Soldipubblici.gov.it: un'operazione di facciata?

Le critiche di Riccardo Puglisi sul Corriere

Riccardo Puglisi sul Corriere della Sera punta il dito su soldipubblici.gov.it, il sito per la trasparenza della spesa pubblica inaugurato dal governo Renzi. Il rischio, secondo il quotidiano, è che la mossa costituisca un’operazione di facciata:



Ad esempio, non si sa quali sian ole caratteristiche dei dati estraibili: sulla base delle lettere digitate la mascherina del sito suggerisce possibili enti localio Regioni, e lo stesso accadeper il tipo di spesa, ma non è visibile l’elenco di tutte le possibil iamministrazioni e categorie di spesa. Per esempio ieri ho cercato la spesa «cene» perla Regione Lombardia, ma il sito suggerisce l’unica — e quasi funerea — alternativa «ceneri», categoria per cui peraltro la Regione Lombardia pare non abbia speso alcunché. E non si riesce neanche a trovare il colpevole,cioè l’ente che ha speso qualcosa per «ceneri» nel 2014.


Puglisi ricorda anche che i documenti finali della spending review di Cottarelli sono ancora ufficialmente scomparsi:



Con ogni probabilità il sito Soldipubblici verrà in futuro arricchito di informazioni sulle spese degli enti che già sono inclusi su Siope, a partire dallo Stato. Il mio sospetto è che ciò accadrà quando la notizia del debutto del sito sarà scomparsa dalle (prime) pagine dei giornali e dai Tg, e dimenticata dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Anche grazie all’intelligenza dello «spin doctor» Filippo Sensi, la gestione tattica dei media da parte del governo è quanto mai accorta: già dal luglio scorso era partito da queste pagine l’invito a pubblicare i 25 documenti finali della spending review di Cottarelli, e sembrava che qualcosa si stesse muovendo. Tuttavia, l’opinione pubblica si è poi focalizzata su altri temi (in particolare di politica internazionale: Ucraina e Medio Oriente) e questi documenti sono poi rimasti nei cassetti virtuali di Palazzo Chigi. Parafrasando Nanni Moretti: i dati (di finanza pubblica) sono importanti, ma le analisi di questi dati lo sono ancora di più. Soprattutto quando sono in ballo i tanti soldi dei contribuenti italiani.