Salvate il soldato Bernini (dal MoVimento 5 Stelle)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-12-20

Il M5S prende le distanze da Paolo Bernini per alcune dichiarazioni del deputato contro Telethon e contro la ricerca scientifica. Ma forse il MoVimento dovrebbe prendere le distanze da Paola Taverna, Beppe Grillo e dal M5S che negli anni scorsi hanno detto le stesse cose

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Oggi è successa una cosa incredibile. Il MoVimento 5 Stelle, sulla sua pagina Facebook ufficiale, ha preso le distanze dal deputato Paolo Bernini. Il motivo sono le ultime dichiarazioni fatte su Facebook contro Telethon, la ricerca scientifica e la sperimentazione animale. Secondo il M5S «quanto espresso dal portavoce Paolo Bernini non rappresenta in alcun modo la posizione del MoVimento 5 Stelle sulla ricerca scientifica. Si tratta di una sua opinione personale, non condivisa, da cui prendiamo le distanze». Il problema però è che le cose non stanno così.

Quando il MoVimento 5 Stelle diceva le stesse cose di Paolo Bernini e nessuno fiatava

Prima che qualcuno si affanni a spiegarci che è una sciocchezza dire che il M5S è contro la sperimentazione animale e che le posizioni di Bernini sulla ricerca scientifica non rispecchiano quelle del M5S meglio riportare alcuni fatti. Ad esempio è un fatto che la senatrice Paola Taverna (M5S) nel 2015 fece in Senato dichiarazioni molto simili (se non identiche) a quelle fatte da Bernini in questi giorni. Certo: la Taverna non parlò di Telethon, ma anche il M5S si dissocia dalle opinioni di Bernini sulla ricerca scientifica, non su Telethon.
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In quell’occasione la senatrice Taverna disse ad esempio: «ricordiamo che l’ipotesi di predittività del modello animale, per quanto riguarda le reazioni a farmaci e sostanze ed i processi patologici umani, non è mai stata incontrovertibilmente verificata e rimane attualmente una posizione discussa». Si tratta di una bufala smentita qui. Ma quella stessa bufala è stata usata come argomentazione da Bernini contro la sperimentazione animale quando ha scritto che la “sperimentazione animale non è mai stata validata”. C’è qualche differenza? Non sembra. La Taverna proseguiva poi descrivendo così la sperimentazione animale: «C’è la possibilità di superare una pratica vergognosa, che risale al Medioevo, che si è dimostrata non essere attendibile e non serve all’uomo per migliorare». I toni non sono poi così diversi da quelli, molto accesi e polemici, utilizzati da Bernini nei suoi post di questi giorni. Allo stesso modo questo passaggio della dichiarazione di Taverna (qui il video, qui la trascrizione con commento di Pro-Test Italia):

Mi permetta di aggiungere che, se c’è ancora qualcuno in quest’Aula che crede che, se su un maiale si prova il farmaco X e si ottiene la soluzione Y, ciò si verificherà anche nell’uomo, forse si sente molto simile ai maiali. E questa convinzione posso anche comprenderla per alcuni, ma io mi sento molto umana.

Non è poi così diverso da queste affermazioni fatte da Bernini:

  • È vero che più della metà dei farmaci che arrivano sul mercato presenta almeno un effetto collaterale che non era stato registrato nell’animale?
  • Se la sperimentazione animale è affidabile, perchè è necessario poi sperimentare nell’uomo, spesso con gravi pericoli per la sua salute?
  • Che senso ha dire che bisogna sperimentare su più specie animali, ben sapendo che così è, ergeranno risultati in cui vi sarà tutto e il contrario di tutto e dovremo scartare tutti i farmaci, dato che risulteranno prima o poi dannosi in almeno una specie animale? (basti pensare che l’Amanita Phalloides è un fungo edibile per il coniglio, mentre per noi è letale)
  • Dato che l’organismo del topo, abituato a bere acqua di fogna, è molto più resistente del nostro alle infezioni, perchè viene usato per studiare le infezioni umane?

Nessuno però all’epoca aveva preso le distanze da Paola Taverna. Anzi, la senatrice era la relatrice di una mozione al recepimento della direttiva europea direttiva europea 2010/63/EU che fu approvata dall’Aula del Senato.

Tutti i post di Beppe Grillo contro la “vivisezione” e la falsa scienza

In quel periodo però il M5S era impegnato in altre battaglie. Nel 2013 infatti sul Blog di Beppe Grillo – l’house organ ufficiale del partito – veniva pubblicato un post dal titolo “Il falso mito della vivisezione utile alla scienza”. E non è un caso che Bernini, incassata la presa di distanze del suo partito da sé stesso – abbia pubblicato proprio quel vecchio post. Un articolo dove leggiamo ad esempio che esiste un conflitto d’interessi tra «una ricerca non-scientifica perché basata su di un presupposto errato (che vede nelle prove su di una specie indicazioni utili per un’altra specie) e una ricerca ben più aggiornata e avanzata, che le straordinarie nuove conquiste della scienza (nella genetica, nella biologia, nell’informatica, nella chimica, ecc) ci permettono di utilizzare».
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Sono esattamente i concetti espressi da Bernini. Concetti espressi in questo post del 2010 dal titolo “Vivisezione senza confini” dove si parla della legge europea che consente di praticare la vivisezione “anche su cani e gatti randagi”. Oppure in questo altro post del 2013 dove lo Staff di Grillo invitava a firmare la petizione per fermare la vivisezione spiegando che la sperimentazione animale è «un errore scientifico, che reca danno alla salute umana, in quanto applica all’uomo i risultati ottenuti su un’altra specie». La posizione di Grillo del resto era già nota fin dal 2006 quando il futuro Capo Politico del MoVimento scriveva un post dal titolo “la vivisezione è inutile”.
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La differenza tra Bernini e Grillo (o chi per lui) è che il deputato pentastellato non usa mai il termine vivisezione. Perché sperimentazione animale e vivisezione sono due cose ben diverse. Inoltre c’è da notare che in uno dei post di ieri Bernini si appellava alla direttiva europea che regola la sperimentazione animale. Curiosamente è proprio quella direttiva contro la quale il Blog di Grillo (e quindi il M5S) e diverse associazioni animaliste avevano dati vita all’iniziativa dei cittadini europei denominata #StopVivisection per abolirla.

L’annuncio di Paola Taverna su Facebook

Al contrario di Paola Taverna, che definì gli scienziati “vivisettori per hobby” e del M5S Bernini ha compreso che era proprio la normativa europea che gli animalisti volevano abolire a garantire la difesa dalla qualità della vita degli animali da laboratorio e a sancire la necessità di ricorrere, ove possibile e secondo criteri di certificazione ben precisi, a metodi di sperimentazione alternativi. Per la cronaca la petizione non venne accolta dalla Commissione Europea perché non è possibile al giorno d’oggi fare a meno della sperimentazione animale. Abolire la direttiva 2010/63/EU avrebbe significato privare la Comunità Europea di uno strumento indispensabile per tutelare la salute degli animali utilizzati per fare ricerca. Ancora una volta è evidente che nel M5S c’è più di qualche problema irrisolto con la scienza e la ricerca scientifica. In passato è toccato agli OGM, ai vaccini e alla sperimentazione animale. Oggi tocca a Paolo Bernini, sacrificato sul tavolo di laboratorio di un MoVimento che cerca di cambiare pelle (non senza contraddizioni “oneste”) per poter andare al governo come una DC qualsiasi.

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