Il sesto test nucleare della Corea del Nord

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-03

La Corea del Nord ha messo a punto con ”successo” un’arma nucleare ”più avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata

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Un terremoto di magnitudo 6.3 è stato registrato alle 12 ora locale (le 5:30 in Italia) nel nordest della Corea del Nord, in quella che viene definita dall’agenzia sismologia statunitense Usgs una “possibile esplosione nucleare sotterranea”. Secondo i rilevamenti dell’Usgs il sisma ha avuto epicentro circa 23 km a est-nordest di Sungjibaegam, dove si trova proprio il sito di test nucleari nordcoreano di Punggye-ri.

Il nuovo test nucleare della Corea del Nord

Il test è il più grande di sempre, un botto superiore a quello degli altri test atomici, ed è stato quasi annunciato dalla ispezione di una bomba all’idrogeno “da dieci a centinaia di chilotoni” condotta poche ore prima dal Giovane Maresciallo. Il Nord è adesso pronto a inserire il nocciolone all’idrogeno in uno dei due missili intercontinentali testati a luglio: gli Hwasong-14 capaci di raggiungere gli Stati Uniti.
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Nel gennaio 2016 la Corea del Nord aveva dichiarato di aver testato con successo una bomba a idrogeno nel suo quarto test nucleare, ma la notizia era stata accolta con scetticismo dagli esperti. Alla luce dell’intensificarsi dei lanci missilistici e dei progressi effettuati, però, l’annuncio della Kcna agita la comunita’ mondiale. Il presidente russo Vladimir Putin ha negli ultimi giorni denunciato la gravita della situazione, mettendo in guardia su come si sia sull’orlo di “un conflitto su larga scala”.

La bomba all’idrogeno della Corea del Nord

La bomba all’idrogeno testata “con successo” dalla Corea del Nord è destinata “ad armare un super missile intercontinentale”. Lo annuncia Pyongyang nella dichiarazione “speciale” anticipata dalla tv di Stato Kctv. A conferma della straordinaria potenza sprigionata dal sesto test di una bomba atomica avvenuta alle 5,36 ora italiana in Corea del Nord, che ha causato un sisma di magnitudo 6,3, secondo i sudcoreani, la potenza sprigionata dall’esplosione di 100 chilotoni, e’ stata 9,8 volte piu’ potente del precedente test, il 9 settembre 2016 stimata in 15-25 chilotoni. L’atomica di Hiroshima del 6 agosto 1945 fu di circa 15 chilotoni.
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La Corea del Nord afferma inoltre che la sua bomba H può essere montata su un missile a lungo raggio. Poche ore dopo l’esplosione e successimi terremoti dovuti al sesto test nucleare nordcoreano, la Korean Central Television ha dichiarato: “Il test con la bomba a idrogeno è stato un successo perfetto”.

Cos’è la bomba H all’idrogeno

La bomba all’idrogeno o bomba H (piu’ propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo “la superbomba”) e’ un tipo di ordigno nucleare, evoluzione della bomba atomica a fissione nucleare come le prime sganciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima e la seconda il 9 agosto su Nagasaki dagli Usa per costringere il Giappone alla resa nella II Guerra Mondiale. Nella bomba all’idrogeno si avvicendano in rapidissima successione processi di fissione-fusione-fissione innescati a partire da una normale bomba atomica a fissione, posta all’interno di un contenitore di materiale fissile insieme ad atomi leggeri: quando la bomba a fissione presente nella parte piu’ interna esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri dello strato intermedio, che provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale piu’ esterno (solitamente le reazioni di fissione corrispondono a 2/3 della potenza totale, mentre quella di fusione ad 1/3). Nell’aprile del 1946, nel corso di un incontro scientifico a Los Alamos, Edward Teller – padre della bomba H americana – sostenne la fattibilità della bomba all’idrogeno e si dichiaro’ favorevole della sua realizzazione; altri scienziati manifestarono invece il loro scetticismo sulla possibilita’ di realizzare l’arma o, come Robert Oppenheimer (padre delle bombe atomiche sganciate sul Giappone, ‘Little Boy’ e ‘Fat Man’), si dichiararono contrari alla sua costruzione per motivi etici. Nel gennaio del 1950, qualche mese dopo il test positivo della prima bomba atomica sovietica, il presidente statunitense Harry Truman ordinò di realizzare un programma per la costruzione della bomba all’idrogeno. Sotto la guida di Teller, un gruppo di scienziati comprendente il matematico Stanislaw Ulam si radunò a Los Alamos per lavorare al programma[1][2]. La prima bomba H statunitense fu sperimentata nel novembre del 1952, mentre l’Unione Sovietica sperimento’ il suo primo ordigno (alla cui realizzazione molto contribui’ Andrej Dmitrievi? Sacharov) nell’agosto del 1953. Seguirono il Regno Unito, la Cina e la Francia rispettivamente nel 1957, 1967 e 1968. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l’Unione Sovietica fece esplodere la piu’ potente bomba mai realizzata che libero’ un’energia pari a 3.125 volte la bomba a fissione Little Boy lanciata su Hiroshima.
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A differenza della bomba atomica, per la quale le dimensioni massime sono vincolate dal fatto che le singole masse di uranio o plutonio prima dell’innesco devono essere tutte inferiori alla massa critica, con quella H non vi e’ alcuna limitazione teorica di potenza: tale potenza e’ una funzione a scalino di un certo numero di variabili. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di unamassa critica a differenza della bomba A, anche se, essendo necessaria quest’ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessita’ a monte di una massa critica. Analogamente alla bomba A, la bomba H puo’ essere installata su diversi sistemi d’arma: aerei, missili balistici, missili lanciati da sottomarini, ma a differenza della bomba A la bomba H non e’ mai stata impiegata in operazioni belliche. Dall’esplosione della prima bomba termonucleare della storia, il test Ivy MikeSono scaturirono quattro i fattori distruttivi: un onda di calore fino a 20 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione; onda d’urto; emissione di radiazioni (direttamente con l’esplosione e tramite successivofallout radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta.

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