Salvini, il cluster di Terracina e il “pranzo della vittoria” che preoccupa la Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-06

Oltre alla cena elettorale al ristorante Il Tordo di Terracina che ha dato origine ad un focolaio in cuiera presente anche Salvini che non ha ancora fatto il test del tampone e non si è sottoposto ad isolamento cii sono altre iniziative leghiste che destano preoccupazione

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“Cari amici sono a comunicare che circa un ora fa la Asl mi ha informato che il mio tampone è risultato positivo al Covid 19. Sto bene, non ho alcun sintomo e sono stati attivati tutti i protocolli previsti per la cura e per contrastare la diffusione del Coronavirus. Passerà anche questa”: Francesco Zicchieri, vicecapogruppo della Lega alla Camera e coordinatore del partito nel Lazio ha annunciato di essere positivo al Coronavirus. Era uno dei partecipanti alla cena elettorale al ristorante Il Tordo di Terracina che ha dato origine ad un focolaio. All’evento era presente anche Salvini che non ha ancora fatto il test del tampone e non si è sottoposto ad isolamento. E ci sono altre iniziative leghiste che destano preoccupazione, spiega il Messaggero:

Matteo Salvini è stato informato, ma non direttamente dalla Asl di Latina, del drive in avviato per la cena di Terracina con il caso del presentatore risultato positivo al Covid, e sarebbe pronto a fare il tampone «ma devono darmi la notifica – spiega il capo del Carroccio – e a me non è ancora arrivata nessuna richiesta. Se mi arriverà, farò ovviamente tutti gli accertamenti d’obbligo. Ne ho fatti diversi, farò anche questo se sarà il caso». Nel caso, sia oggi sia domani nel presidio medico del Senato sono giornate di tamponi. E comunque sono diversi i parlamentari – da Durigon a Zicchieri- che erano presenti alla cena a sostengo del candidato sindaco di Terracina per il Carroccio, che poi è stato sconfitto dalla concorrente targata Fratelli d’Italia e Forza Italia.

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Salvini alla cena sul litorale era andato dopo che era stato a una kermesse a Formello, lì dove aveva detto di sentirsi male. Ma subito dopo aveva precisato: «Ho fatto vari tamponi, tutti negativi». Il problema è che i politici così come tutti i cittadini in attesa del risultato del test dovrebbero stare a casa ma così spesso non accade. Intanto c’è un’altra cena che preoccupa, e assai, il mondo leghista. Ed è quella di Catania, venerdì scorso. 500 partecipanti del Carroccio – in mascherina per lo più – e distanziamento spesso travalicato. Ma anche un pranzo, il sabato, quello che i leghisti hanno chiamato il «pranzo della vittoria», per il risultato dell’udienza preliminare sul caso Gregoretti. Pranzo per circa 200 persone. Se qualcuno dei partecipanti in queste ore dovesse risultare positivo, si aprirebbe un altro drive in per i maggiorenti della Lega, compreso il segretario

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