Taser: la pistola elettrica a polizia e carabinieri

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Il ministero dell’Interno ha deciso di avviare la sperimentazione (da 1 a 3 mesi) a cominciare da alcune questure italiane: Brindisi, Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia

I taser alle forze dell’ordine cominciano con una sperimentazione. Il ministero dell’Interno ha deciso di avviare la sperimentazione (da 1 a 3 mesi) a cominciare da alcune questure italiane: Brindisi, Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia. Il dispositivo, che è classificato tra le armi da difesa considerate meno letali, verrà usato a partire dai prossimi giorni, dagli uomini della Polizia di Stato ma anche dai Carabinieri. Il Messaggero riepiloga in questa infografica le funzionalità dei taser:



Le funzionalità del Taser (Il Messaggero, 23 marzo 2018)

Questi strumenti si chiamano così in omaggio all’acronimo Thomas A. Swift’s Electronic Rifle. Tom Swift era il personaggio di una serie di libri che uscirono a partire dagli anni ’10 negli Stati Uniti (quello di cui parliamo è datato 1939). La parola si riferisce a un’arma di difesa che usa l’elettricità per far contrarre i muscoli di chi viene colpito. I Taser sono in dotazione a molte polizie nel mondo, ma l’Onu li ha definiti una forma di tortura sconsigliandone l’utilizzo alla polizia portoghese nel 2007.

Il Taser è stato oggetto di molti studi e tante polemiche in nordamerica dopo la morte di un uomo che era stato colpito da una scarica generata da questo tipo di pistole, che è classificato come arma da difesa. Nell’occasione uno studio della Canadian Broadcasting Corporation (il servizio pubblico canadese, pensate un po’) dimostrò che alcuni degli strumenti analizzati sprigionavano più corrente elettrica di quella dichiarata dal produttore, mentre un rapporto universitario commissionato dal National Institute of Justice in Usa dichiarava che, su mille casi di azioni con lo strumento effettuate da forze dell’ordine, nessuna aveva provocato la morte del colpito. Nel 99,7% dei casi l’individuo colpito non aveva riportato ferite, mentre lo 0,3% dei casi aveva dovuto ricevere cure ospedaliere. Secondo Amnesty International le vittime del Taser arrivano invece a 500 dal 2001 al 2012. Amnesty International ha registrato il maggior numero di morti in seguito all’uso di Taser in California (92), seguita da Florida (65) e Texas (37). Questo sito porta il conto delle morti causate da Taser a 864 al 9 settembre 2014. Il sito parte dal 1983 e tiene il conto delle morti da Taser considerandolo come causa diretta o indiretta dei decessi.