Come il Tg2 rilancia la bufala di Salvini sui 7 euro a testa per l’emergenza Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-29

A cosa serve l’informazione (e il servizio pubblico) se rilancia le bufale dei politici? Il Tg2 delle 13 oggi ha mandato in onda un servizio sul DPCM soccorso alimentare con i buoni spesa del governo ripetendo le parole di Matteo Salvini di ieri – anzi, riducendo i sette euro del Capitano a sei – e senza spiegare che sono sbagliate

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“Dal governo sei euro a testa. Non sarà troppo?”: a cosa serve l’informazione (e il servizio pubblico) se rilancia le bufale dei politici? Il Tg2 delle 13 oggi ha mandato in onda un servizio sul DPCM soccorso alimentare con i buoni spesa del governo ripetendo le parole di Matteo Salvini di ieri – anzi, riducendo i sette euro del Capitano a sei – e senza spiegare che sono sbagliate perché la somma non è destinata a tutti indistintamente, ma soltanto alle persone in difficoltà che verranno individuate dai comuni, ai quali spetta il compito di ripartire le risorse in base agli indici di povertà e alla densità della popolazione residente nel suo territorio. E quindi non si tratta di 6 o 7 euro a testa.

Come il Tg2 rilancia la bufala di Salvini sui 7 euro a testa per l’emergenza Coronavirus

A protestare oggi la pagina facebook del Partito Democratico: “E così, da oggi all’ora di pranzo, milioni di italiani a casa hanno ricevuto un’informazione falsa e per giunta anche ulteriormente distorta. Troviamo l’episodio grave. Molto grave. Perché la Rai è la televisione di Stato. E non può permettersi non solo di rilanciare bufale che offendono e deridono le famiglie italiane in difficoltà. Ma addirittura di aggravarne il contenuto a danno di una delle cose più preziose che abbiamo in questo momento: l’informazione”.

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L’immagine che spiega il DPCM Soccorso alimentare e i buoni pasto sulla pagina FB del Partito Democratico

Il ministero dell’Interno “provvede a erogare a ciascun comune quanto attributo a titolo di Fondo di solidarietà comunale” (…) “in due rate da corrispondere entro i mesi di maggio e ottobre 2020, di cui la prima pari al 66 per cento”m si legge nel Dpcm del 28 marzo sugli stanziamenti ai comuni per l’emergenza Coronavirus. Nel testo vengono stabilite le regole per lo stanziamento annunciato ieri sera, sabato, dal premier Giuseppe Conte a favore dei comuni per il sostegno ai meno abbienti nell’ambito dell’emergenza. Stanziamenti costituiti in sostanza dal Fondo di solidarietà comunale per il 2020, che così viene anticipato. Il Dpcm premette che il fondo è “alimentato con una quota dell’imposta municipale propria (Imu) di spettanza dei comuni” e che è “ripartito tra i comuni interessati sulla base del gettito effettivo dell’Imu e della Tasi”. Nello specifico, il Fondo è composto “da una quota assicurata attraverso una quota dell’Imu pari a 2.768.800.000,00” più una serie di incrementi. Il premier Conte ha parlato nella conferenza stampa di 4,3mld in totale più altri 400mln da assegnare ai comuni. A proposito di ripartizione delle somme, il Dpcm tra le altre cose specifica che lo stanziamento fondi 2020 “è effettuato prendendo come valore di riferimento per ciascun comune il valore del Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2019”. Inoltre, nella determinazione delle quote da distribuire, il provvedimento fissa tra i vari criteri un “limite massimo di euro 5.500.000 annui ai comuni fino a 5mila abitanti”. Nel Dpcm, tra le tante misure, viene anche previsto un accantonamento di euro 7.000.000,00 sul fondo di solidarietà comunale” destinato alle “compensazioni del mancato recupero a carico del comune di Sappada” e anche ad “eventuali conguagli ai singoli comuni”.

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