La sparatoria del carabiniere in via Ozanam

Categorie: Attualità, Fatti

A Monteverde due donne su un motorino sono state colpite da un militare che cercava di fermare un'automobile che aveva forzato un posto di blocco. Picchiato anche un ragazzo che non c'entrava nulla. EDIT: i due uomini a bordo dell'auto sono stati arrestati stamattina

Erano da poco passate le 18 ieri quando in via Federico Ozanam, all’incrocio con circonvallazione Gianicolense, durante un’attività di polizia giudiziaria in borghese i carabinieri hanno intimato l’alt a un’automobile. Il conducente, però, invece di fermarsi ha schiacciato il piede sull’acceleratore e ha tentato di investire la pattuglia dei militari.



La sparatoria del carabiniere in via Ozanam

Il carabiniere ha sparato ma invece dell’auto del fuggitivo ha colpito due donne che stavano transitando su un motorino: all’altezza del numero civico 98 è stato ritrovato un bossolo. Le due donne sono state trasportate al San Camillo. Un centinaio di metri più avanti dal luogo dove è stato rilevato a terra un bossolo esploso, c’era lo scooter, color bianco, sul quale viaggiavano le due donne. A terra macchie di sangue e, a pochi passi dallo scooter, un panno giallo completamente intriso di sangue. Secondo la ricostruzione di Repubblica il militare ha cominciato a correre in mezzo alla strada tenendo in pugno la pistola d’ordinanza. A un cero punto ha trovato sulla sua strada un giovane fermo, appoggiato a un’automobile. Ha creduto che si trattasse di un complice e lo ha colpito all’improvviso con un calcio, poi ha puntato l’arma e ha sparato contro la Panda in fuga.



Giampaolo Cirielli, titolare del bar Black and White che si trova proprio in via Ozanam, racconta di aver visto il carabiniere sparare. «Ero dentro il bar, stavo servendo alcuni clienti che d’un tratto hanno spalancato gli occhi, c’era uno strano movimento, e quindi sono uscito subito in strada» ricorda. «Un’auto ha fatto inversione proprio qui davanti, era quella dei carabinieri, ma senza insegne. Poi ne ho visto uno, a piedi, in borghese, correre per la strada» in direzione di via di Donna Olimpia. «Aveva una pistola in mano. È andato verso un ragazzo che stava appoggiato lì, accanto alla sua macchina bianca parcheggiata in seconda fila. Stava aspettando la fidanzata. Il carabiniere gli ha tirato un pugno nello stomaco e gli ha puntato una pistola in faccia. Quando si è reso conto che non c’entrava niente ha continuato a correre e ha sparato. L’ho visto sparare. E poco dopo il motorino si è fermato e le due donne sono cadute a terra».

Il posto di blocco in via Ozanam

E mentre la mente dei vecchi abitanti del quartiere è tornata alla sparatoria di via Donna Olimpia in cui la Banda della Magliana cercò la vendetta sui Proietti per l’omicidio di Giuseppucci, i testimoni riferiscono che l’auto bianca sfrecciata via è una Mini Minor guidata da un ragazzo apparentemente molto giovane. Fulvio, impiegato, a bordo di una Vespa, racconta al Messaggero che l’ha incrociato poco dopo in via di Donna Olimpia: «Guidava come un pazzo, mi suonava, ha fatto il giro in torno alla mia moto, pensavo che ce l’avesse con me. Ho capito che era un balordo e ho provato persino a inseguirlo per un tratto».



Sempre secondo il quotidiano romano i carabinieri si trovavano in via Ozanam per indagare sulle segnalazioni di truffe nei confronti di anziani e donne sole: ma questo non spiega in alcun modo a cosa servisse il posto di blocco. Così come sembra incredibile che un’automobile sia riuscita a sfuggire a dei militari armati in una via piccola come via Ozanam e sia riuscita a dileguarsi con una sparatoria in atto, nella quale sono state colpite due innocenti.

EDIT 8.23: Sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Roma i due uomini a bordo dell’auto che ieri sera non si è fermata all’alt e ha cercato di investire due militari in zona Monteverde. I due uomini sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo quanto si è appreso, si tratta di due nomadi di originI napoletane, di 22 e 23 anni, con precedenti per truffa ed estorsioni. Rintracciata l’auto su cui viaggiavano, che è stata sequestrata. I due erano “attenzionati” dai carabinieri nell’ambito di un’attività di indagine. Avrebbero tentato di investire prima un carabiniere in divisa che gli ha intimato l’alt e poi un altro in borghese che ha cercato di fermarli e ha poi esploso un colpo che ha ferito madre e figlia a bordo di uno scooter.