I soldi e le case di Scarpellini ai politici

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-07-01

L’immobiliarista a processo con Marra avrebbe dato finanziamenti a politici regionali e comunali per un milione e mezzo di euro. E avrebbe elargito immobili in comodato d’uso gratuito a Verdini (ALA) e Montino (PD). Ma nelle carte ci sono anche le case vendute a prezzi di favore a Ciocchetti (centrodestra) e Zambelli (PD)

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Un milione di euro, forse un milione e mezzo, ai politici. E poi gli immobili forniti a prezzi di favore o gratuitamente. Sempre a rappresentanti delle istituzioni e funzionari. Il processo a Sergio Scarpellini e Raffaele Marra fa emergere le curiose abitudini del costruttore e immobiliarista. Che tra il 2012 e il 2013 ha foraggiato le campagne elettorali con contributi effettuati attraverso accrediti bancari e a quanto pare regolarmente denunciati.

I soldi e le case di Scarpellini ai politici

Ma sono i nomi a essere interessanti. Il maggiore dei carabinieri del Nucleo investigativo che ha seguito l’indagine su Scarpellini, Angelo Zito, ha spiegato che Scarpellini ha fatto favori a rappresentanti politici in vista delle elezioni regionali e comunali tra 2012 e 2013; finanziamenti dichiarati nei bilanci della sua società. E poi ci sono gli immobili. Fra i nomi che erano emersi nei mesi scorsi c’è quello di Denis Verdini che, per la sede del suo Ala, che, scrive oggi Repubblica, non paga un canone al costruttore. Ma anche l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, il pidiellino in Regione Luciano Ciocchetti e l’ex consigliere regionale, Gianfranco Zambelli (Pd).
raffaele marra scarpellini
Si tratta di case concesse in comodato d’uso gratuito a privati, partiti e fondazioni. Il senatore di ALA ha ottenuto da Scarpellini una sede in via Poli, a due passi dalla Fontana di Trevi; dall’agosto 2013 ha concordato un contratto di comodato d’uso che si è estinto pochi mesi fa, scrive il Messaggero. Poi c’è Esterino Montino, sindaco di Fiumicino e marito della senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, che avrebbe ottenuto gratuitamente un locale per un’associazione a lui riconducibile. Anche la sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno 25 è di proprietà di Scarpellini: lui riceve 569mila euro all’anno di canone.

Gli immobili, il comodato d’uso, i finanziamenti

Anche Irene Pivetti avrebbe contrattato l’uso di un ufficio in centro, ma l’immobile non passava per i bilanci della Milano 90 perché era di proprietà del figlio di Scarpellini. Ma ci sono anche le vendite sospette di case, come nel caso che ha portato in carcere Raffaele Marra:

Scarpellini, difeso dall’avvocato Remo Pannain, ha raccontato anche di favori a Mirko Coratti, ex presidente dell’assemblea capitolina in quota Pd e sotto processo per Mafia Capitale, a Luciano Ciocchetti, ex vice presidente della Regione Lazio e a Gianfranco Zambelli, consigliere regionale Pd e membro della commissione urbanistica del Campidoglio dal 2008 al 2013. Gli ultimi due avrebbero acquistato – con sconto – un appartamento in via Vigolo, nello stesso complesso in cui Scarpellini, nel 2009, aveva venduto anche a Marra un attico con uno sconto rispetto al prezzo di mercato di oltre 400mila euro.
Al vaglio della procura ci sarebbero anche favori all’Associazione dei cristiano popolari dell’ex ministro alla funzione pubblica Mario Baccini, che avrebbe ottenuto per un anno – fino al 30 giugno2013 – un appartamento in piazza Cavour.

sergio scarpellini milano 90
Una protesta dei dipendenti di Milano 90, società di Scarpellini (Fonte: Romait)

Le informazioni inedite sono state esibite a processo, dal pm Barbara Zuin, con un preciso scopo, scrive Repubblica: dimostrare ai giudici la spregiudicatezza con cui Scarpellini avrebbe elargito favori “al sistema” pur di ottenere un tornaconto per i suoi affari. Tutte le case concesse da Scarpellini (soprattutto ai partiti politici) sarebbero state assegnate «durante le campagne elettorali regionali e comunali del 2012-2013».

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