Salvini che non vota il decreto in Cdm e mantiene il piede in due staffe

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Draghi sarebbe stato il primo a essere sconcertato. Ai suoi avrebbe detto: "Francamente fatico a comprendere. Le decisioni le abbiamo prese insieme, in cabina di regia"

Matteo Salvini, leader di uno dei maggiori partiti che sostiene il governo Draghi, oggi ha detto no al nuovo decreto dell’esecutivo dell’ex governatore della Banca centrale, quello che in sostanza fornisce le linee guida per le prossime riaperture. La motivazione è la seguente: “La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni”. E ancora: “I dati sanitari – sottolinea Salvini – fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevederà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro”.



Salvini che è in maggioranza ma gioca a fare l’opposizione

Il primo a essere sconcertato per la decisione di Matteo Salvini è stato proprio Mario Draghi, che stando a quanto riferito da chi è vicino a lui, si sarebbe irritato: “Francamente fatico a comprendere. Le decisioni le abbiamo prese insieme, in cabina di regia”, avrebbe detto prima del Cdm di questo pomeriggio. Una decisione che fa pensare che il leader della Lega sia e in maggioranza che all’opposizione. Così, almeno, la pensa tutto il mondo dem. “Noi sosteniamo gli sforzi del governo Draghi per portare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria e economica. Salvini e la Lega dicano chiaramente se condividono questo obiettivo o se stanno al governo solo per fare campagna elettorale e confondere gli italiani”, ha detto la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi. E ancora dal Pd: “L’atteggiamento ondivago di Salvini che prima rivendica il decreto come frutto delle pressioni della Lega e poi ne prende le distanze -continuano le stesse fonti- è irresponsabile e frutto delle sue difficoltà anche all’interno del centrodestra”.