Salvini e la bufala della depenalizzazione dei reati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-04

Matteo Salvini dimostra tutta la sua preparazione culturale alla candidatura a premier prossima ventura abboccando alla bufala della depenalizzazione dei reati che avrebbe approvato il Partito Democratico di Renzi.   La bufala, già ampiamente confutata qui dall’avvocato Daniele Minotti, viene anche spiegata nei comunicati stampa che illustrano il decreto: Il decreto, nell`ambito dei reati con pena …

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Matteo Salvini dimostra tutta la sua preparazione culturale alla candidatura a premier prossima ventura abboccando alla bufala della depenalizzazione dei reati che avrebbe approvato il Partito Democratico di Renzi.
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La bufala, già ampiamente confutata qui dall’avvocato Daniele Minotti, viene anche spiegata nei comunicati stampa che illustrano il decreto:

Il decreto, nell`ambito dei reati con pena massima fino a 5 anni o esclusivamente pecuniaria, consente di non punire i comportamenti occasionali e di scarsa gravità. La decisione spetterà, comunque, sempre al giudice, che dovrà tenere in debito conto anche l`eventuale opposizione della vittima. L`assoluzione per tenuità del fatto non pregiudica il risarcimento del danno in sede civile. La commissione Giustizia, nel parere approvato oggi, ha però posto alcune condizioni restrittive, nel senso che non ci potrà mai essere tenuità del fatto di fronte a reati connotati da motivi abietti o futili, sevizie o crudeltà o in violazione del sentimento di pietà per gli animali e ai danni di persone (anche per età) indifese. E non ci potrà essere tenuità nemmeno se c`è recidiva semplice o condotte abituali e reiterate o addirittura (come nell`omicidio colposo) se l`esito è la morte. Il giudice, poi, dovrà rigorosamente attenersi ai criteri fissati dall`articolo 133 del codice penale nel valutare la gravità del reato. “Su questo decreto – ha sottolineato la presidente della commissione Donatella Ferranti – si è fatta una propaganda allarmistica del tutto infondata e strumentale, in realtà non ha nulla a che fare con la depenalizzazione o l`impunità di delitti gravi. I reati di allarme sociale, dallo stalking alle truffe reiterate ai pensionati, dai maltrattamenti in famiglia al furto aggravato o ai maltrattamenti di animali, continueranno a essere perseguiti e puniti. Anzi, proprio perché l`archiviazione per particolare tenuità del fatto consentirà di non disperdere energie e risorse in processi su fatti minimi, gli uffici giudiziari potranno concentrarsi sui delitti che mettono davvero a repentaglio la sicurezza dei cittadini per arrivare in tempi ragionevoli alla pronuncia di sentenze di merito senza incorrere nella tagliola della prescrizione”.

Ma evidentemente la realtà e Salvini sono due cose diverse.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è di vero nella storia della depenalizzazione dei 112 reati

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