«Senza immigrati l'Italia non ce la farebbe»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-16

“Senza immigrati l’Italia non ce la farebbe”, avvertono i giovani imprenditori di Confindustria con le “tesi” del presidente Marco Gay, all’apertura del tradizionale convegno di Capri. “Le nostre aziende non ce la farebbero. I nostri conti pubblici non ce la farebbero”, e “il nostro modello culturale fallirebbe”. “Con regole certe per evitare abusi e favorire …

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“Senza immigrati l’Italia non ce la farebbe”, avvertono i giovani imprenditori di Confindustria con le “tesi” del presidente Marco Gay, all’apertura del tradizionale convegno di Capri. “Le nostre aziende non ce la farebbero. I nostri conti pubblici non ce la farebbero”, e “il nostro modello culturale fallirebbe”. “Con regole certe per evitare abusi e favorire chi porta nel nostro Paese competenze e voglia di fare, possiamo dire che se l’Italia accoglie un rifugiato ogni mille persone, un terzo della Francia, un decimo della Svezia, è troppo poco”, dicono gli imprenditori under 40, sottolineando che “l’Italia guadagna quasi 4 miliardi netti dal fenomeno migratorio: è il valore dei contributi fiscali e previdenziali degli stranieri meno le spese di accoglienza e contrasto all’immigrazione clandestina. Troppo poco”. Mentre “l’Italia ha visto morire nelle sue acque 2.300 persone. Troppo! Anche una è troppo, ma 2.300 sono inaccettabili. Come cittadini – sottolinea – Marco Gay – non ci stiamo a osservare la più grande tragedia umanitaria degli ultimi 50 anni. Come imprenditori non ci stiamo a non fare niente”. Le imprese “mettono a disposizione” i loro prodotti, servizi, lavoro; ma avvertono: “Non basta il moto di un singolo, nemmeno quello di un movimento come i Giovani Imprenditori. Serve quello di uno Stato che capisce il suo ruolo,le sue opportunità, i suoi doveri”.
marco gay confindustria
Non solo. I giovani di Confindustria sono a disposizione “per dare un aiuto a chi fa prima accoglienza sul territorio” e ad aiutare gli immigrati che hanno diritto a restare in Italia a “diventare un imprenditore e un lavoratore di successo”. “Come cittadini non ci stiamo a osservare la più grande tragedia umanitaria degli ultimi 50 anni e non fare niente – ha aggiunto – Come imprenditori non ci stiamo a non fare niente”. Gay ha ricordato anche che l’Italia guadagna quasi 4 miliardi netti dal fenomeno migratorio. “E’ il valore dei contributi fiscali e previdenziali degli stranieri meno le spese di accoglienza e contrasto all’immigrazione clandestina. Troppo poco!” ha detto Gay concludendo che “senza gli immigrati l’Italia non ce la farebbe. Le nostre aziende non ce la farebbero, i nostri conti pubblici non ce la farebbero”.

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