È morto a 24 anni, travolto mentre si trovava a bordo della sua bicicletta sulla pista ciclabile di Mestre. Sulla strada per il ritorno a casa dopo aver fatto la spesa. Keoule Dembele è stato colpito da un pirata della strada che, con la sua automobile, poi ha anche tentato la fuga. La vittima, un giovane cittadino maliano che vive da anni in Italia, è stato falciato ed è morto pochi istanti dopo l’impatto. Alla guida della vettura c’era un uomo di 36 anni che, poi, è stato sottoposto a un test tossicologico risultato positivo (alla cocaina) e per questo è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale.
Tra pochi giorni si sarebbe dovuto sposare, ma tutti piani per il suo futuro si sono infranti su quella pista ciclabile che collega la stazione ferroviaria e il centro della città di Mestre, davanti alla scuola primaria Cesare Battisti. Colpito alle spalle da quell’automobile guidata da un pirata delle strada che non si è neanche fermato per prestare soccorso. Ma il suo tentativo di fuga si è concluso un centinaio di metri dopo. Dopo aver abbattuto anche alcuni paletti che separano la strada destinata ai veicoli da quella riservata alle biciclette. E Keoule Dembele è morto poco dopo. Vani, infatti, sono stati i tentativi di soccorso da parte del personale del 118 allertato dai testimoni che hanno assistito alla scena. A soli 24 anni, a pochi giorni dal suo matrimonio. Un’altra vittima di un pirata della strada, di quelle persone che si mettono alla guida senza avere contezza degli altri.
E purtroppo, come spesso accade in questi casi, i due leader dei partiti di Centrodestra – Lega e Fratelli d’Italia – hanno deciso di non commentare questa notizia. Ancora una volta, dunque, quando muore un cittadino straniero cala il silenzio anche sulle bacheche social di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La narrativa e la narrazione della destra italiana, dunque, perde l’ennesima occasione per ribadire un fatto: le vittime non hanno colore o nazionalità, così come i colpevoli. Ma quando c’è da fare click e attirare l’attenzione elettorale, ecco che si parla solo dei “reati” commessi dagli stranieri. Vecchi schemi di propaganda eterna.