Sondaggi Demos & PI: l’immigrazione? Il vero problema è la crisi economica

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Adesso le priorità sono i temi economici e l'inefficienza e la corruzione politica. Il calo costante dal giugno 2018

Un sondaggio di Demos & PI illustrato oggi da Ilvo Diamanti su Repubblica spiega che da giugno 2018, data in cui ha toccato il suo picco, la tendenza a considerare l’immigrazione come un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone è in continuo calo ed oggi è arrivata a 33 da 41 nel mese in cui fece il suo esordio il governo Lega-M5S.



A prescindere dai “numeri”. Perché l’incidenza degli immigrati sulla popolazione in Italia resta limitato. Intorno all’8% (fonte Eurostat). Anche se, come ha rilevato Nando Pagnoncelli (nel saggio “La Penisola che non c’è”), gli italiani pensano che siano oltre il 30%. E i musulmani il 20%. Mentre le stime ufficiali indicano il 5%. Una distorsione cognitiva che asseconda le nostre “paure”.  Negli ultimi 2 anni, però, il problema sembra essersi ridimensionato anche nella percezione dei cittadini. Soprattutto negli ultimi mesi.

Quando ha toccato un livello più ridotto rispetto al passato, anche recente. Per una ragione evidente. Nel 2020, infatti, le paure sono state “oscurate” dall’unica vera paura che ha impressionato la società. La nostra vita. Il coronavirus. Tuttavia, l’Osservatorio Europeo sulla (In) Sicurezza, realizzato da Demos e Fondazione Unipolis, attraverso sondaggi svolti nel corso del 2020, in 6 Paesi europei (oltre 6000 interviste), precisa ulteriormente questa immagine.



Alla vigilia dell’emergenza l’immigrazione era considerata come il problema prioritario, e quindi più preoccupante, dal 9% degli italiani. Mentre le paure dei cittadini si concentravano anzitutto sui temi legati all’economia e al lavoro.



Oggi il Sud siamo noi. Gli untori dai quali difendersi. Ai quali chiudere le frontiere. Come ha fatto l’Austria. E se ieri ci guardavamo dagli stranieri, dagli “altri”, ora “gli altri siamo noi”. Non solo rispetto ai Paesi europei del Centro-Nord. Anche rispetto a noi stessi. Che camminiamo mascherati. Distanziati. Sospettosi, nei confronti di tutti coloro che incontriamo. Guai a stringersi la mano. Al massimo, ci diamo il gomito. Perché tutti e nessuno potrebbero – potremmo – essere portatori sani e asintomatici del Male.

Adesso le priorità sono i temi economici e l’inefficienza e la corruzione politica.

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