Il nuovo successo di Virginia Raggi: prendersi i meriti del lavoro di Alemanno e Marino

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-10-25

Il nuovo successo dell’amministrazione Raggi è merito di qualcun altro, ma la Sindaca – in nome dell’onestà e della trasparenza che contraddistinguono il M5S – quando si tratta di prendersi i meriti altrui non lo dice. E così oggi scopriamo che Roma aderirà al Patto dei Sindaci, peccato lo abbia già fatto nel 2009

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Virginia Raggi ha annunciato ieri su Facebook che grazie all’opera della sua amministrazione “Roma è sempre più ad emissioni zero, una città più sostenibile e resiliente”. Finalmente, scrive la Sindaca, sarà avviato un percorso virtuoso “per rendere Roma più sostenibile e per migliorare concretamente la qualità della vita di noi cittadini”. Peccato però che quel percorso sia già stato avviato anni fa e che al solito la Raggi si prenda i meriti delle precedenti amministrazioni (e non è la prima volta).

Virgina Raggi annuncia l’adesione di Roma al PAESC, ma è già avvenuta otto anni fa

La Raggi ha infatti scritto che a breve verrà presentata in Assemblea Capitolina la proposta di adesione della città di Roma al “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia” (PAESC). Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale. Il problema è che Roma ha aderito al Patto dei Sindaci già nel 2009, per la precisione il 18 giugno di quell’anno quando il sindaco era Gianni Alemanno.
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Non è poi così difficile verificare l’inesattezza delle informazioni fornite dalla Raggi. È sufficiente andare sul sito del PAESC e cercare Roma tra le città che hanno già aderito. Ne emerge che anche il Piano d’Azione è già stato presentato, contrariamente a quanto sostiene la Raggi che spiega che la sua amministrazione sta “realizzando” il Piano d’Azione che verrà approvato entro il 2019. Risulta infatti che la Capitale ha presentato e approvato nel 2013 un Piano d’Azione con la quale si impegna a ridurre le emissioni di CO2 sul proprio territorio del 20% entro il 2020.
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Ora la raggi sostiene che l’Amministrazione pentastellata si impegnerà a ridurre le emissioni di CO2 del 40% ma entro il 2030. Esattamente come previsto e chiesto nel 2015 su proposta del Commissario Miguel Arias Cañete. Due anni fa la Commissione europea e il Patto dei Sindaci hanno avviato infatti un processo di consultazione sul futuro del Patto dei Sindaci per una sua eventuale revisione. Si legge sul sito del PAESC che la risposta «è stata unanime: il 97% ha chiesto di andare oltre gli obiettivi stabiliti per il 2020 e l’80% ha sostenuto una prospettiva di più lungo termine. La maggior parte delle autorità ha inoltre approvato gli obiettivi di riduzione minima del 40% delle emissioni di CO2 e di gas climalteranti entro il 2030».
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Estella Marino, ex Assessore all’Ambiente della giunta Marino, ricorda che Roma aderì nel 2015 al “Covenant of Mayors” una versione aggiornata e su scala globale del Patto dei Sindaci aderendo agli impegni del nuovo Patto. L’adesione e gli impegni presi però – anche a causa della caduta di Ignazio Marino – sono rimasti lettera morta. E a guardare il sito del Global Covenant of Mayors for Climate and Energy non sembra che qualcuno si sia preso la briga di far aggiornare le informazioni riguardo Roma. Dal momento che a partire da ottobre 2015 i firmatari del Patto si impegnano ad adottare un approccio integrato per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, si legge nel sito del PAESC che “essi devono sviluppare Piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030 e ad aumentare la resistenza ai cambiamenti climatici entro due anni dall’adesione“. Questo significa che Roma avrebbe avendo aderito nel 2015 avrebbe dovuto presentare il nuovo Piano d’Azione aggiornato agli obiettivi del 2030 entro il 2017. Per la Raggi invece è un successo riuscire a farlo nel 2019, perché secondo la Raggi Roma aderirà “a breve” a qualcosa cui ha già aderito.

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