. Montanari si vergogni e chieda scusa agli italiani e ai suoi studenti”.