Sergio Zanotti: chi è l'italiano rapito in Siria del video

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Il sito internet News-Front International ha pubblicato su Youtube un video che ritrae un uomo in ginocchio sotto la minaccia di un'arma da fuoco e un foglio con una data scritta a mano. La Farnesina è a conoscenza del video e ha contattato i famigliari. Gli investigatori parlano di "sequestro anomalo"

Il sito internet News-Front International ha pubblicato su Youtube un video che ritrae un uomo in ginocchio sotto la minaccia di un’arma da fuoco e un foglio con una data (il 15 novembre 2016) scritta a mano; l’uomo in ginocchio nel video, che dura 16 secondi, dice: «Mi chiamo Sergio Zanotti. Sono sette mesi che sono prigioniero qua in Siria. Chiedo al governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione». Le immagini sono girate in un campo con alberi. Nel filmato l’italiano vestito con una tipica “dishdasha” (vestaglia) araba color bianco, in ginocchio, ha dietro di lui un uomo armato di mitra con il volto coperto. L’uomo, con accento bresciano, barba lunga e indosso una tunica bianca, secondo Newsfront sarebbe ostaggio di uno dei gruppi armati coinvolti nel conflitto civile in Siria.



Sergio Zanotti: chi è l’italiano rapito in Siria del video

Il sito, oltre alla notizia con data 22 novembre quasi a mezzanotte, pubblica anche la foto del passaporto di Sergio Zanotti, nel quale si legge che è nato a Marone, in provincia di Brescia, il 23 febbraio 1960 e un’altra immagine dell’uomo in piedi e scalzo. Il video, ha spiegato News-Front, è stato ricevuto dal capo del servizio in inglese del sito da una persona in Siria che si è definito un “jihadista”. Per dimostrarlo viene pubblicato lo screenshot di quella che viene presentata come una conversazione scritta tra il giornalista e il presunto jihadista nel quale si vede una foto di Zanotti, definito dal jihadista “un prigioniero italiano qui in Siria”. Il jihadista, prosegue il sito russo, minaccia di uccidere il presunto ostaggio se il governo italiano “non agirà”. News-Front precisa infine di “non avere conferma delle informazioni ricevute e non si assume alcuna responsabilità circa la sua veridicità”. “Lo staff editoriale ha deciso di pubblicare il materiale – si legge ancora – dal momento che la sua diffusione potrebbe salvare una vita innocente”.

La foto del passaporto di Sergio Zanotti

La Farnesina ha riferito che l’Unità di Crisi è a conoscenza del video da diversi giorni ed in è contatto con i famigliari di Zanotti, l’ex moglie e le figlie. Il ministero degli Esteri ha aggiunto che il caso è seguito con tutte le autorità competenti. Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), interpellato dall’AGI non si sbilancia sulla vicenda di Zanotti: “Sembra che il video (quello diffuso da un sito russo, ndr) sia autentico – spiega Stucchi – ma aspettiamo informazioni piu’ specifiche gia’ nelle prossime ore”.
La foto della chat con l’uomo che sostiene di essere il rapitore di Zanotti

Quello di Zanotti è considerato un “sequestro anomalo“: secondo quanto riferiscono all’ANSA fonti investigative, l’anomalia sta nel fatto che “nessuno ha denunciato la scomparsa dell’uomo e che al momento non c’è richiesta di riscatto”. Il video – secondo quanto accertato finora da investigatori italiani – gira sul web da circa una settimana e non sembra “univoco”, dal momento che l’italiano, per quanto con la barba lunga, non appare nelle immagini particolarmente provato dai presunti sette mesi di prigionia. Gli investigatori, che stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo, avrebbero accertato che effettivamente alcuni mesi fa Zanotti è partito dall’Italia per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce. L’autore del messaggio si è descritto come un jihadista siriano e si è presentato col nome di Abu Jihad. “Prima di uccidere qualcuno – si legge nella corrispondenza tra l’agenzia e l’autore del messaggio, che sembra parlare anche di altri prigionieri – comunichiamo sempre con i media”.