Chil Post SRL: perché Tiziano Renzi è indagato per bancarotta fraudolenta

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L'inchiesta parte da una società trasferita a Genova e poi spogliata per far nascere la Eventi 6. Il reato contestato fa pensare che il padre del premier abbia avuto un ruolo nella distrazione di beni durante il fallimento

Tiziano Renzi, padre di Matteo ed ex consigliere comunale, è indagato per bancarotta fraudolenta dal tribunale di Genova per il fallimento della società di distribuzione Chil Post SRL, avvenuto nel maggio 2013. La bancarotta fraudolenta è il reato di chi, in qualità di amministratore o socio, ha dissipato, occultato o distrutto i beni di una società in fallimento con l’obiettivo di danneggiarne i creditori; viene accusato di bancarotta fraudolenta anche chi ha sottratto o falsificato libri e scritture contabili, oppure ha avvantaggiato determinati creditori rispetto ad altri. Secondo l’accusa, il curatore avrebbe rilevato passaggi sospetti dei rami d’impresa, e comunque delle uscite di denaro ingiustificate. L’inchiesta è seguita dal pm Marco Ayroldi e seguita in prima persona dal procuratore aggiunto Nicola Piacente. La bancarotta viene contestata ad altre tre persone, ex amministratori della società.
 
TIZIANO RENZI E LA CHIL POST SRL
L’avviso di garanzia è stato notificato a Tiziano Renzi tre giorni fa, e coincide con la richiesta di proroga di indagini al Gip. La Chil Post srl aveva sede a Genova:

L’anagrafica della Chil Post SRL dopo il 2010, quando aveva cambiato proprietà e sede

La Chil Post era la società fondata da Tiziano Renzi nel 1999 e che si occupava di distribuzione di giornali e campagne pubblicitarie: all’epoca aveva sede in Rignano sull’Arno ed è stata intestata dal 2006 al 2004 a Matteo e alla sorella, prima di passare di nuovo sotto la proprietà dei genitori che due anni dopo vendono il 50% a Matilde e Benedetta Renzi. La Chil Post arriva a fatturare fino a 7 milioni di euro nel 2007 prima di diventare Chil Post SRL e spostare la sede a Genova. E qui accade quello che è sotto la lente dei magistrati. Nell’ottobre del 2010 la Chil Post srl cede un ramo d’azienda alla Eventi 6 SRL, la nuova società dei Renzi, poi viene venduta a un imprenditore genovese prima di fallire. Prima, la Chil Post Srl aveva aperto una filiale in via Fieschi a Genova, e aveva curato il servizio porta a porta di distribuzione del Secolo XIX. Proprio all’atto di abbandono di via Fieschi succede che i proprietari dell’immobile lamentano il mancato pagamento dell’affitto negli ultimi tre mesi e una serie di problemi ai locali: il tribunale sancisce che sia Chil a pagare 11mila euro di conto totale. Un’altra chiamata in giudizio per gli stessi motivi produce un pagamento di 8mila euro. A quel punto la società diventa di proprietà del 75enne Gian Franco Massone, che prima era un commerciante ambulante, e poi fallisce lasciando all’asciutto i creditori.
 
Tiziano Renzi con la moglie. L’imprenditore è stato proprietario della Chill Post srl fino al 2010

UNIRE I PUNTINI, GRAZIE
Si capisce quindi la motivazione dell’indagine sul padre di Renzi. Gli inquirenti evidentemente sospettano che con la cessione del ramo d’azienda alla Eventi 6 SRL la Chill Post SRL sia stata spogliata di tutte le attività più redditizie, mentre le altre sono state lasciate in carico alla Chill Post, poi venduta a qualcuno che o non sospettava minimamente o era perfettamente al corrente dell’idea di partenza. La Eventi 6, che nasce dalla Chil srl di cui Matteo Renzi era fondatore e socio fino al 2004, ha un capitale sociale di 60 mila euro e un giro di affari che era pari a 3 milioni e 967 mila euro del 2011.