La risoluzione M5S che chiede di bloccare l'esperimento SOX sul Gran Sasso

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-27

Approvata all’unanimità una risoluzione a 5 Stelle – basata sul servizio di Nadia Toffa – che chiede il blocco dell’esperimento sul Gran Sasso. I 5 Stelle festeggiano la grande vittoria, ma la risoluzione non è vincolante e SOX ha già tutte le autorizzazioni necessarie. Nel frattempo la Senatrice Fattori ci spiega – a modo suo – i problemi della scienza

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Dopo l’incredibile servizio di Nadia Toffa per Le Iene sull’esperimento SOX la Commissione Attività produttive della Regione Abruzzo ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata dal M5S che chiede “il blocco immediato e definitivo dell’esperimento radioattivo SOX nei laboratori INFN del Gran Sasso”. Il consigliere regionale pentastellato Riccardo Mercanteconsulente finanziario con diploma in ragioneria – si è detto soddisfatto per il risultato ottenuto dichiarando che «l’esperimento radioattivo deve essere immediatamente bloccato revocando qualunque tipo di autorizzazione data in precedenza».

La risoluzione M5S che chiede di bloccare l’esperimento SOX

Il punto principale è che il servizio giornalistico delle Iene, dai toni decisamente allarmistici, non ha spiegato assolutamente nulla di cosa sia l’esperimento SOX di Borexino che sta per iniziare nei laboratori Laboratori azionali del Gran Sasso. Ad esempio non è stato spiegato di che tipo di esperimento “nucleare” si tratta ed è stato detto che è “segreto”. Questo anche se non è un esperimento nucleare che prevede la manipolazione di atomi, ma un esperimento scientifico che usa una sorgente radioattiva sigillata. In attesa dell’arrivo d
el generatore di neutrini SOX – che è in fase di costruzione in Russia e che sarà schermato da uno scudo di oltre due tonnellate di tungsteno – nei laboratori si stanno svolgendo i primi test di trasporto allo scopo di verificare le procedure di trasferimento e movimentazione del materiale.
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L’esperimento ha avuto il via libera dal Ministero della Salute, dell’Ambiente, del Lavoro, dell’Interno (Protezione Civile), dello Sviluppo Economico e di ISPRA. I test si stanno svolgendo in base ad una prescrizione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e in modo coordinato con le Prefetture dell’Aquila e di Teramo. Il problema per le Iene e per il M5S è che SOX utilizza una sorgente radioattiva (il Cerio-144) ma l’esperimento e i dispositivi di sicurezza installati non consentono la dispersione di radioattività. Anzi la radioattività emessa è di molto inferiore a quella cui «ciascuno di noi è soggetto quando si sottopone a una radiografia ortopanoramica dal dentista, a un esame mammografico, o viaggia su un volo intercontinentale da Roma a New York, durante il quale per via dell’altitudine è sottoposto a una più intensa radiazione cosmica». C’è però da ricordare che la Regione Abruzzo ha già concesso l’autorizzazione allo svolgimento dell’esperimento e che la risoluzione non è vincolante e di per sé non serve in alcun modo a bloccare SOX che ha già ottenuto le autorizzazioni dai ministeri.

Elena Fattori festeggia il grande risultato a 5 Stelle

In attesa di una mozione a 5 Stelle (e di un servizio delle Iene) sui pericolo dei voli intercontinentali e delle radiografie c’è chi festeggia questo importante risultato di democrazia. Ad esempio la senatrice Elena Fattori, che nonostante la sua laurea in Scienze Biologiche e la sua attività di ricercatrice presso l’Istituto di Ricerche di Biologia Molecolare di Pomezia ha notoriamente un cattivo rapporto con la scienza. Ad esempio quando ci spiegava che la celiachia è causata dall’erbicida Roundup della Monsanto oppure quando ci raccontava che il vaccino anti-influenzale contro l’H1N1 procurava gravi danni neurologici. Per tacere di quando suggeriva di lasciare a casa da scuola (fino ai tre anni) i bambini immunodepressi per evitare di discriminare i figli dei “free-vax”.
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Di recente la Fattori si è fatta promotrice di un convegno dal titolo “Comunicazione scientifica: il difficile rapporto tra scienza, politica e informazione” che avrà luogo al Senato il 30 novembre. Di sicuro la senatrice potrà relazionare sul difficile rapporto tra scienza e politica, aggiungendo magari una spiegazione ad un commento lasciato sulla bacheca del giornalista Rai Gerardo D’Amico dove plaude al grande risultato politico dell’approvazione della risoluzione dei pentastellati abruzzesi. Non succede mai, scrive la Fattori, che una risoluzione a 5 Stelle venga approvata all’unanimità. Un successo incredibile. Poco importa che la risoluzione non abbia alcun fondamento scientifico: bisogna festeggiare la vittoria pentastellata. Evidentemente – chiosa la senatrice – “la scienza, se ritiene sbagliato il contenuto della proposta, non è stata in grado di farlo capire alla politica ottenendo addirittura la convergenza di forze politiche l’un contro l’armate”. Quello che invece emerge è che la politica si sta sostanzialmente allineando alle logiche antiscientifiche dei 5 Stelle, sposandone tesi ed argomenti.
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La questione diventa ancora più interessante quando la Fattori, rispondendo ad un utente, ammette di non sapere nulla del SOX ma il fatto che la risoluzione sia stata approvata all’unanimità “evidentemente indica come il progetto fosse avversato da tutti”. La Fattori, pur non sapendo nulla dell’esperimento in questione, sembra non aver dubbi nel dare la colpa alla scarsa capacità di comunicazione “della scienza”. Il semplice pensiero che i politici non abbiano l’umiltà e le competenze per accostarsi a questo argomento cercando di studiare l’esperimento prima di parlarne non sembra minimamente sfiorarla.
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Del resto lei stessa ne parla senza sapere cosa sia. E tanto per rimanere sull’argomento del convegno al Senato alla Fattori sembra essere sfuggito che l’unica fonte d’informazione presa in considerazione sia stato il servizio di Nadia Toffa che facendo dell’ottima disinformazione associa l’esperimento SOX all’incidente del reattore nucleare di Fukushima. In questo dibattito su SOX a scomparire sono state la scienza e l’informazione. Nessuno si è preso la briga di consultare Marco Pallavicini, coordinatore del progetto SOX, che su Startmag ha spiegato la natura dell’esperimento. Semplicemente si è deciso – politicamente e non – di ascoltare solo Le Iene (che già ci hanno regalato Stamina). Questo non è un problema “della scienza” (che peraltro era già stata ascoltata dalla commissioni competenti) o della “comunicazione scientifica” ma della politica che seleziona accuratamente solo le fonti che le fanno comodo. Perché non c’è nulla di scientifico nel servizio delle Iene. Alla luce di tutte queste omissioni è alquanto ironico che sia proprio la senatrice Fattori a promuovere un convegno sui problemi della comunicazione scientifica.
EDIT: La senatrice Fattori ci fa sapere che “non è vero” che ha festeggiato il risultato:
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