«Non ho dato schiaffi all’onorevole leghista»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-03-31

Ieri la deputata Covolo e l’ex sindaco di Padova avevano raccontato di un’aggressione subita dalla donna da parte di un profugo in stazione. Oggi la versione dell’uomo. Che è completamente diversa

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Rachid, profugo ghanese di 22 anni che ha vissuto all’hub di Bagnoli e sei mesi fa si è trasferito a Padova,dove divide un appartamento con altri migranti e frequenta i corsi della cooperativa che lo segue, è la persona che ha colpito l’onorevole leghista Silvia Covolo alla stazione cittadina l’altroieri. Ma la sua versione dei fatti è completamente diversa da quella data ieri da Covolo e dall’ex sindaco Massimo Bitonci.

«Non ho dato schiaffi all’onorevole leghista»

«Ho alzato il braccio verso il tabellone per indicare l’orario del treno a un amico in partenza per Bologna, l’ho allargato proprio mentre passava quella donna e l’ho colpita per sbaglio, senza alcuna intenzione di farle male», ha detto lui al Corriere del Veneto oggi. E non finisce qui: «Subito dopo -continua Rachid – mi sono avvicinato, ho tolto il cappello e mi sono inginocchiato per chiedere scusa: la donna mi ha detto che andava bene così, mentre l’uomo (Bitonci, ndr) ha detto che scusarsi non bastava, ha preso il cellulare e mi ha scattato una foto senza chiedere permesso».

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A quanto pare le telecamere possono confermare soltanto in parte la versione di Rachid o quella di Bitonci: :da un lato si vede la Covolo che scende dal treno e va verso l’uscita della Stazione, dall’altro Rachid nell’atrio con alcuni amici. A questo punto i protagonisti escono dall’inquadratura e rientrano solo quando il fatto è già avvenuto, con Rachid che chiede scusa e Bitonci che scatta la foto.

La versione di Bitonci e Covolo

Questa la versione dei fatti fornita dall’onorevole Covolo: «Avevo valigia, borsa e zaino. Stavo camminando a una decina di metri dai miei colleghi con cui ero arrivata a Padova da Roma, gli onorevoli Bitonci e Racchella, che erano poco più avanti. Si sono avvicinati in tre e mi hanno colpita. Io chiaramente ho urlato il mio disappunto, così i due colleghi si sono accorti che stava succedendo qualcosa. Eravamo subito fuori la stazione. Poi questi si sono avvicinati, visibilmente alterati, ma quando Massimo Bitonci ha palesato l’intenzione di chiamare la polizia se la sono data a gambe».

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L’onorevole Silvia Covolo [via Facebook.com]
Silvia Covolo – che è avvocato – ha però deciso di non sporgere denuncia, «avrei dovuto farla contro ignoti, che senso avrebbe avuto?». Per Bitonci invece il dato preoccupate è che in stazione non ci fosse nessuno a garantire la sicurezza «Ho dovuto sbracciarmi per farmi vedere da una macchina della polizia municipale». Il Corriere del Veneto riferisce che sulla sua pagina Facebook l’onorevole Covolo ha pubblicato il seguente messaggio: «Attenzione alla stazione di Padova! Appena arrivata da Roma Termini, mentre camminavo per raggiungere il resto del gruppo tra cui c’erano i parlamentari Bitonci e Racchella, mi sono presa una sberla in faccia da questo individuo che poi si è avvicinato con il cappellino per chiedere soldi! Girava con altri due soggetti. Abbiamo avvertito la polizia. Si sono diretti verso la fiera. Occhi ben aperti! Non è una città sicura. Warning».

Il commento del Presidente della Commissione Sicurezza Luigi Tarzia

Luigi Tarzia, presidente della Commissione Consiliare Sicurezza e Qualità della Vita del Comune di Padova è intervenuto questa mattina a commentare l’episodio che ha  visto come protagonista l’onorevole Silvia Covolo. «Ferma restando la dichiarazione rilasciata ieri, a nome dell’Amministrazione comunale, di preoccupazione e di completa solidarietà su quanto accaduto in stazione all’onorevole Covolo» Tarzia sottolinea come la narrazione della vicenda abbia suscitato non poche perplessità.

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Scrive Tarzia a neXt Quotidiano:

All’onorevole Bitonci è utile ricordare che da quando amministriamo noi la città la vigilanza in stazione è garantita da due pattuglie della polizia locale, con un servizio fisso e dinamico, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19 e poi fino alle 24 da una sola, con un servizio solo dinamico, garantito anche durante il fine settimana. Alla vigilanza della Polizia Locale si aggiunge, sull’intera area della stazione, anche il servizio appiedato reso dall’Esercito per il tramite dell’Operazione Strade Sicure. Inoltre sull’area della stazione, su sollecitazione dell’amministrazione Giordani, vengono svolti mediamente due controlli interforze alla settimana predisposti e coordinati direttamente dal Questore.

Stamane leggendo la rassegna stampa sembra si stiano rafforzando le perplessità su quanto accaduto. È utile attendere l’approfondimento dei fotogrammi delle videocamere, ma sono sicuro che se le scuse per un gesto involontario fossero state espresse da un “bianco” sarebbero state sicuramente accettate! Invece poiché sono state fatte da una persona di “colore” non sono state prese in considerazione ed anzi sono state prontamente strumentalizzate con la solita tecnica leghista: attaccare l’Amministrazione comunale, creare un certo procurato allarme ed infine gettare ancora fango sulla nostra città!

Il Presidente della Commissione sicurezza fa anche una richiesta a titolo personale ai Carabinieri, che ieri dopo la denuncia dell’onorevole Covolo hanno assunto la titolarità delle indagini. «Dal momento che il fatto ha avuto un considerevole impatto pubblico chiedo ai Carabinieri che una volta ultimato l’esame dei fotogrammi delle videocamere gli stessi vengano messi a disposizione della pubblica opinione – stante la tutela della privacy – perché la vicenda ha interessato dei parlamentari della Repubblica. In modo da consentire così che si faccia pubblicamente piena luce su quanto accaduto».

 

Leggi sull’argomento: La storia dell’onorevole Silvia Covolo presa a schiaffi da dei “tipi rasta” in stazione a Padova

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