Come il Fatto ti spiega le "ragioni" contro l'obbligo di vaccini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-13

Oggi il giornale di Travaglio apre il dibattito sui vaccini. Gli esperti convocati sono un immunologo e un maestro elementare…

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Oggi, dopo aver “scoperto” che Burioni è massone, Il Fatto ci spiega l’obbligo vaccinale a cui sta lavorando il ministero della sanità con una intervista doppia: a Silvio Garattini, fondatore dell’istituto Mario Negri, che è a favore, e Alex Corlazzoli, che è contro. Il dettaglio è che Corlazzoli parla in qualità di esperto in quanto… maestro elementare. Per quanto riguarda gli argomenti sollevati nel merito, sono certo interessanti. Come ad esempio la Costituzione:

Secondo il Movimento Italiano Genitori, questo decreto penalizzerebbe anche i minori immigrati.
Certo. Ho dato ragione alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli quando ha sollevato la questione dell’incostituzionalità. L’articolo 34 della Costituzione dice che la scuola è aperta a tutti, non dice è aperta a tutti i bambini vaccinati. C’è quindi inevitabilmente un rischio nell’introdurre questa condizione. Può essere superato, ma a patto che l’obbligo sia associato a un profondo lavoro di informazione.

E a questo proposito c’è da segnalare che mentre il maestro Corlazzoli ravvede l’incostituzionalità, il costituzionalista Alessandro Pace su Repubblica (ma che ne sa il costituzionalista!) non sembra essere d’accordo con l’analisi: Salute contro istruzione? “Io riterrei prevalente il diritto alla salute, la tutela del vaccino obbligatorio, rispetto al diritto all’istruzione”, riflette il costituzionalista in un’intervista a Repubblica. “L’articolo 32 della Costituzione parla chiarissimo”, spiega: “se c’è la legge, i vaccini diventano obbligatori. La salute è interesse della collettività. Ed è un interesse a mio avviso prevalente rispetto al diritto costituzionale dell’individuo all’istruzione”. La famiglia, il cui figlio non fosse ammesso a scuola, potrebbe “contestare la legge. Il giudice può sollevare la questione di costituzionalità davanti alla Corte. Diritto individuale allo studio contro interesse generale alla salute. C’è in questa cornice una sentenza della Corte Costituzionale, la numero 258 del 1994, sull’obbligatorietà dei vaccini (in relazione all’epatite). La sentenza non contesta l’obbligatorietà dei vaccini, alla luce delle conoscenze mediche, ma è un monito al futuro legislatore affinché accerti, per le varie malattie, i possibili rischi di complicanza”. Interessante è poi la seguente affermazione:

Che facciamo: vacciniamo i bambini ma poi vacciniamo anche gli insegnanti, il personale Ata, l’amministrazione? Non sono uno specialista di immunologia, ma credo che se un bambino ha un insegnante con la meningite, allora tutti i bambini saranno a rischio”.

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I vaccini e l’autismo in prima pagina sul Fatto (6 maggio 2017)

Perché se dice così Corlazzoli non sembra aver compreso che la copertura vaccinale serve proprio ad evitare, ad esempio, che un insegnante con la meningite contagi i suoi alunni. Quindi se una persona che lavora a contatto con i bambini si vuole vaccinare, bene; ma ai fini dell’immunizzazione della popolazione è meno importante di vaccinare i bambini stessi. Gli esperti di immunologia – quelli veri – sanno ad esempio che i piani vaccinali puntano sulle vaccinazioni pediatriche perché è più semplice ottenere coperture vaccinali più elevate e quindi garantire una maggiore protezione della comunità. Infine Corlazzoli segnala:

“Giro il mondo, sono spesso in Africa o in America Latina. Può accadere che contragga una malattia lì. Cosa dovrei fare? Insomma, mi sembra che questa questione sia stata affrontata in modo riduttivo”

In primo luogo, infatti, per andarein certi paesi è fortemente consigliato effettuare vaccinazioni. In secondo luogo chi va in paesi a rischio di solito si vaccina prima di andare (e se non lo fa è un pericolo pubblico). Ma l’obbligo vaccinale serve proprio a proteggere i bambini da certi incoscienti che vanno in giro senza prendere le precauzioni giuste per sé stessi (e fin qui, è affar loro) e per gli altri. Se un insegnante che torna dall’Africa ed è malato va in classe, il problema non è l’obbligo vaccinale ma l’insegnante stesso, perché contro l’incoscienza non c’è vaccino.

Leggi sull’argomento: Il Fatto, l’autismo e i vaccini

 

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