TFR in busta paga, la truffa dell'aumento delle tasse

Categorie: Economia, FAQ

La tassazione della liquidazione secondo l'aliquota marginale sotto la lente

Il Trattamento di fine rapporto finirà in busta paga, come promesso dal governo, ma con un aumento delle tasse nascosto fra le pieghe del provvedimento. A confermare la circostanza è oggi il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Antonella Baccàro:



Un’operazione a costo zero per le imprese. Da appena 100 milioni per lo Stato. Ma molto costosa per i lavoratori. Il provvedimento sull’anticipo del Tfr (trattamento di fine rapporto)in busta-paga, vistato dalla Ragioneria, entra in extremis nella legge di Stabilità varata ieri sera dal consiglio dei Ministri. Verranno rispettate le due condizioni annunciate dal governo: volontarietà della scelta di incassare anzitempo il Tfr da parte del lavoratore e nessun deficit di liquidità perle imprese, soprattutto quelle medio-piccole. Ma chi sceglierà di avere il Tfr in busta paga subirà su queste somme la tassazione secondo l’aliquota marginale. È questa, secondo le indiscrezioni, l’ipotesi sulla quale è orientato il governo. L’operazione Tfr in busta paga,quindi, non sarebbe conveniente,soprattutto per i redditimedio-alti.

Il prelievo fiscale del TFR varia infatti a seconda del numero di anni e frazioni di anni di anzianità di servizio. Il risultato è una tassazione separata che di regola è sensibilmente più bassa dell’aliquota Irpef ordinaria. L’imposta calcolata non è applicata a titolo definitivo poiché viene successivamente riliquidata da parte dell’agenzia delle Entrate, in base all’aliquota media di tassazione dei 5 anni precedenti a quello in cui maturato il diritto alla percezione del TFR. Oggi il TFR viene tassato con un’aliquota Irpef calcolata sulla media degli ultimi cinque anni (oggi tra il 23 e il 26%), a una tassazione ordinaria ad aliquota marginale Irpef, che va dal 27% al 43% nei casi di redditi più elevati.

 



Quindici infografiche sul TFR