Vitalizi e oneri figurativi, la sfida di Tito Boeri a Roberto Fico e al M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-16

Ieri il Presidente dell’INPS ha denunciato l’esistenza di un altro privilegio dei parlamentari: quello dei contributi pensionistici pagati dall’INPS ai parlamentari (ma anche eurodeputati e consiglieri regionali) che durante il loro mandato sono in aspettativa non retribuita dal lavoro. Boeri ha detto di aver scritto all’Ufficio di Presidenza della Camera e di non aver ricevuto risposta, perché?

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Il Presidente dell’INPS Tito Boeri, ieri è intervenuto su RaiTre a Mezz’ora in più ed ha toccato uno dei temi più cari al MoVimento 5 Stelle: quello dell’abolizione dei vitalizi dei parlamentari. Il MoVimento 5 Stelle ha già un piano per abolirli senza dover far approvare una legge come ha tentato di fare il PD nella scorsa legislatura. L’idea è quella di “abolire” i vitalizi facendo votare la decisione all’Ufficio di Presidenza di Palazzo Montecitorio. Ci sono però altri privilegi dei parlamentari che i 5 Stelle sembrano non voler toccare.

Tito Boeri sull’abolizione dei vitalizi

Fermo restando infatti che i vitalizi propriamente detti sono stati aboliti già nel 2012 (come è stato detto innumerevoli volte) la questione riguarda i vitalizi dei parlamentari delle legislature precedenti. A norma di legge (e stante il regolamento attuale) quelli non sono stati toccati. L’ipotesi è quella di ricalcolare “retroattivamente” l’importo del trattamento pensionistico dei circa 2.600 parlamentari delle precedenti legislature. Non è chiaro a quanto ammonterà il taglio proposto dal M5S, probabilmente si tratterà di una riduzione tra il 2% e il 40% dell’assegno mensile.

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In un’audizione del 2016 alla Camera Tito Boeri aveva detto che con la legge Richetti e l’applicazione retroattiva a tutti gli ex parlamentari del sistema contributivo attualmente in vigore ci sarebbe stato un risparmio di 79 milioni di euro per il 2016 e di 83,2 milioni per il 2017, pari a circa il 40% della spesa annua che è intorno ai duecento milioni di euro l’anno. Ieri Boeri ha tirato fuori un’altra possibile fonte di risparmio: l’accredito contributi figurativi riconosciuta per periodi in cui il rapporto di lavoro è sospeso da aspettativa non retribuita per chi ricopre cariche pubbliche elettive.

Il privilegio degli oneri figurativi per chi ricopre cariche elettive

Boeri ha detto di aver segnalato la questione agli uffici della Camera e al nuovo collegio dei Questori appena eletto ma di non aver ricevuto finora alcuna risposta dal Presidente Roberto Fico. Gli oneri pensionistici figurativi, ha spiegato il Presidente dell’INPS «si aggiungono ai vitalizi e sono trattamenti molto di favore. In aggiunta a un sistema troppo generoso, i parlamentari si sono dati un ulteriore privilegio». Ma cosa sono questi oneri figurativi? Si tratta di un beneficio concesso a tutti quei parlamentari che al momento della loro elezione hanno in essere un rapporto di lavoro dipendente. Un privilegio che i parlamentari (ma vale anche per europarlamentari e consiglieri regionali) si sono accordati e che grava direttamente sulle casse dell’INPS.

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Fonte: Mezz’ora in più

Secondo Boeri si tratta di una cifra importante che viene corrisposta direttamente dall’Istituto di previdenza e che secondo le stime è pari a «circa il 24% della loro retribuzione, e che la retribuzione di queste alcune persone era anche molto consistente che in alcuni casi l’Inps ha versato per 20 o 30 anni». Non si tratta di pochi soldi perché «nel giro di una legislatura si sta parlando di qualche decina di milioni di euro» i quali sommati a ricalcolo dei contributi dei vitalizi precedenti al 2012 potrebbero produrre fino 150 milioni di euro l’anno di risparmio per i conti pubblici. Una cifra che Boeri definisce “molto più che simbolica”.

Perché Roberto Fico non risponde a Tito Boeri?

Boeri ha ricordato anche quanto detto a proposito del “superamento” o dell’abolizione della legge Fornero spiegando che nell’immediato abolirla completamente (come vorrebbe fare ad esempio la Lega) costerebbe 11 miliardi di euro e la spesa salirebbe poi negli anni successivi fino a 15 miliardi di euro. Allo stesso modo anche il provvedimento del cosiddetto Reddito di Cittadinanza fortemente voluto dai 5 Stelle (ma avversato dalla Lega) costituirebbe un notevole esborso per la finanza pubblica. Ieri Boeri ha quantificato il costo del RdC in circa 34-35 miliardi di euro all’anno.

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Ma quello che stupisce, in questa guerra di cifre, è il fatto che il M5S e il Presidente della Camera non abbiano risposto a Boeri sul privilegio dei contributi figurativi. Una possibile spiegazione potrebbe essere il fatto che questo sistema previdenziale è stato istituito con una serie di provvedimenti legislativi (decreto legislativo 16 settembre 1996, n. 564; legge 20 maggio 1970, n. 300 e legge 23 dicembre 1999, n. 488) per cui per abolire quest privilegio è necessario intervenire con una legge. Per “abolire” i vitalizi invece è sufficiente una modifica del regolamento di Camera e Senato (che però non andrebbe così a toccare quelli dei consiglieri regionali). A parti invertite nei 5 Stelle ci sarebbe già chi starebbe urlando cose come “si tengono il privilegio“.

Oggi dal M5S tutto tace. Del resto la storia della scorsa legislatura ha mostrato come anche i pentastellati non siano immuni da alcuni privilegi della “casta” come ad esempio l’assistenza sanitaria integrativa per i parlamentari e i loro familiari. Dai rendiconti è emerso che i 5 Stelle ne hanno fatto ampio uso anche se si trattava di un privilegio che Riccardo Fraccaro (M5S) ha sempre detto che il MoVimento avrebbe abolito. Ma i 5 Stelle sono fatti così: contestano una cosa ma poi la usano. Il MoVimento 5 Stelle ha promesso di abolire tutti i privilegi della casta, come mai non inizia dagli oneri figurativi?

 

 

 

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