Il Senato ha approvato il decreto vaccini obbligatori

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-20

172 sì. I partiti a favore e i parlamentari che hanno votato in dissenso dal loro gruppo. Ora il provvedimento passa alla Camera. Il decreto scade il 6 agosto

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Il Senato ha approvato il decreto vaccini obbligatori con 172 sì, 63 no e 19 astenuti. A favore hanno votato Pd, Forza Italia, Alternativa popolare, Federazione della Libertà, Ala-Sc, Mdp, Direzione Italia, Per le Autonomie-Psi-Maie. Contrari M5s, Lega nord, Sinistra italiana. In dissenso dal proprio gruppo sono intervenuti la senatrice Paola De Pin (Gal), Domenico Scilipoti (Fi), Sante Zuffada (Fi), Giovanni Piccoli (Fi), Bartolomeo Amidei (Fi), Vincenzo D’Anna (Ala-Sc), Nerina Dirindin (Mdp), Pietro Langella (Ala-Sc), Emilio Floris (Fi).

Il Senato ha approvato il decreto vaccini obbligatori

Il provvedimento passa ora all’esame della Camera, che dovrà approvarlo in tempi rapidi e senza modifiche, per evitare un nuovo passaggio al Senato che ne metterebbe a rischio la conversione in legge, visto che il decreto scade il 6 agosto.  Al momento del voto finale si è verificato qualche problema tecnico, tanto che alcuni voti, sia a favore sia contro il decreto, non sono stati registrati dal sistema elettronico. Sul tabellone i voti a favore risultavano 171, poi a voce uno dei senatori ha chiesto che venisse verbalizzato anche il suo voto, facendo cosi’ salire a 172 il totale dei sì.Tra i senatori che hanno votato a favore c’è Lucio Malan di Forza Italia, che sulla sua pagina Facebook è stato molto criticato per la scelta:
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Anche Sinistra Italiana ha votato contro il decreto sui vaccini obbligatori, come ha spiegato in Aula la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra Italiana in Commissione Sanità, perché “è una legge pasticciata”.

Chi ha votato sì al decreto vaccini


Il senatore Lucio Barani, presidente del gruppo Ala-Scelta Civica, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Decreto Vaccini ha annunciato il suo sì pur in dissenso: “Quello del ministro Lorenzin era un pessimo testo, ma ritenendo positivo lo stravolgimento che il Senato ha apportato al provvedimento annuncio il voto favorevole del mio gruppo. Se il ministro della Salute ritiene, dunque, di poter uscire oggi da quest’Aula con una medaglia al petto si sbaglia di grosso”. Anche la senatrice di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Fabiola Anitori ha votato sì: “Oggi il Senato ha compiuto un passo importante e di responsabilità nei confronti in particolare delle giovani generazioni. Dietro la decisione di prevenire e fare la vaccinazione non ci sono complotti, né ci sono malattie come l’autismo, che si svilupperebbe in seguito alle vaccinazioni”.
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Anche il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri ha annunciato il sì a nome di Direzione Italia, il gruppo dei fittiani. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario i sen. Maurizio Romani (Misto-IdV), Arrigoni (LN), Alessia Petraglia (SI), Paola Taverna (M5S). Con diversi accenti e motivazioni, hanno annunciato voto favorevole i sen. Di Giacomo (FL), Laniece (Aut), Aiello (AP), Malan (FI-PDL) e Emilia Grazia De Biasi (PD). Ritenendo che l’impostazione coercitiva del decreto sia stata corretta grazie al lavoro costruttivo del Senato, nonostante permangono criticità e zone d’ombra, i sen. Barani (ALA) e la sen. Guerra (Art.1-MDP) hanno annunciato voto favorevole, lasciando però libertà di scelta. In dissenso dai rispettivi Gruppi hanno annunciato voto contrario i sen. Paola De Pin (GAL), Scilipoti Isgrò, Piccoli, Amidei (FI-PdL), D’Anna, Langella (ALA), Nerina Dirindin (Art.1-MDP). Il sen. Zuffada (FI-PdL) ha annunciato l’astensione, il sen. Floris (FI-PdL) la non partecipazione al voto.

Il DL modificato


IL DL esce comunque dall’esame del Senato profondamente modificato dopo la sua approvazione. I vaccini obbligatori diventano 10 e non più i 12 inizialmente richiesti: contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Altre quattro vaccinanzioni (anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus) vengono attivamente consigliate dalle Asl. Previsto un periodo di tre anni per l’obbligatorietà, al termine dei quali, in base alla situazione sanitaria nazionale, le cose potranno essere riviste. Ridotte le sanzioni ai genitori che non vaccinano, che passano da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro (contro i previsti 7.500 euro), a seconda della gravità dell`inadempimento. Via anche tutti i riferimenti alla perdita della patria potestà. Viene inoltre istituita una commissione tecnico-scientifica con il compito di monitorare il sistema di farmacovigilanza e gli eventi avversi per i quali è stata confermata un`associazione con la vaccinazione. Le vaccinazioni saranno richieste anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici. Per un periodo sperimentale, inoltre, sarà possibile prenotare i vaccini in farmacia. Infine, un emendamento prevede la somministrazione e quindi la produzione di vaccini monovalenti da somministrare a chi è già stato immunizzato da malattia naturale per evitare di ripetere l’inoculazione del vaccino relativo. Con la clausola, però, “nei limiti delle disponibilità del Servizio sanitario nazionale”.

Giù le mani dai bambini


“Siamo noi a dire ai No Vax ‘giù le mani dai bambini’, tutti i bambini di tutte le famiglie, non solo di quelle che protestano. E vigileremo sull’informazione, sulla formazione, sui controlli e sull’attuazione, con le linee guida che saranno fatte dai ministeri competenti. Se brucia la casa del mio vicino, dice un proverbio africano, la cosa mi interessa. Questo e’ il principio della salute nel mondo globale, quello del destino comune dell’umanità”. ha detto Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione Sanità del Senato, nella dichiarazione di voto sul decreto vaccini. “Il decreto-legge – ha sottolineato – è molto cambiato e migliorato ed è normale che sia così, perché questo è il ruolo del Parlamento, non dimentichiamolo. Noi non ratifichiamo, noi lavoriamo e modifichiamo, se del caso; e’ il nostro ruolo costituzionale”. Comunque, ha proseguito, “i vaccini sono sicuri. I dati dell’agenzia italiana del farmaco (AIFA) sono molto chiari: nessuno dei decessi segnalati nel biennio e che si sono verificati in relazione temporale con una vaccinazione sono risultati correlati al vaccino sospettato. E’ chiaro? Non c’e’ nessuna relazione. I vaccini vanno fatti e vanno fatti nella prima fase della vita. I vaccini tutelano la salute collettiva: non basta dire ‘mio figlio’, perche’ il destino e’ comune e la responsabilita’ e’ collettiva”. Insomma, ha concluso, “quando la liberta’ di non vaccinarsi lede quella di chi non vuole essere contagiato, allora l’obbligatorieta’ e’ assolutamente l’unica scelta possibile. I vaccini devono tornare a essere obbligatori. Gli adulti di oggi sono stati bambini ieri e certo non possiamo aspettare i cambiamenti delle politiche industriali, dobbiamo agire ora”.

Leggi sull’argomento: Il decreto vaccini e l’emendamento sul monocomponente

 

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