Il sondaggio riservato che dà il PD al 20%

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-12-16

Una rilevazione che circola ai piani alti del partito segnala una grande difficoltà alla vigilia dell’apertura della campagna elettorale. Tutta colpa della commissione banche, che alla fine si è rivelato un boomerang. La chance delle ultime audizioni

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Un sondaggio riservato che circola dalle parti del Nazareno dà il Partito Democratico al 20%. Ne parla oggi Repubblica, che disegna uno scenario di difficoltà che è la normale e prevedibile conseguenza di quanto è successo nella commissione banche fino all’esplosione del caso Boschi-Vegas.

Il sondaggio riservato che dà il PD al 20%

La quota del 20% sembra comunque un po’ esagerata alla luce delle ultime rilevazioni “in chiaro”, che davano il PD in difficoltà ma non fino a quel punto. Ma il trend ribassista è chiaro ed è evidente che con l’avvicinarsi della data delle elezioni – che dovrebbe essere il 4 marzo – trovarsi a dover rimontare può essere molto difficile per il partito di Renzi. Anche perché prima che la commissione banche chiuda i battenti sono previste due audizioni difficili per il PD, ovvero quella di Federico Ghizzoni, a cui verrà chiesto se De Bortoli ha detto il vero, e quella di Ignazio Visco, che nei mesi scorsi è stato ripetutamente attaccato dal PD e additato come responsabile della vicenda Banca Etruria, ma che potrebbe anche portare informazioni sul commissariamento dell’istituto di credito aretino che potrebbero non piacere a chi era all’epoca a Palazzo Chigi.

Il punto, ormai, è essenzialmente uno: per quanto tempo può esporsi il Pd a un massacro del genere? Manca ancora l’audizione dell’ex ad Unicredit Federico Ghizzoni e già il quadro è peggiore del previsto. I sondaggi, l’ha ammesso proprio l’ex ministra, sono in picchiata.
E se anche non fosse attendibile quel 20% riservato che passa di mano in mano tra i vertici, l’effetto boomerang della commissione fortissimamente voluta dai renziani è sotto gli occhi di tutti. «Io l’avevo detto che era meglio evitare – si arrabbia un alleato come Bruno Tabacci – ma non mi hanno dato ascolto!». I nemici del renzismo, poi, sono euforici.

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Il sondaggio IPSOS per il Corriere della Sera del 9 dicembre 2017

Nel Partito democratico nessuno contesta apertamente l’ex ministra. «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere», replica laconico Michele Emiliano. Ma tutti i capicorrente consigliano a Renzi di riflettere. Pregano che la legislatura si chiuda in fretta, senza che il partito prolunghi la vita di queste Camere con qualche nuova iniziativa parlamentare. E in Toscana, dove Boschi dovrebbe essere candidata, i commenti diventano impacciati. «Vogliamo trasformare il collegio di Arezzo in un campo di battaglia sulle banche?”, si dicono sindaci e dirigenti riuniti a Pisa per la Conferenza programmatica.

Cosa può succedere in commissione banche la settimana prossima

Ora i riflettori sono puntati sulla commissione banche e sulle audizioni di Padoan, Visco e Ghizzoni. Al ministro dell’Economia verrà chiesto come è andata la faccenda del commissariamento di Etruria, proposto da via Nazionale e disposto da via XX Settembre. La tesi difensiva del Partito Democratico nell’occasione è chiara: il governo Renzi ha commissariato la banca del padre di Maria Elena Boschi, esautorando il CdA e di fatto cacciandolo. Qui però ci sarà una digressione che porterà a incrociare la testimonianza di Padoan con quella di Visco. La tesi dal sen fuggita di Palazzo Koch è che l’ostilità di Renzi nei confronti del governatore nacque da quel commissariamento, perché Visco non avvertì Palazzo Chigi della faccenda. La difesa di Renzi, estrinsecata in una lettera alla Stampa pubblicata qualche tempo fa, è che invece il ministero dell’Economia aveva informato il presidente del Consiglio, che ovviamente non si era opposto.

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La lettera di Ignazio Visco al presidente del CdA di Banca Etruria (Corriere della Sera, 20 ottobre 2017)

Sul filo delle parole che pronunceranno Visco e Padoan si giocherà quindi l’ultima battaglia in commissione, con il governatore che però sarà in grado di rispondere dal punto di vista tecnico a tutte le questioni che gli verranno poste: sarà difficile metterlo in difficoltà, anche perché il Partito Democratico non ha attualmente molte armi “tecniche” per replicare nel merito al governatore. Poi ci sarà da parare il colpo su Ghizzoni, e anche lì sarà complicato. A meno che, dopo essersi fatti prendere di sorpresa dal prevedibile affondo di Vegas, anche al Nazareno non abbiano ancora qualche carta da giocarsi.

Leggi sull’argomento: Tutta la storia del caso Boschi-Vegas

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