Sondaggi, M5S primo partito anche per Piepoli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-03-30

Anche per l’Istituto Piepoli il MoVimento 5 Stelle è diventato il primo partito, pur con percentuali pari a quelle del Partito Democratico e in una situazione in cui c’è un sostanziale pareggio tra i tre poli

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Anche per l’Istituto Piepoli il MoVimento 5 Stelle è diventato il primo partito, pur con percentuali pari a quelle del Partito Democratico e in una situazione in cui c’è un sostanziale pareggio tra i tre poli mentre per sapere chi vincerà le prossime elezioni bisognerà capire quale sarà la legge elettorale con cui si andrà a votare. Mentre altri danno il M5S addirittura sopra di cinque punti rispetto al PD, la rilevazione per La Stampa dice che i grillini guadagnano mezzo punto percentuale e che il sorpasso è imminente perché il M5S, a differenza dei dem, è in lenta ma costante crescita.

Ma le rilevazioni fotografano un’Italia tripolare: il centrodestra unito è al 28,5%, anche se non è scontato che le tre forze principali (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) si presentino alle elezioni coalizzate tra di loro. I fuoriusciti dal Pd (Mdp) non decollano e restano inchiodati al 3,5%, un punto in più di Sinistra italiana. Mentre naviga attorno al 3% anche Ncd, il partito centrista di Angelino Alfano.

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Il sondaggio dell’Istituto Piepoli per La Stampa

Non solo: anche il consenso nei confronti dei grillini continua a salire:

Perché? La motivazione principale è che i grillini sono considerati dagli intervistati «più vicini ai cittadini» perché «lavorano per il Paese». Il Pd subisce invece una forte diminuzione del consenso percepito, con il 44% degli intervistati che ritiene che la fiducia sia diminuita. I dem vengono avvertiti come un partito ripiegato su se stesso che trascura i reali problemi del Paese (questa è la motivazione per il 13% degli interpellati). Inoltre il Pd viene percepito come una formazione meno compatta del passato (9%) e lontana dall’opinione pubblica (8%).

Insomma, per il PD il classico risultato di chi è al governo. Dal 1994, anno in cui il sistema elettorale ha favorito l’alternanza al potere, ad ogni elezione politica è uscito (più o meno) vincitore chi nella volta precedente era stato sconfitto. Perché governare stanca e fa perdere consenso elettorale a chi si trova dalla parte dell’esecutivo che viene ogni volta regolarmente bocciato dagli elettori. A differenza delle volte precedente però qui c’è un sistema tripolare in cui il Terzo Polo non è destinato ad arrivare terzo, come è successo nelle precedenti occasioni. Per questo l’incertezza è maggiore.

Leggi sull’argomento: Il sondaggio: M5S cinque punti sopra il PD

 

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