Il ponte dell’Immacolata è alle porte ma Roma è tutt’altro che pulita. Mentre Virginia Raggi su Facebook parla del nuovo stadio della Roma e di una città che “sa dire sì a progetti belli, moderni, innovativi, che rispettano l’ambiente e danno impulso a nuovi posti di lavoro” i romani fanno lo slalom tra i rifiuti. La raccolta procede a rilento da giorni, con il risultato che davanti ai cassonetti l’immondizia si accumula. A complicare le cose poi c’è la situazione abbastanza disastrosa della raccolta porta a porta. Ma in quel caso per l’assessora all’ambiente Montanari è colpa di Marino e dei romani.
A creare i maggiori problemi in alcune zone della città e il porta a porta. Il Comune vorrebbe estendere entro il 2019 a tutta la città la sperimentazione che al momento coinvolge un milione di cittadini. L’obiettivo è quello di arrivare entro il 2012 al 54% di raccolta differenziata con il porta a porta. Uno dei quartieri dove i disagi sono maggiori è San Lorenzo, nel II Municipio (uno dei due governati dal PD). Qualche tempo fa l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ha risposto al Presidente del Municipio dicendo che se il porta a porta non funziona la colpa “è di Marino” che ha avviato “un modello sostanzialmente aberrante di porta a porta”. Un modello al quale però l’attuale Amministrazione non sembra aver messo mano pur essendo a conoscenza delle criticità.
La sperimentazione del nuovo modello à la 5 Stelle è iniziato nel Ghetto. La Montanari però non ha una soluzione per le altre zone della città dove il porta a porta non funziona. Non c’è solo il II Municipio a criticare il sistema. C’è anche chi non lo vuole. Accade nel XV Municipio, guidato dal pentastellato Stefano Simonelli. Durante una riunione con i cittadini qualche giorno fa Simonelli ha risposto così a chi gli chiedeva quando sarebbe arrivata la raccolta porta a porta: «Oggi mi dicono: quando mettete il porta a porta? Ma che sei matto! Io lo toglierei il porta a porta perché non lo riusciamo a fare. Non si riesce a fare. È inutile farlo».
Successivamente Simonelli si è giustificato dicendo che la sua era solo una provocazione, perché al momento la raccolta dei rifiuti porta a porta non è sostenibile dal punto di vista aziendale. Ed in effetti i mezzi scarseggiano: oltre la metà degli 850 camioncini usati per raccogliere i rifiuti differenziati è fuori servizio o in manutenzione. Riparazioni che AMA non riesce ad effettuare e così i rifiuti che dovrebbero essere conferiti in giorni stabiliti non vengono ritirati. La carenza di mezzi è una delle questioni prioritarie anche per Natale di Cola, segretario Fp Cgil Roma e Lazio.
Nel resto della città, dove la raccolta porta a porta non c’è, le cose non vanno meglio. Saranno anche “materiali post consumo” come li chiama la Montanari ma ai romani sembrano proprio rifiuti. E il problema è che rimangono in strada per giorni, accumulandosi fuori dai cassonetti. La situazione riguarda molti quartieri della città ed è dovuta principalmente al fatto che gli impianti di trattamento dei rifiuti della municipalizzata sono saturi e non riescono a ricevere i carichi dei camion dell’AMA che sono costretti a lunghe file in attesa di poter essere svuotati. Non va meglio nemmeno a Malagrotta. La discarica di Manlio Cerroni ha “ricevuto” poco meno della metà delle 1.200 tonnellate al giorno che il Comune di Roma può conferire giornalmente nell’impianto del CoLaRi.